I tagli alla scuola servono solo all’illegalità ed a chi non vuol cambiare foto

Tagliano male ed indiscriminatamente gli insegnanti di strumento!

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    Allo stesso modo dei sacrifici agli dèi e degli esercizi atletici, i poeti greci consideravano la musica, e con essa il canto e la danza, fra le manifestazioni più alte di ogni comunità civile.

    Si può dire che tutti venissero, in tenerissima età, a contatto con la musica: fino al V sec. a.C., era davvero elevato il numero delle persone in grado di suonare strumenti tanto che non sempre era facile distinguere un dilettante da un musicista di professione.

    Inutile in questa sede dover rammentare studi e discernimenti su come da millenni è risaputo che tra musica e matematica esiste una forte affinità e su quanto le filosofie pitagoriche e platoniche siano fiorite su un intreccio stretto tra musica, matematica e astronomia.

    Ma all’Ufficio Scolastico regionale della Calabria sembra che tutto ciò sia del tutto sconosciuto e/o risibile: a fronte di un grave calo nel numero dell’utenza scolastica (pari a 5.519 alunni in meno per l’anno scolastico 2017-2018) non solo non badano a far rispettare in percentuale una perdita di cattedre che possa corrispondere ai rispettivi cali nei vari territori che non sono quelli più gravemente affetti da questa emorragia di studenti (ed in specifico a quello di Crotone e Cosenza che ne perdono percentualmente meno) ma, ancora più grave è che a perdere, in generale, ruolo, ore e cattedre sono proprio quegli insegnanti di strumento che ai bimbi di primaria e secondaria potrebbero (e noi diciamo dovrebbero) garantire di crescere un po meno barbari delle ultime generazioni che hanno garantito  depressione etica e morale oltre che economica.

    Infatti se già ingiusto ed assurdo è il criterio generale che porta la provincia di Crotone a perdere 671 alunni che corrispondono al 12% del totale ed in beffa ulteriore al concetto di cui sopra, saranno invece decurtate 75 cattedre delle 227 totali che la ragioneria meramente numerica dell’ufficio scolastico ha già previsto di tagliare, a noi pare ancora più miope, ingiusto ed assurdo che a perdere ruoli insegnanti ed opportunità sia proprio quell’insegnamento di strumento e di armonia.

    E tutto ciò sta per accadere dopo che già tre anni fa erano scomparse inspiegabilmente cattedre di strumento musicale; falciate di netto, frantumate in miseri spezzoni di 6 ore cadauna.

    Di queste, ben 37 su 69 erano venute meno sempre nella provincia di Crotone proprio nell’unica disciplina A077 che è proprio quella dello strumento musicale nella scuola media.

    Anche qua sarebbe necessario far comprendere che non è solo un danno immediato per quelle bellissime realtà orchestrali che già fanno i miracoli nel seguire, con questi ridicoli spezzoni bimbi e ragazzi sempre entusiasti di poter imparare dallo strumento e dal concetto di armonia d’assieme. Così come altrettanto secondario (e non certo risibile) appare l’aspetto che continua a colpire le famiglie che negli scorsi mesi ed anni hanno scelto ed investito per i loro figli nello studio dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo, preferendo questo ad altre attività, anche acquistando chi il piano, chi il violino, chi il flauto, chi il fagotto etc.

    Questa situazione, oltretutto, non preoccupa e deprime solo insegnanti della materia, sia di ruolo che precari, genitori più o meno lungimiranti e sensibili ed addetti al delicato ruolo di educatori; colpisce direttamente anche e soprattutto quegli stessi Dirigenti degni di questo nome che assisteranno alla riduzione di ore che tanto hanno voluto e scelto. Nei loro Istituti che dati alla mano proprio grazie alle loro scelte i dati di iscrizione erano assolutamente inversi, non si potrà più garantire il bilanciamento delle ore tra i vari quattro strumenti presenti nella scuola, e proprio per i tagli ai titolari di cattedra! Un paradossale danneggiamento degno dell’inconcepibile uso indiscriminato di direttive ed investimenti a cottimo esemplificati dalle assurde gerarchie ministeriali e confederali!

    Altro che risultati a livello nazionale delle giovani orchestre crotonesi, altro che sempre più ragazzi e genitori stimolati ad iscriversi a quelle classe prima media per poter far studiare uno strumento al proprio figlio.

    Così come sempre secondario appare anche l’ulteriore sballottolamento di tanti insegnanti (tantissimi di loro pendolari) che pure tanto avevano investito per garantire queste stesse realtà così decisive in quelle scuole (quasi sempre periferiche) che garantivano il diritto alla cultura che pure dovrebbe far sfogare nella melomanìa che ad inizio del secolo scorso, soprattutto al sud, era vero argine all’analfabetismo diffuso.

    Si perché il vero tragico pericolo è che questo paese, ed in particolare questa regione e questa disgraziata provincia affoghi inesorabilmente nella tv dei talent, nella sempre più approssimativa offerta formativa dei numerologia ragionieristica e sempre meno si adegui agli stessi dettami di leggi di civiltà che hanno “imposto” al Miur, ad esempio, l’istituzione della disciplina dello studio dello strumento musicale nella scuola primaria e secondaria.

    Oppure è già relegato a mero film di fantascienza  il ‘sistema Abreu’, cioè il progetto sociale e musicale messo a punto 32 anni fa in Venezuela da Josè Antonio Abreu e sostenuto e ammirato dai più grandi musicisti, a cominciare da Claudio Abbado, e che  ha prodotto “una vera e propria resurrezione” strappando i giovani alle bande criminali, riscattati da una situazione di miseria materiale e spirituale, dando loro la forza per lottare per il proprio futuro e per quello delle persone vicine. 

    Ecco sarebbe forse necessario coinvolgere il dottor Gratteri e tutte le orchestre e maestri di strumento della provincia di Crotone ed organizzare un grande flash mob sul lungomare di Crotone. Ora e subito. Prima ancora che ci vengano a raccontare che il riscatto di una terra passi attraverso altri soldi buttati in altre immondizie travestite da cartelloni estivi!

    Procolo Guida

    si ringrazia di vero cuore il Professor Raffaele Fuccio per la collaborazione e, soprattutto, per l’abnegazione con la quale svolge il proprio ruolo.

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