PSC: un’altra speranza affonda nel mare della città pitagorica

Per Sorgiovanni del M5stelle il Piano Strutturale Comunale dovrebbe rappresentare uno strumento necessario per rifondare la città 

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    RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

    Una delle negligenze più rilevanti di questa Amministrazione è quella di non aver avviato e concluso l’iter di approvazione del Nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC),  ai sensi della legge Urbanistica Regionale 19/2002, successivamente modificata ed integrata dalla L.R. 28/2016 e dalla L.R. 21/017; questo, nonostante avesse ereditato dalla precedente amministrazione una proposta avanzata di studio  che poteva  essere  adottata come punto di  partenza per la stesura del  Documento Preliminare di Piano.

    Si rammenta  che l’attuale Consiglio Comunale, con delibera 164 del 20 dicembre 2016, ha aderito, ai sensi degli artt. 27 quater  della L.R. 19/2016 e s.m.i., al principio  di pianificazione urbanistica “Consumo suolo zero’’; l’adesione a tale principio ha impegnato il Comune ad adottare il nuovo PSC  entro e non oltre il 31 dicembre 2017, termine  che  alla luce dei fatti non potrà mai essere rispettato, visti i tempi tecnici necessari che intercorrono dalla delibera di adozione del Documento Preliminare di Piano all’approvazione definitiva del PSC in Consiglio Comunale.

     Il problema quindi  si porrà  concretamente dopo  il  31 dicembre con la nomina   regionale  di due  commissari ad acta  che avranno il compito  di  espletare, a costo dell’ente esautorato, tutti gli atti e i procedimenti amministrativi di propria competenza, con una durata dell’incarico fino all’approvazione definitiva dello strumento urbanistico.

    E’ bene ricordare che i principi dell’urbanistica  attribuiscono al PSC un  ruolo politico programmatico che, partendo dalla ricognizione  delle risorse  presenti sul territorio,  indica lo scenario dello sviluppo urbano  e  le strategie per perseguirlo ed un ruolo strutturale di governo e di organizzazione dell’assetto del territorio nelle sue forme fisiche.

    L’attuale Amministrazione,  con la sua manifesta inerzia, ha dimostrato chiaramente di non avere  una programmazione operativa né una  “vision”  chiara dello sviluppo futuro della città.

    Il Paradosso è che in assenza di questo  strumento essenziale della pianificazione, a cui tutti gli altri piani attuativi  devono adeguarsi (Piano Regolatore del Porto, Piano  Spiagge,  Piano della Mobilità Urbana, Piano Energetico, ecc.),  il dott D. Falzetta, Dirigente del V settore del Comune di Crotone, con determina dirigenziale N. 2154   del 02-11-2017 impegna, senza che il relativo contratto di servizio sia approvato dal Consiglio Comunale, come previsto dall’art.13 del Regolamento sul controllo analogo delle società partecipate e senza che abbia il relativo parere preventivo  ai sensi  dall’art.239 del D.lgs267/2000, una spesa complessiva  di 97.600€ a favore della Società in house Crotone Sviluppo per la redazione di un fantomatico Piano Preliminare Operativo finalizzato, secondo quanto riportato nella determina, all’attuazione delle strategie di sviluppo della città. Una società, tra l’altro, come comunicato dallo stesso Amministratore Unico  dott. Telemaco Pedace , esponente di spicco della corrente dei DemoKratici, che  ha riportato nel periodo gennaio-giugno 2017  una perdita di esercizio di  -141.432,73 € che  ad oggi risulterà  sicuramente incrementata. Ed è lo stesso Amministratore a manifestare la sua preoccupazione  ed a sollecitare il Comune di Crotone, nella veste di socio unico della società, affinché ricostituisca il capitale sociale necessario e ripiani le perdite accumulate nel suddetto periodo. Sorge allora  il fondato sospetto,   alla luce della crisi  politica che ha investito la maggioranza di questa amministrazione,  che l’ ingente  somma  impegnata  per  un contratto di servizio della durata di soli due mesi, la cui  congruità  giustificata  in modo opinabile con un’analisi comparativa di situazioni societarie e territoriali non paragonabili al contesto locale, sia il prezzo della pace ritrovata  tra la fronda dei dissidenti capeggiata dallo stesso dott. Pedace e la  maggioranza,  tutto a  scapito degli interessi dei cittadini.

    Così è trascorso un anno di Non-Governo della città di Crotone, tra negligenze, inottemperanze, inadempienze ed atti risolutivi che investono capitale comune a vantaggio di pochi “privilegiati” verso cui c’è un conto personale o di partito aperto.

    Tra festicciole, concertini, mapping, debiti fuori  Bilancio, incarichi importanti non giustificati ed affidati sotto soglia senza bando e senza il coinvolgimento del Consiglio comunale si trascina quest’Amministrazione, mentre la città langue e giovani laureati brillanti con esperienza e curricula di tutto rispetto abbandonano l’idea e la speranza di tornare nella propria città di origine, per cercare di restituirle l’antico lustro e splendore del passato.

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