Sembrano trascorsi inutilmente 418 anni dal rogo del filosofo Giordano Bruno
Spettri fascisti avanzano in Italia e nel nostro territorio in particolare, sottolinea Belvedere
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riceviamo e pubblichiamo:
Sembrano trascorsi inutilmente 418 anni da quel 17 febbraio 1600 quando il filosofo Giordano Bruno fu arso al rogo a Roma in piazza Campo d’ Fiori, per ordine dell’Inquisizione presieduta dal pontefice romano. “Eretico, pertinace, impenitente…” Recitava la sentenza, espressione di massimo spregio per chi come Bruno rivendicava il diritto umano di pensare e scegliere autonomamente, per uscire dalla caverna della sottomissione individuale e sociale. Nel contesto storico attuale dove la ragionevolezza sembra smarrita, nella ripresa del fideismo religioso che si fa anche terrorismo mentre gli spettri fascisti avanzano in Italia e nel nostro territorio in particolare, noi bruniani vogliamo mettere al centro la Laicità, supremo principio della Costituzione, che quest’anno compie 70 anni.
Senza il patto laico di cittadinanza non c’è democrazia, libertà, giustizia, uguaglianza e opportunità, ma sopruso. E questa emancipazione è dovere individuale e collettivo affermarla nella pratica quotidiana, perché non si ripetano atti di intolleranza e sopraffazione.
Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”
www.periodicoliberopensiero.it
SEZIONE DI CROTONE
Il presidente
Rolando Belvedere