Ass. Marco Polo: il grazie va alla sensibilità civica dell’archeologa Margherita Corrado e di Linda Monte

Villirillo si chiede se: è tutta CapoColonna che è sottoposta ad un regime speciale di extraterritorialità

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    Riceviamo e pubblichiamo:

    È doveroso riconoscere, comunque è acclarato perché corrisponde alla veridicità dei fatti, che soltanto grazie alla tenacia, alla sensibilità ed alla radicata coscienza civica dell’archeologa Margherita Corrado e di Linda Monte è stato smascherato lo scempio edilizio che in parte è stato realizzato sulla baia di Scifo. Dopo anni di fermi dei lavori e di dissequestri del cantiere del costruendo villaggio turistico, finalmente sembra che si voglia fare chiarezza sulla vicenda. Infatti, a seguito dell’esposto alla Procura della Repubblica di Crotone da parte delle combattive Margherita Corrado e Linda Monte, dapprima una squadra di carabinieri del Noe (nucleo operativo ecologico), su delega della DDA di Catanzaro, ha effettuato, nella giornata di giovedì 9 u.s., un sopralluogo nel cantiere ed infine il sito interessato è stato sequestrato, su disposizione della Procura della Repubblica di Crotone, per presunte violazioni paesaggistiche. È bene evidenziare e ribadire che l’associazione “Marco Polo” ha sempre agito a tutela di Capo Colonna e nell’esclusivo interesse della sua comunità, quindi senza reconditi interessi e fini elettorali, da anni, ormai, denunciando pubblicamente, anche con formali missive protocollate e consegnate alle istituzioni locali preposte, i tanti problemi, i disservizi e le criticità che si trascinano da molto tempo e sussistono su tutta l’area di Capo Colonna: erosione della costa; subsidenza; frane; dissesto idrogeologico; profonde crepe e lesioni sulle pareti sia interne che esterne delle abitazioni; condutture per l’acqua potabile in eternit; scarsa illuminazione; coperture dei capannoni dell’ex Ovs, prevalentemente adibiti all’allevamento ed alla produzione di pollame, fatte da pannelli in eternit ormai deteriorati; carenza idrica durante il periodo estivo; pessimo stato in cui versano le strade, troppo spesso prive di manutenzione sia ordinaria che straordinaria, collegamenti essenziali che, se fossero chiusi al traffico per dissesto geologico, porterebbero al totale isolamento della stessa contrada, con le conseguenti ripercussioni negative che ne deriverebbero; 2 mancanza della rete fognaria, sostituita da fosse biologiche a dir poco vetuste; mancanza del servizio di metanizzazione nonostante ci siano più pozzi a terra nei quali confluisce il metano, estratto a mare dalle piattaforme dell’Eni e poi convogliato nella rete che fornisce la città di Crotone ed oltre. È pur vero che la manutenzione delle suddette strade provinciali compete alla Provincia, anche se ciò non esclude da responsabilità amministrativa il sindaco di Crotone, e nel quinquennio 2009/2014 al vertice dell’ente intermedio c’è stato l’avvocato Zurlo, espressione di una coalizione di liste di centro-destra, pertanto nello stesso periodo alcuni consiglieri comunali di centrosinistra se avessero voluto interessarsi della precaria, se non addirittura cattiva condizione in cui già versavano le stesse strade, non avrebbero avuto alcun impedimento di natura politica. Però, l’attenzione rivolta dalla giunta provinciale di centro-destra a tale problema è stata scarsa, evidentemente perché al primo turno della competizione elettorale la contrada di Capo Colonna è stata un bacino di voti per il centro-sinistra, ma anche altre strade provinciali sono state ignorate. Nemmeno con l’avvocato Peppino Vallone, nella duplice veste di sindaco e presidente della Provincia, è stato affrontato il problema e ciò spiega perché molte strade di Capo Colonna, transitate da diversi mezzi non solo per il trasporto di cittadini ma anche di prodotti sia agricoli che caseari, sono franate in più tratti e la loro percorrenza è alquanto proibitiva! Purtroppo, nel nostro contesto locale spesso le logiche di appartenenza politica prevaricano sugli interessi della comunità, soprattutto se la stessa comunità non è oggetto di attenzione né di considerazione e di cura da parte degli amministratori locali! È lecito porre alcuni interrogativi: ma perché c’è tanta indifferenza, da parte delle istituzioni, nei confronti della contrada di Capo Colonna? O, forse, la stessa contrada è sottoposta ad un regime speciale di extraterritorialità per il quale è sottratta alla giurisdizione dell’Amministrazione comunale? E se fosse così, allora su Capo Colonna vige l’autorità di un potere occulto che intimorisce la popolazione residente, 3 tanto da indurla alla sottomissione ed al silenzio/assenso, ed avvalla la violazione della legge, tant’è che la cementificazione selvaggia e l’abusivismo edilizio sono pervasivi e dilaganti, anche in aree sottoposte a vincolo archeologico e naturalistico? Per concludere, l’associazione “Marco Polo” auspica che l’autorità giudiziaria vada fino in fondo nella vicenda del villaggio turistico, accerti eventuali responsabilità degli indagati, specie di chi ha rilasciato le licenze edilizie e tutte le autorizzazioni sebbene non ci fossero le condizioni ed i requisiti di legge.

    IL Presidente Rosario VILLIRILLO 

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