Gli studenti crotonesi incontrano Francesco Forgione

Giovedì 18 maggio, nell’Aula Magna dell’IIS “M. Ciliberto -A. Lucifero”, il giornalista, già deputato siciliano e nazionale e Presidente antimafia nella XV legislatura, ha tenuto una lezione magistrale sul tema delle mafie

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    Riceviamo  e pubblichiamo

    In data 18 maggio, nell’Aula Magna dell’IIS “M. Ciliberto -A. Lucifero”, Francesco Forgione, giornalista, già deputato siciliano e nazionale e Presidente antimafia nella XV legislatura, ha incontrato gli alunni delle classi dell’ITC “A. Lucifero”, dell’ITI “G. Donegani” e del liceo “G. V. Gravina” di Crotone. Dopo il saluto da parte del DS Dott. Girolamo Arcuri e gli interventi della Preside Olga Macri e Maurizio Mesoraca Presidente dell’UPMED, l’autore del libro “I tragediatori”, ha intrattenuto i ragazzi con una lezione magistrale sul tema delle mafie. E’ andato oltre la presentazione del libro, ha parlato dei crimini commessi da queste organizzazioni e ha fatto riflettere i ragazzi sulla pericolosità che questo comporta per la società, una società che viene privata di ricchezze che potrebbero essere destinate per fini sociali e invece vanno nelle mani di questi criminali. Per questo la lotta alle mafie deve essere una lotta costante di contrasto al potere mafioso, una lotta che serve a difendere la propria dignità e a rivendicare la propria libertà. Dopo la visione di un filmato preparato dai ragazzi della classe IV B dell’ITC, ci sono stati degli interventi da parte di alunni e insegnanti. Sicuramente un incontro positivo per i ragazzi, un’opportunità affinché siano portatori e testimoni di quei valori su cui si deve costruire una società sana, fondata sul rispetto reciproco e la libertà. Sono soprattutto i giovani che con il loro entusiasmo potranno portare avanti quei valori che li renderanno persone libere e consapevoli, senza avere paura di pensare, di esprimere liberamente le proprie idee, di denunciare ciò che non va nella società e di essere le guardie di quei valori e quegli ideali su cui si fonda il concetto di legalità. Solo così si può sperare di sradicare dalla nostra società una sub cultura (quella mafiosa) che non dovrebbe appartenere ad un paese civile, ad una società moderna, ad una delle terre più belle al mondo che potrebbe trovare nelle sue tante energie positive un futuro fatto di autentico sviluppo umano e materiale. Come diceva P. Borsellino “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo” .

    Prof.ssa Cortese Rosa

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