Con viale Gramsci contempliamo un lungomare di buchi, fosse con piastrelle e tombini pronti al volo foto

Tre amministrazioni diverse sono riuscite a spendere più di 8 milioni di euro per realizzare un bruttissimo tratto di mulattiera di campagna

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    foto a cura di Roberto Carta

    La groviera di tutto il lungomare crotonese (che in Viale Gramsci è diventata orrido esempio di scempio fra archetipo e stereotipo di un territorio che ha certo del diabolico nel voler perseverare negli errori) ci racconta.

    Guardare queste foto non racconta infatti solo sfascio, degrado ed indolenza; non provare ancora una volta ad osservare con un pizzico di voglia di non dimenticare chi siamo e da dove veniamo, sarebbe troppo complice per noi.

    I lavori sul lungomare di Crotone, i soldi spesi e, soprattutto, lo sfregio apposto da opere, che avrebbero dovuto migliorare la città e che invece hanno portato disservizi e brutture, va rammentato.

    Veniamo infatti almeno dai primi anni duemila e da un sindaco che molti (troppi davvero) addirittura rimpiangono come uno dei migliori sindaci della storia di questa disgraziata città: Pasquale Senatore inizia a spendere e spandere con una facilità che solo gli amministratori post riforma elettorale ed enti locali potranno fare. Lui, all’epoca, vi aggiunge l’iniziazione della pratica (almeno illegittima) di usare i milioni di euro delle royalties Eni come salvadanaio personale. Risorse pensate ed erogate per portare a Crotone nuove attività, sviluppo ed occupazione vengono invece usate, oltre che per lavori pubblici quasi sempre discutibili di per se, anche per partecipate inefficienti, tranne che per campagne elettorali, e spese allegre in generale.

    Ma torniamo al lungomare: si inizia con un progetto complessivo che prevedeva oltre 20 milioni di euro per  realizzare l’intero tratto che va dalla Lega Navale fino alla Casarossa. E già (con lampante visione strategica) che si fa? Si inizia a distruggere il vecchio esistente piuttosto che iniziare laddove non c’era nulla (applausi!).

    Dopo qualche anno, nel maggio del 2003 si inaugura il primo tratto in un bagno di folla che regalerà alla storia, appunto, un sindaco dannunziano; già tutti sapevano che anche qui i lavori di scarico della fogna (fra lega e Kursall) erano stati fatti coi piedi, e, solo dopo la prima stagione estiva, si scoprì che il porfido usato per la pavimentazione tratteneva calore il giorno per sprigionarlo la sera… …e dunque non era un caso che fosse usato solo al nord Italia (sic e sob paiono proprio eufemismi).

    Gli errori avrebbero potuto insegnare… …ed invece…

    …nel luglio 2004 si potè inaugurare il nuovo tratto di lungomare compreso tra il lido Kursall ed il cimitero (proseguendo con la distruzione anche di uno dei viali alberati più belli della nostra storia distrutta) che  oltre un forte carattere di continuità di inadeguati materiali, “aggiunge” le brutture del cemento delle gradinate sull’arenile e soprattutto base e posa in opera della intera pavimentazione realizzata con criteri che avrebbero dovuto e potuto chiamare ai danni ditte, progettisti e responsabili dei lavori che pure parteciparono e pure furono ringraziati dal sindaco Senatore in persona.

    Glissando con piacere sulle variegate storie che negli anni sono connesse alle magnifiche palle di cemento illuminanti o alla fontana con zampilli divenuta “portagraste” fiorito anzichesi ed anzicheno… …meriterebbero tutte opere teatrali e/o canzoncine etniche ad hoc, saltiamo di due lustri.

    Si attendono infatti 10 anni di mattonelle divelte, fosse, disagi e sinistri (e sarebbe pure “istruttivo” andare a vedere quanti e “quali” soldi ha dovuto sborsare il Comune in questi anni per pagare incidenti e cadute) ed anziché realizzare perizie sia per chiamare ai danni i responsabili e realizzare lavori adeguati, che si fa? Si appaltano altri imponenti lavori di ristrutturazione sempre con risorse da royalties; imponenti ed invadenti lavori che la giunta Vallone bis realizza con gli stessi piedi del suo predecessore.

    Basta infatti rileggersi   Lungomare di Crotone, un secondo spreco di soldi pubblici?   per comprendere che il nuovo ed obbrobrioso manto è stato nuovamente poggiato su un fondo di sabbia (proprio come 10 anni prima) e che gli errori di questo altro favoloso 2014, erano già chiari ed evidenti il giorno dopo fine lavori che pure erano stato oggetto di annesse e connesse denunce chiare, anche relativamente a mancati collaudi; tutto commesso proprio in questo tratto di lungomare che oggi è così come ci fanno vedere le foto di Roberto Carta non casualmente e nemmanco per calamità naturali…

    Arriviamo all’opera di questa illuminatissima amministrazione a guida Pugliese/Sculco: cosa ha suggerito l’esperienza a questi nuovi luminari e specialisti di trasparenza amministrativa? Di iniziare gli altri lavori, altrettanto atavici come il collegamento degli scarichi fognari che puntualmente “impestano” il pezzo di mare e lungomare (per cui ci siamo persi 4 milioni di euro per realizzarli come si deve), senza precederla da alcuna concertazione e studio specifico; anzi vi si aggiunge pure le sperimentazioni di cambi di sensi di marcia che recentemente abbiamo seguito con   ATTENZIONE: DA OGGI CAMBIA IL SENSO DI MARCIA SU VIALE GRAMSCI   e seguenti.

    Potremmo aggiungere una massima, una chiosa (finanche una postilla o una glossa)… …un detto crotonese?

    No, non ce la sentiamo e, soprattutto, sarebbe inutile o addirittura deleterio!

    Procolo GUIDA

     

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