Scifo Capo Colonna: necessario DENUNCIARE e sperare! (con report fotografico)
La Corrado e la Monte rischiano di rimanere sole su di una questione fondamentale in termini di civiltà e legalità.
Più informazioni su
Servizio di Procolo Guida e Roberto Carta
Nel mentre ricevevamo ieri il comunicato di Margherita Corrado e Linda Monte con cui danno notizia dell’esposto presentato in Procura avverso i lavori in corso a Scifo del Marine Park Village (che pubblichiamo con l’utilissimo allegato di sintesi precisa e puntuale), assieme a Roberto Carta stavao proprio salendo sul promontorio lacinio al fine di documentare, anche e soprattutto fotograficamente, gli sviluppi.
Preannunciandovi altre puntate fotografiche preferiamo concentrarci su di un aspetto a cui siamo sempre cari: la tutela del lavoro e dei lavoratori!
Qui pubblichiamo i dettagli dell’assoluto sfregio di qualsiasi norma delle misure minime della salute dei lavoratori che provvederemo ad inviare a tutte le autorità competenti (con una prima gallery a cui potete accedere cliccando qua). Da notare nel secondo dettaglio che l’altezza della struttura su cui si inerpicano i lavoratori è almeno 4 o 5 metri…
Oltre a pensare che anche solo questa questione possa permettere al Sindaco Pugliese, per una volta, a dare seguito ai suoi (solo teorici) propositi di interrompere questo scempio (oltre che ciò che abbiamo scritto in Salvare Capo Colonna si può e di deve! Senza scuse e ritardi!), sentiamo il dovere civico, etico e morale di non lasciare sole due donne a combattere per la tutela della storia, della legalità e del futuro!
La comunicazione di ieri di Linda Monte e Margherita Corrado
Stamattina è stato depositato, preso la Procura della Repubblica di Crotone, un esposto riguardante i lavori, in corso in area vincolata, come tutti ben sappiamo, per il “Marine Park Village” di Scifo. Intorno a questa intricatissima e decennale vicenda, le due scriventi, a titolo individuale ed associativo, conducono un’operazione tendente a cercare giustizia a fronte dell’ennesimo attacco al bene comune, al patrimonio collettivo, attacco che non ha scusanti.
Abbiamo interpellato numerose volte il Ministero Beni Culturali e Turismo e la Soprintendenza regionale, perché obbligati alla tutela, alla cura, quindi in primo luogo responsabili del disastro in corso (e con rapidità) a Scifo, ricordando un po’ tutti i fatti gravi avvenuti negli ultimi anni in area archeologica a Capo Colonna. Nessuna risposta da parte del ministro Franceschini.
Continuiamo, nonostante tutto, nelle azioni di informazione e sensibilizzazione utilizzando anche i social. Non siamo nemiche dello “sviluppo” (quale?) e crediamo possibile una convivenza della tutela con interventi di privati, ma non a spese della legalità e del sacrificio ad interessi privati di un’area di grande pregio naturalistico e architettonico, né certamente con strutture incompatibili con l’esistente, frutto della privatizzazione e della distruzione di quello che era un paradiso vegetale.
Il dossier che alleghiamo riepiloga e sintetizza l’intero percorso compiuto dal ‘campeggio’ per arrivare ad avere tutte le “sante” concessioni: è da brivido, né capisce dove inizi la malafede, condita da compiacenze, ritardi fittizi e quant’altro. Uno scenario con numerosi attori locali e nazionali ed anche bugiardi di Stato.
A questo punto solo una magistratura attenta dovrebbe/potrebbe finalmente aprire gli occhi davanti alle responsabilità, emerse con chiarezza nell’indagine condotta fin dal 2013, bloccando i lavori e rimettendo tutto in discussione. Questa è la sola via!
Linda Monte – Margherita Corrado
clicca qua per la sintesi della vicenda