STIGE: annullata l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Alessio Domenico detto Frank

La comunicazione degli avvocati Giuseppe Trocino e Pasquale Nicoletta

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    RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

    Operazione della DDA “STIGE” il Tribunale del Riesame accogliendo le argomentazioni dei difensori del signor Alessio Domenico, avv.ti Pasquale Nicoletta e Giuseppe Trocino, ha annullato l’ordinanza del GIP presso il Tribunale di Catanzaro con la quale nell’ambito del proc. pen. n° 3382/2015 r.g.n.r. era stata accolta la richiesta avanzata dalla DDA di Catanzaro e quindi disposta la custodia cautelare in carcere dell’imprenditore italo- americano residente negli Stati Uniti.

    Riteniamo si debba dare lo stesso risalto mediatico all’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare resa dal Gip   nei confronti del sig. Alessio Domenico detto Frank.

    Il sig. Alessio è un cittadino italo -americano che vive e lavora da decenni negli Stati Uniti d’America e si reca quando può nella natia Casabona solo perchè legato da vincoli affettivi e parentali; nessun coinvolgimento con ndrine locali, ambienti malavitosi etc. per come sostenuto dalla DDA di Catanzaro.

    Questo non ha impedito al Giudice delle indagini preliminari, evidentemente poco attento, di ordinare con motivazioni a dir poco discutibili la privazione della libertà personale di una persona ingiustamente accusata del delitto di cui agli articoli 110 e 416 bis C.P. .

    Il sig. Alessio ha avuto l’infelice idea – considerato quanto accaduto – di intraprendere un’attività imprenditoriale in Italia costituendo una società, ma per motivi del tutto personali legati anche alla distanza tra gli Stati Uniti e l’Italia questa non era stata ancora attivata.

    Eppure sarebbe stato più semplice e meno dannoso per tutti acquisire la documentazione della società italiana, peraltro pubblica, per apprendere tali circostanze.

    Non è intenzione della difesa discutere pubblicamente di un’inchiesta che è ancora agli arbori ma indubbiamente  bisognerebbe essere più cauti nell’applicazione delle misure cautelari privative della libertà personale tenuto conto che molti processi si caratterizzano anche per l’assoluzione di persone inizialmente ritenute colpevoli, messe al rogo, e a cui nessuno restituirà mai la libertà perduta e l’immagine calpestata.

    Il sig. Alessio, all’oscuro di come la legge italiana a volte possa essere mal interpretata, ha realmente subito un danno emotivo dalla vicenda e l’applicazione della misura cautelare avrebbe certamente arrecato anche un rilevante danno d’immagine – che negli Stati Uniti d’America è ancora merce preziosa – ad uno stimato imprenditore nello Stato di New York. Basti pensare che il sig. Alessio ha partecipato alla realizzazione del celebre Empire State Building. 

    L’imputazione – estremamente generica – e le specificazioni in ordine alle condotte che avrebbe tenuto il signor Alessio, risultano essere prive di riscontri oggettivi.

    La società del sig. Alessio non ha mai partecipato a gare di appalto, acquisito sub-appalti né pubblici né privati, acceso conti correnti, non ha mai operato assunzioni di alcun lavoratore dipendente sia esso ndranghetista o persona perbene, al contrario di quanto  sostenuto dalla DDA di Catanzaro.  In altre parole, la società non ha mai operato né in Italia né all’Estero!

    Non risulta da alcun documento, ovvero accertamento di polizia giudiziaria, che il signor Alessio Domenico abbia assunto delle persone attraverso la società men che meno che l’imprenditore paghi un monte stipendiale elevato per gli accoscati, per come riportato nell’ordinanza custodiale e posto a fondamento della stessa.

     

    Avv. Giuseppe Trocino    

    Avv. Pasquale Nicoletta

     

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