Il diritto della donna si deve garantire

Rolando Belvedere, Presidente della sezione calabrese Associazione Libero Pensiero Giordano Bruno, pone l'accento sulle scarse prestazioni dell'Ospedale di Crotone

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    riceviamo e molto volentieri pubblichiamo:

    L’ospedale di Crotone sembra diventare un poliambulatorio con una preoccupante  riduzione delle prestazioni. Tra cui  l’interruzione della gravidanza  anche con  metodica chirurgica  peraltro  stabilita dalla legge. Un diritto negato . Così le donne sono costrette  ancora a pagare  in privato   oppure   a partire . Sì perché Crotone è l’unica provincia d’Italia dove medici e paramedici sono tutti obiettori. Va  però distinta l’obiezione di coscienza dall’erogazione della prestazione medica . Non è inevitabile che la prima possa o debba necessariamente influire sulla seconda. L’ospedale non solo deve garantire la prestazione, ma è tenuto a dare alla donna  una chiara e precisa indicazione di altra struttura che possa erogare la prestazione.  L’ospedale può anche richiedere personale proveniente da altra struttura ospedaliera, qualora la richiesta vada inevasa al proprio interno. In questo modo nessuna struttura ospedaliera si troverebbe a rifiutare una prestazione sanitaria gratuita  E l’interruzione volontaria della gravidanza  molto spesso  può essere definita d’urgenza . E’ evidente che questi correttivi non vengono applicati per motivi politici e ideologici  con disprezzo della legge da parte di  un clericalismo e conservatorismo  talebano  che non vuole  l’educazione sessuale nelle scuole ( siamo gli unici in Europa) e condanna  pure l’uso del preservativo. Non si vuole risolvere l’umiliante e tragica condizione della donna costretta a mendicare  il proprio diritto (costituzionale) ad interrompere-in sicurezza e legalità- una gravidanza non voluta, alla pari di tante donne del resto del Paese.

    Rolando Belvedere

    Presidente sezione calabrese

    Associazione Libero Pensiero Giordano Bruno

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