La Polizia arresta cittadino marocchino per illecito reingresso nel territorio dello Stato

Conseguenza dello sbarco del 21 giugno scorso

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    Nel pomeriggio di ieri, 24.06.2017, personale della Squadra Mobile, ha tratto in arresto il cittadino marocchino BABEZZIN Abdelali cl. 92 poiché resosi responsabile del reato di illecito reingresso nel territorio dello Stato.

    In particolare a seguito delle procedure di identificazione conseguenti allo sbarco di n. 516 cittadini extracomunitari di varie nazionalità avvenuto nella giornata del 21.06.2017 presso il porto di Crotone e precedentemente tratti in salvo in acque internazionali, dalla nave dell’O.N.G. Save the Children denominata “Vos Hestia”, il personale della Polizia di Stato addetto a tale attività aveva modo di constatare, attraverso la consultazione del Sistema Automatizzato di Identificazione delle Impronte “AFIS”, che il citato cittadino marocchino, aveva già fatto ingresso in Italia, attraverso la frontiera di Lampedusa, nel giugno del 2014.

    Dai successivi accertamenti, gli investigatori, rilevavano, inoltre, che nei confronti del BABEZZIN Abdelali, già destinatario nel luglio del 2014 di un provvedimento di respingimento con ordine del Questore di Salerno a lasciare l’Italia entro sette giorni, era stato emesso da parte del Prefetto della Provincia di Milano nel mese di giugno del 2016 un decreto di espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della Forza Pubblica in ragione della mancata ottemperanza al citato provvedimento di respingimento nonché dei reati dallo stesso nel frattempo commessi e consistenti in reiterati spaccio di sostanze stupefacenti, falsa attestazione a Pubblico Ufficiale, inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità e furto aggravato.

    In forza di tale provvedimento ed a seguito della sua compiuta e certa identificazione, il BABEZZIN veniva rimpatriato nel marzo 2017.

    Per quanto sopra, constatato che il BABEZZIN Abdelali, senza alcuna speciale autorizzazione faceva reingresso illegale nel territorio dello Stato, prima della scadenza del termine di anni cinque previsto dal menzionato decreto di espulsione, lo stesso veniva dichiarato in stato di arresto ed associato, su disposizione della competente A.G., alla casa circondariale di Crotone in attesa dell’udienza di convalida e contestuale giudizio.

     

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