Anche Matteoli nella lobby che sostiene Marrelli

Anche uno degli uomini storicamente più forti della destra a chiedere per il Marrelli Hospital alla Lorenzin

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    Riceviamo e pubblichiamo l’intera interrogazione dell’ex Ministro:

    Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06848


    Atto n. 4-06848

    Pubblicato il 18 gennaio 2017, nella seduta n. 743

    MATTEOLI – Al Ministro della salute. –

    Premesso che:

    il “Marrelli Hospital” è una clinica privata sita a Crotone, che rappresenta l’unico Polo oncologico della Calabria, una struttura completa e altamente qualificata e con le migliori tecnologie esistenti sul programma internazionale;

    ad oggi, nonostante la struttura sia stata completata e nel mese di ottobre 2016 abbia ottenuto l’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria, non è ancora funzionante a causa della mancata stipula del contratto con il Servizio sanitario nazionale;

    gli esigui finanziamenti stanziati, che ammonterebbero a circa 3 milioni di euro, consentirebbero il funzionamento della struttura per pochi mesi e con un ridotto numero di posti letto (10, rispetto ai 60 accreditati);

    il mancato funzionamento del Marelli Hospital, oltre ad aggravare la già debole economia locale, rischia di penalizzare l’intero gruppo di aziende che oggi conta 300 dipendenti, e alimenta una situazione di disagio nella quale versano numerose famiglie che contano di iniziare un percorso lavorativo con la casa di cura, e decine di malati che da tempo auspicano di ricevere le cure nella nuova struttura e nella propria regione;

    giova, a tal fine, evidenziare che il territorio di Crotone, a causa dell’esposizione in passato ad alti livelli di inquinamento industriale, presenta un elevato tasso di mortalità per cancro e un elevato tasso di ricoverati per malattie oncologiche;

    gli ultimi dati pubblicati dal Ministero della salute e riferiti al 2015 (esiti nell’ambito del programma nazionale del 2016) sono gravi ed evidenziano come la mobilità sanitaria dalla Calabria risulta in costante aumento;

    nel 2014, l’80,6 per cento dei calabresi emigrava per tumore del polmone, nel 2015 il dato è salito a 92,7 per cento; sempre nel 2014, il 41,1 per cento delle donne calabresi affette da cancro al seno si sono recate fuori regione, mentre nel 2015 il dato è aumentato al 45,6 per cento;

    complessivamente, considerando la chirurgia per le neoplasie più importanti (polmone, seno, colon retto, prostata, vescica e tumori ginecologici), la migrazione sanitaria oncologica in Calabria nel 2015 ha superato il 40 per cento e nella città di Crotone, nello stesso anno, addirittura il 51 per cento;

    il valore economico annuo della mobilità sanitaria calabrese risulta essere pari a 300 milioni di euro e investe 60.000 famiglie calabresi; nel 2016, solo in Calabria sono stimati 10.400 nuovi casi di tumore;

    pur nella consapevolezza che il polo oncologico Marrelli non potrà essere, nel breve termine, risolutivo in toto del problema della mobilità sanitaria dalla Calabria, esso rappresenta il primo vero tentativo di contenerla e, successivamente, arginarla,

    si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di convocare un tavolo urgente al fine di valutare opportune urgenti iniziative volte a consentire l’esercizio dell’attività sanitaria della struttura, stante anche la stretta correlazione tra l’inquinamento ambientale e la continua ed elevata insorgenza di patologie oncologiche nella popolazione.

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