Trasparenza amministrativa per la gestione dei beni pubblici?

Ogni qual volta si fa le pulci a questa amministrazione ci si fa dei nemici

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    Nun me scoccià’
    nun me scoccià’
    cerca di stare almeno un’ora senza parlà’
    nun me scoccià’ cchiù
    tanto muore pure tu
    Nun me scoccià’
    nun me scoccià’
    coi tuoi discorsi intellettuali
    senza onestà
    nun me scoccià’ cchiù
    tanto muore pure tu
    A che serve stà’ accussì
    sempre ‘ncazzati ma po’ pe chi
    oggi fa’ friddo e nun voglio ascì’
    A che serve sta accussì
    sempe ‘ncazzati ma po’ pe chi
    fora fa’ friddoÂ…
    Nun me scoccià’
    nun me scoccià’
    statte quieto ca po vene ‘a sete
    a furia ‘e parlà’
    Nun me scoccià’ cchiù
    tanto muore pure tuÂ…
    tanto muore pure tuÂ…

    Pino Daniele 1980

    Quando il cantautore napoletano era genio puro al servizio solo del blues, non si sentiva nemmeno la puzza dall’America dell’edonismo e della Milano da bere e del paese intero da mangiare.

    La vecchia e per moltissimi versi schifosa prima Repubblica non si era mai sognata di strafogare sullo stato sociale, ed i capo gabinetti più vicini alle mafie, si nascondevano per andare con le puttane da regime.

    Ci stava dunque tutta la necessità di non farsi scocciare dalla cervellotica esagerazione ideologica che, non di rado, era pure poco coerente.

    C’era pure un certo decoro; c’erano schieramenti chiari: chi faceva affari sporchi e chi li perseguiva, con tanti che avevano dunque la possibilità di far finta che tutto andasse bene. Chi imbrogliava, lo faceva assoldando colletti bianchi che cercavano di imbrogliare nelle pieghe di interpretazioni di legge e/o pagando (spiccioli) chi doveva essere imbrogliato. C’erano donne ed uomini dello Stato che militavano dalla parte del giusto, che sempre più si avvicinava a quella del torto.

    Poi, per giustificare la stagione delle stragi irrisolte, sono arrivate le stragi degli anni 90 e la seconda repubblica… …delle banane!

    Qui a Crotone, in specifico ad Isola Capo Rizzuto, è arrivato un bazooka che nemmeno mai in America latina.

    E’ arrivata pure la passeggiata degli innamorati ammollataci dal più amato di sempre.

    Sono arrivate pure le manette e le interdizioni; le prime, inutili ed ultime manette ed interdizioni!

    Sono poi arrivati i fallimenti di tutte le partecipate del Comune e della Provincia; senza che nessuno fosse fermato in una flagranza denunciata in mille modi.

    Ed allora il “Nun me scoccià’” è divenuto “guardate che questi qua scocciano tutti noi che sguazziamo nel casinò dei soldi di tutti”.

    A che serve sta accussì sempe ‘ncazzati

    Già a che serve stare sempre contro anche quando si rinvia a giudizio chi si è già mangiato tutto: solo ora, dopo che con le ossa spolpate dell’aeroporto chiuso ed ammazzato riescono pure a fare i paladini di un territorio senza memoria alcuna.

    Solo ora che pure con le manette a don Eduardo Scordio e Leonardo Sacco e perquisizioni plurime in casa propria si vorrebbe fare di una fontana (col cemento) una piscina per tutti! Ma questo è un argomento che merita ampie puntate a parte.

    Già a che serve farsi stroncare d’ ‘a sete a furia ‘e parlà’ quando una intera Giunta viene giudicata solo dopo anni che a 4 mesi dalla scadenza di dieci anni di ruberie sociali, si è nominata i propri curatori fallimentari, quasi tutti ancora in carica!

    A che serve fare le pulci pubblicando puntualmente carte e documenti a controprova se non a farsi dei nemici del clan di turno.

    Si perchè lo avevamo scritto in mille maniere, continueremo a farlo consapevoli che servirà come quando abbiamo fermato le ruspe su Capocolonna sfidando preti con la pistola ed istituzioni che hanno fatto ridere mezza Italia.

    Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo per poter marcare che, pur non scrivendo certo per il Corriere della Sera, si può essere degni sconfitti.

    Si perchè lo sappiamo da un bel po di tempo che nell’era infinita del “Nun me scoccià’” si perde quasi sempre a fare questioni sulla giustizia senza essere giudici.

    Ma non ci possiamo fare nulla se non siamo alla moda, se non ci piace il lusso e la ricchezza sfrontata e soprattutto puzzolente! Ed allora torniamo al nostro gusto disperatamente minoritario.

    Vi pubblichiamo qui di seguito una serie di plastiche dimostrazioni della qualità nella produzione deliberatoria di questa pubblica amministrazione a guida Pugliese:

    1. fissazione della maggiorazione della indennità di posizione per il segretario comunale (che pure a pochissimi mesi di questo provvedimento pare sia già in rottura completa ed imminente uscita) con un DECRETO del Sindaco in persona che ne allega pure pagella. Siamo proprio certi che si possa fare che il controllato aumenti lo stipendio al controllore senza nemmeno un provvedimento collegiale? (clicca qua per leggerlo per intero, poi qua per la pagella1 e poi qua per la pagella2)

    2. Determina dirigenziale a firma di una figura sconosciuta a Bassanini ed a molti docenti universitari di diritto amministrativo: il Dirigente ff (che siamo persuasi che per questa p.a. possa stare per facente funzione). Siamo proprio certi che a fronte di assegnazione di ferie d’ufficio di più della metà dei dirigenti in carica ed in pieno contenzioso con l’unica dirigente/manager cacciata rispetto alla passata Giunta Vallone, questo modo di far firmare atti (e non è l’unico) non sia un modo di farci pagare altri contenziosi ed eredità? (clicca qua per leggerne una)

    3. due esemplari (pare ve ne siano altri) di rimborsi a firma (nella sessione il dirigente) del Sindaco. Essendo certi che non vi sia alcuna spesa illecita, ma non è una dimostrazione plastica di quanta poca voglia vi sia di apprendere una cultura amministrativa diversa da “ho vinto io, faccio come mi pare e nun me scoccià’”? (qua per rimborso1 e qua per rimborso2)

    4. la determina per l’impegno di spesa e liquidazione del portavoce del Sindaco, dottor Vignis. Nel chiedere questa volta ai diretti interessati se in tante altre occasioni abbiano trovato modo di far combaciare responsabile del procedimento e dirigente che firma la determina (che dirigente anche qui non è), ci piace sottolineare come l’interessato dottor Vignis che, ricopre dunque il doppio ruolo di ufficio stampa e portavoce come con Peppino Vallone e durante tutta la campagna elettorale fatta tutta a fianco della professoressa Barbieri, trovi il tempo di pubblicare su facebook invettive e proclami contro chi si lamenti di come vengono usati beni pubblici. (clicca qua per la determina della indennità suppletiva)

    Certo, sono proprio certo e rassegnato che tutti questi atti verranno considerati da molti (troppi di certo per i miei personali gusti) come roba di poco conto, e/o un modo inutile di mostrare livore nei confronti degli interpreti più sopraffini del “nun me scoccià’”.

    A chi è capace e/o ha voglia di andare controvento, allego un pezzo da Corriere della Sera (scritto per il Fatto Quotidiano in realtà) da un fantastico Antonello Caporale (Ho perso mia figlia… ).

    A tutti gli altri voglio solo ricordare che… … tanto muore pure tu!

    Procolo Guida

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