Scifo: il Tribunale del riesame da ragione al Gip Ciociola

Leggere bene le ordinanze e le sentenze salva coscienze e verità: ritirare la concessione edilizia e chiedere la consegna del cantiere sequestrato si può e si deve!

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    Ci sarà certo da ridere nel leggere commenti di chi ha reputato opportuno trascinare il Gip Michele Ciociola dalla parte del carnefice della bellezza e addirittura “giustificatore” di “abusatori” edilizi.

    Il Tribunale del Riesame oggi ha confermato il (coraggioso quanto più semplice) sequestro disposto dal dottor Ciociola che era stato costretto a rigettare quello (a dir poco) frettoloso del sostituto procuratore Bono.

    La notizia sarà completa quando si potranno leggere le motivazioni che ci faranno comprendere ancora meglio e di più. Si perchè le ordinanze e le sentenze si leggono per intero e soprattutto con l’ausilio di gente capace di farti leggere oltre i tecnicismi.

    Anche se le oltre 50 pagine dell’ordinanza del Gip Ciociola che rigettava le richieste della Procura contro l’abuso edilizio a Scifo e ne disponeva uno con motivazioni del tutto differenti, era davvero poco “fraintendibile”.

    Ma in Italia (ed a Crotone certo non di meno) è talmente di moda l’approssimazione ed il dilettantismo che, a volte, colpisce anche i grandi. Si perchè, così come abbiamo sempre sottolineato la sua grandissima capacità di circostanziare altissime battaglie di civiltà, in questa occasione, è importante far rilevare alla dottoressa Margherita Corrado che si è fatta palesamente trascinare in una serie di considerazioni sull’ordinanza che non hanno mai voluto (ne avrebbe potuto) giustificare l’operato degli Scalise ne tanto meno sminuire l’importanza storica e/o archeologica dell’area. La gratuità dei continui attacchi, fra l’altro cadenzati dal solito gruppo politico che specula da almeno un biennio(e non solo sulle gloriose spalle dell’archeologa combattente), ha rischiato, ad oggi di diventare addirittura nocivo all’altissimo valore culturale di questa ennesima battaglia a difesa del bello oltre che mistificare la realtà.

    Tanto incredibilmente sciatto il disegno (utile solo ad alcuni) che voleva il dottor Ciociola avversario, che bastava analizzare il fatto incontestabile (del tutto taciuto da tutti) che le altre due ordinanze di sequestro del cantiere a Scifo erano a firma dello stesso dottor Michele Ciociola, tanto che nella stessa ordinanza in questione deve spendere almeno buona parte delle oltre 50 pagine per “giustificare” perchè torna ad essere (casualmente) lui a decidere e soprattutto il ruolo terzo che il Gip è chiamato ad avere nell’ordinamento italiano. E’ proprio lui stesso, dunque, che non può fare a meno di sapere della sentenza del Tar (colpevolmente taciuta dall’altro procuratore) e tanto meno può disconoscere che per sequestrare un abuso edilizio è necessario avere le carte della concessione ed i rilievi dell’abuso stesso…

    Se poi vi aggiungiamo che un Procuratore Capo ed un suo PM hanno il coraggio di indire addirittura una conferenza stampa su di un provvedimento di sequestro d’urgenza a più di cinque anni del delitto ed a meno di 10 mesi della sua prescrizione, è QUASI ovvio che un Gip scrupoloso che è chiamato a convalidare (O MENO) il provvedimento, è autorizzato ad utilizzare forme di reprimenda quanto più violente possibili e che forse solo l’ironia può consentire fino in fondo nel rispetto della legge stessa.

    Ed allora forse si capirà fra qualche tempo (almeno noi lo speriamo ancora) il vero perchè lo stesso dottor Michele Ciociola è davvero costretto a confezionare una ordinanza che assume più il sapore di una inesorabile sentenza di INADEGUATEZZA  di 5 procuratori passati e presenti del Tribunale di Crotone; ed ancora di più si capirà il vero perchè vi è stata una corsa sfrenata a far apparire il dottor Ciociola nemico del “popolo”…
    Ma il tanto famigerato intervento dei fratelli Scalise nel tentativo di costruire il Marine Park Village sull’amena località conosciuta come Scifo e le incredibili vicende giudiziarie che lo stanno accompagnando non possono certo esaudire la legittima richiesta di intervento dell’amministrazione comunale in carica; le topiche anche tribunalizie non devono poter continuare a trarre in inganno che un intervento può e deve essere preso in tempi che se anche facessero parte di un domani da calendario, risulteranno comunque ritardati; tanto che siamo certi che non faranno altro che esacerbare CHIARE RESPONSABILITA’ che è evidente che non appartengano più solo ai passati amministratori.
    Non trae certo in inganno noi che avevamo, in tempi insospetti, suggerito e non certo indicato la strada dell’intervento “politico amministrativo” in La ndrangheta è una merda: la pratica Scifo non puzza meno! (CON COPIA DEL DOCUMENTO CHE LO PROVA);   e proprio con quello stesso documento richiamato dal dottor Ciociola (e da sempre conosciuto) che, tra le altre cose inchioda la Dominijanni (sempre ELLA) nella responsabilità di concedere (incredibilmente) proroghe ESSENZIALI agli Scalise.
    Si perché questa vicenda che ha pure visto l’intervento di tribunali  amministrativi e Consiglio di Stato, segna, soprattutto grazie alla puntuale, cinica (quanto MAI autorisolutiva) ricostruzione del dottor Michele Ciociola, quanta indolente e sciatta impunità sia potuta essere sopportata all’interno della pubblica amministrazione crotonese, e quale sia stato il ruolo del Procuratore BONO e del suo Procuratore Capo Capoccia.
    “Capita di procedere per un delitto di omicidio in assenza di un morto, 
    lamenta Ciociola, capita di indagare per un reato di furto in mancanza della refurtiva, prosegue,  ma è piuttosto insolito per chi scrive vagliare l’ipotesi di una lottizzazione abusiva posta in essere grazie all’ausilio di un progetto edilizio che non viene posto all’attenzione dello scrivente”; ma ancora più incredibile risulta valutare tali assurdità che solo apparentemente avrebbero pure la presunzione di correggere l’evidente ed altrettanto macroscopica miopia dell’organo inquirente nel precedente procedimento che vedrà solo il prossimo maggio consumarsi solo parti di udienza per parti di imputazioni a danno ambientale.
    Ma è proprio dall’indispensabile lettura e rilettura dell’importantissimo dispositivo a firma del Gip Ciociola che possiamo evincerne lo sforzo dovuto dei caratteri di terzietà e di imparzialità richiestigli che, al tempo stesso, gli impongono  la concessione della buona fede quando non vi è prova!

    Colpo da magistrato vero e coraggioso è quello di aggiungere ad un dispositivo che non avrebbe fatto una piega con il semplice diniego di sequestro così maldestramente richiesto è aggiungere “ad onta della dimenticanza relativa alla mancata allegazione del progetto presentato” spieghi in punta di diritto come “reputi doveroso, quasi in re ipsa e senza bisogno di particolari atti di indagine, di perseguire  la violazione di una legge regionale (l’art. 7, comma 4 e 5 della  legge regionale n. 14 del 2009) che espressamente esclude la possibilità di avviare attività agrituristiche mercé nuove edificazioni.”
    Oggi il tribunale del riesame approva la momentanea risoluzione di un pasticcio assoluto insomma, che non ha certo alcuna necessità di menzionare aneddotiche andreottiane per pensare che si possa trattare di una fiction studiata alla maniera della peggiore tradizione delle deviazioni dello Stato: in fondo, con questa ultima messa in scena si  sarebbe potuta accontentare la parte “solo” spettacolare e pentastellata (pure questa forse non a caso menzionata dal Gip Ciociola) di una fittizia protesta per arrivare pro Bono a tempi e modalità di prescrizione che Mazzotta (prima) e Capoccia (ora e per sempre) potranno addebitare a chissà quali carenze di organico e/o altre amenità del genere… 
    Ma visto che siamo fra quelli che pensano (sempre puniti dagli eventi) che c’è sempre tempo per la giustizia, vogliamo tenerci strette queste pagine e questi articoli per portarli all’attenzione di tutti.

    A partire dal Sindaco Pugliese che, ben prima di Maggio, ci deve ALMENO far vedere delibere di Consiglio e Giunta che portino il Comune di Crotone a costituirsi Parte Civile.; per finire alla Procura di Crotone che è ancora in tempo (ahinoi!) per spiegarci meglio vicende quali quelle di Sagas, Soakro, Akros, convenzione Eni Jonica gas e bonifica, giusto per citare solo le più importanti E NON MENO PACCHIANE.

    Tutto ciò ci sta ovviamente molto più a cuore che sputtanare un manipolo di politicanti da strapazzo con la patente oramai sbiadita da se.
    Oltre a queste opzioni siamo pronti a raccogliere budget per chiamare Marco 
    Paolini e/o Antonio Albanese a cui consegnare questo fantastico (quanto maledettamente vero) copione: loro hanno certamente tempi e soprattutto modalità più adeguate a quelle mostrate da QUASI TUTTE LE DIRAMAZIONI CHE GOVERNANO A NOME DELLO STATO A CROTONE!

    Procolo Guida

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