Ciao Giancarlo: almeno 6/8 di cielo rimarranno blu solo per te!

Alle prime ore di questa maledetta giornata è andato via un giovane padre, un uomo per bene ed un musicista attento e sensibile.

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    Si preparava come il più grande dei professionisti e si comportava come un privilegiato.

    Giancarlo Muscò si approcciava a cantare Rino Gaetano sapendo che l’artista e l’uomo non era mai stato, né sarebbe potuto mai essere, di nessuno.

    Foffo Bianchi, primo produttore ed amico del cantautore crotonese, quando lo ascoltò esibirsi con la Katmandù esclamò, compiaciuto, che la voce e l’effetto erano davvero contemplativi del messaggio che Rino dava negli anni ‘70 ed ’80.

    Senza alcun tono critico aggiunse “l’unica differenza è che si agita molto meno di Rino”.

    Giancarlo non avrebbe mai potuto e voluto “scimmiottare” nessuno, nemmeno Rino.

    Giancarlo ha sempre avuto una personalità ed un modo di stare al mondo tutta alla “Giancarlo Muscò”.

    Ed era proprio questo rispetto che portava verso tutti che lo faceva “somigliare” al Rino di nessuno e di tutti.

    Ciao Giancarlo, piangerti sarà inevitabile; ma tenteremo di “impiegare” in qualche modo l’enorme vuoto che lasci nella tua favolosa famiglia! Non sappiamo come, e sappiamo che non riusciremo.

    Ma lo dobbiamo al ricordo che ci hai lasciato di discrezione, di dignità e di forza!

    Lo dobbiamo a te che hai avuto lo stesso infame destino di Rino di andare via troppo presto!

    Lo dobbiamo a te che hai dovuto pure attraversare la malattia!

    Lo dobbiamo a te…

    A te che sogni una stella ed un veliero 
    Che ti portino su isole dal cielo più vero …”

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