Il cuore è uno zingaro: e la curva sud del Crotone sempre di più!

Tutti, proprio come insegna Mister Davide Nicola, si può fare meglio e di più! 

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    “…Finché troverà, il prato più verde che c’è

    raccoglierà le stelle su di sé

    e si fermerà chissà e si fermerà…”

    Franco Migliacci 1971

    “Ci sono delle convenzioni che vengono purtroppo accettate”

    Davide Nicola 2017

     

    Zingaro si zingaro no, fra sopra e sotto ci sono più di 45 anni di mode e stereotipi trapassati sulla pelle di troppi bambini, donne ed uomini.

    Era il 1971 ed i Festival di San Remo contavano molti più telespettatori inebetiti ed entusiasti; pensare che Nicola di Bari e Nada (strafamosissimi all’epoca) potessero presentare un brano di Migliacci e Mattone (veri e propri fuoriclasse della composizione) dal titolo Il cuore è uno zingaro era certamente più incredibile del fatto che potessero vincere quella stessa imprevedibile e durissima gara canora.

    Noi non sappiamo di certo quanto quella canzone scardinò o meno le convenzioni circa il rapporto con le comunità sinti, estremamente presenti già dal dopo guerra ed intensificate di Rom dagli anni ’60 con l’immigrazione dalla Jugoslavi.

    Esistono (da allora), e questo è noto a tutti tranne che agli ignoranti veri, molto più che venditori ambulanti con proprio gergo, che si spostano in tutta l’Italia e hanno talvolta rapporti matrimoniali con i Sinti.

    Da un rilevamento effettuato nell’inverno 1985 in 15 province italiane, su un campione di 13.435 Rom e Sinti, appaiono nomadi più del 32%, seminomadi per circa il 15% e sedentarizzati per più del 50%.

    Il nomadismo è più rilevante al Nord (con buona pace di tutti), mentre al Sud i Rom sono tutti sedentarizzati.

    Oggi, in questo maledetto ed intricato mondo d’oggi, siamo tornati indietro quanto e molto più velocemente si è voluto (e saputo) sconvolgere le coscienze dei popoli sin dall’imbroglio di Desert Storm in Iraq. Dalla immane tragedia delle torri gemelle si è poi esacerbato completamente il concetto stesso di diverso, e dunque tutti gli stereotipi e convenzioni più beceri hanno avuto il diritto non solo di esistere ma, addirittura, sono stati pian piano sdoganati all’interno del quotidiano dibattito televisivo.

    Una minuziosa operazione di propaganda che ha permesso una legiferazione dissennata che nemmeno gli avanguardisti avrebbero mai potuto sognare!

    Non sappiamo quanto e come Davide Nicola abbia voglia di posizionarsi in questo marasma comuniCATTIVO; abbiamo imparato quanto stia attento ai vocaboli che usa e quanto incisivo ami essere su qualsiasi argomento venga chiamato a discutere. (a questo ci riferivamo quando gli abbiamo detto che allena ambiente e sala stampa, nel senso di allenarli con risposte esaustive ed intelligenti).

    Certo è che lo “zingaro” urlato ed inferto alla stessa storia della curva sud (ancor prima che a Sinisa Mihajlovic), ieri è parso che quasi tutto l’Ezio Scida (di dentro e di fuori) lo abbia accettato e condiviso con tutta la “convenzione” che “purtroppo” pervade questo poco edificante mondo moderno che lo sport, ed il calcio non di meno, sta cercando con tanta fatica di rifiutare.

    Altrettanto certo è stato il rifiuto, sempre da parte del mister rossoblu, di assecondare quella stessa convenzione che altro non è che un autolesionismo sociale ed antropologico, del tutto conseguente quando si raccolgono gli effetti di operazioni di distrazione di massa.

    Ma lo sport ed il calcio in particolare hanno una forza incredibile!

    Ricordo una delle dimostrazioni di intelligenza, sagacia e forza di sfottò più memorabili degli anni 80: la curva sud del Napoli, in occasione del ritorno della partita di campionato contro il Verona, in risposta ai cori razzisti più beceri dell’andata al Bentegodi, calò un enorme striscione con su scritto GIULIETTA E’ ‘NA ZOCCOLA!

    La forza non è solo quella dell’ironia, che comunque è tra le più potenti; la forza dello sport più bella ed affascinante è soprattutto comprendere quali sono i propri limiti per superarli: ed in questo Davide Nicola è davvero maestro, ogni suo singolo giocatore può dimostrare plasticamente quanto in più sta imparando a conoscere da se stesso e, di conseguenza, dai suoi compagni come squadra.

    Anche questa fantastica, irriducibile nella correttezza e nell’amore, curva sud e, di conseguenza, l’intero stadio e tifoseria, possono (ops scusate) possiamo dare e crescere di più, senza mai sentirci indispensabili; anche perché di Maradona non ce ne è nemmeno in altri settori.

    Proviamo a superarci con Marcello Trotta, ad esempio; è vero, è certo che non giocherà mai la Champions, ma facciomogli sentire che il suo mondiale lo può e deve vincere con la maglia degli squali pitagorici. Tra l’altro è pure lui figlio del sud, nato in quel di Santa Maria di Capua Vetere e figlio proprio delle giovanili del Napoli e, da lì, nomade per sette lunghi anni in Inghilterra.

    E proprio a lui potremmo e dovremmo dedicare, dalla sud, il cuore è uno zingaro; a lui che a generosità non si può certo rimproverare nulla; a lui che colpa non ha se un cuore che gli spendere  e spandere e poi di fronte alla porta è certamente meno lucido; a lui che ha trovato proprio qua a Crotone il prato più verde…

    Procolo GUIDA

    Il cuore è uno zingaro

    Avevo una ferita in fondo al cuore, soffrivo, soffrivo

    Le dissi non è niente ma mentivo, piangevo, piangevo.

    Per me si è fatto tardi è già notte,

    non mi tenere lasciami giù

    mi disse non guardarmi negli occhi,

    e mi lasciò cantando così:

     

    Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e va

    catene non ha, il cuore è uno zingaro e va.

    Finché troverà, il prato più verde che c’è

    raccoglierà le stelle su di sè

    e si fermerà chissà e si fermerà

     

    L’ ho visto un anno dopo l’altra sera, rideva, rideva.

    Mi strinse, lo sapeva che il mio cuore, batteva, batteva.

    Mi disse stiamo insieme stasera

    che voglia di rispondere sì

    ma senza mai guardarlo negli occhi

    io lo lasciai cantando così:

     

    Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e va

    catene non ha, il cuore è uno zingaro e va.

    Finché troverà, il prato più verde che c’è

    raccoglierà le stelle su di sé

    e si fermerà chissà e si fermerà

     

    Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e va

    catene non ha, il cuore è uno zingaro e va.

    Finché troverà, il prato più verde che c’è

    raccoglierà le stelle su di sé

    e si fermerà chissà e si fermerà

     

    Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e va

    catene non ha, il cuore è uno zingaro e va.

                                               Writer(s): Francesco Franco Migliacci, Claudio Mattone

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