E poi si vive… se balli con Munch, dipingi con Guccini e leggi Staglianò! foto

L'esistenzialismo del poeta che "urla" è tornato con la nuova opera CSA presentata ai Giardini di Pitagora

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    Di Procolo GUIDA

    Sabato 17 marzo, nel contesto della mostra di Dario Fo, presso I Giardini di Pitagora a Crotone, è stato presentata l’ultima opera “Poi si vive” del poeta Paolo Staglianò

    Insieme all’autore sono intervenuti Santo Vazzano, presidente del Consorzio Jobel, l’editore (CSA) Alessandro Labonia e Tiziana Stasi, poetessa e scrittrice, che ha letto alcune liriche del libro.

    L’autore, chiamato subito in causa dopo i saluti del padrone di casa Vazzano che si è detto felice di ritrovare Paolo Staglianò per questa sua nuova opera, ha subito voluto chiamare a se Roberto Carta, autore delle molto foto di copertina del libro (ed anche di queste di questo articolo) che così tanto successo hanno riscontrato; vivo e grato è stato il saluto che Staglianò ha voluto rivolgere all’amico con cui è risultata evidente la complicità artistica e culturale.

    “Se non stai attento scappa…” – è stato il primo sussulto in risposta alla domanda postagli su come arriva il momento della creazione – “bisogna  sempre avere a portata di mano fogli e penna, la poesia fa parte dell’ignoto, infatti non è spiegabile, e nemmeno giudicabile da nessuno; spesso lo stesso autore ne è vittima”.

    E’ da qui che il medico (pure di coscienza e sensibilità) che fa uscire tutto l’esistenzialismo sartriano e non solo verso premi letterari e giudizi che regalano fascette a pubblicazioni più o meno commerciali.

    Ed è arrivato dunque il momento della lettura delle liriche che, inevitabilmente, regalano alla serata intensità e prospettiva con Tiziana Stasi che riesce a smuoverne note e battute.

    Al termine dell’incontro cerchiamo di trovare la maniera “più educata” per porgere curiosità, più che domande vere e proprie:

    la lirica e l’impegno: che rapporto c’è fra l’autore e l’urlo?

    Paolo Staglianò: L’urlo deve essere percepito, Edvard Munch scrive che ad un tratto sente un grido Sul ponte, si gira verso gli amici che sono con lui per vedere se anche loro lo hanno sentito. Poi comprende che quel grido proviene dalla natura dal mondo, la bocca si apre ma non emette suoni, nel suo capolavoro. Perché, mi sono chiesto spesso; Munch spiega, lui ha dipinto e l’arte non si spiega… Ma è dentro di lui il dolore per gli accadimenti del mondo, la bocca può solo spalancarsi in un gesto di disperazione; le mani sono a cercare di difendere le orecchie da quella tremenda supplica di aiuto… lui l’autore isolato, lui solo sente e cerca di comunicare, cerca di dire… ma il mondo è ancora capace di ascoltare? La solitudine dell’artista e la speranza di comunicare, di poter comunicare ad altri ecco è tutto qui…

    E poi si vive

    Quanto “poi” dobbiamo attendere, a tuo avviso, perché questo tempo riesca a ritrovare l’UOMO?

    Paolo Staglianò: Quanto tempo per ritrovare l’uomo? Non lo so.

    Ma mi hai fatto venire in mente Guccini, in una sua canzone bellissima, ma poco nota, ecco li comunicarne il significato è difficile, ma anche questo è un urlo soffocato. Guccini in “Shomèr ma mi-llailah?”chiede e si chiede: Sentinella quanto resta della notte? E riprende testualmente i versi di Isaia, verso 21/11 se non ricordo male, ed urla: Mi gridano da Seir «Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?». Dimmi, quanto manca all’alba?” E la sentinella risponde: “Arriva l’alba, ma presto anche la notte. Se volete fare altre domande, tornate di nuovo…”

    Ecco Procolo, quanto resta della notte? Non lo so!

    Ed ecco, caro poeta, torneremo. Torneremo alle tue liriche, torneremo a riascoltare Munch ed a riguardare Guccini. Torneremo, nostro ed altrui scrigno di quesiti e risorse, a richiederci chi sia e dove si possa ritrovare L’ultima Yale. Torneremo sui luoghi dei delitti. Torneremo a cercare sollievo. Torneremo in libreria e nei musei. Torneremo ad Isaia ed alle malìe. E ritorneremo, in qualche modo, a noi stessi!

    Poi si vive

    Paolo Staglianò

    Editore: 

    CSA Editrice

    Anno edizione: 2017

    Pagine: 92 p.

     

     

     

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    Paolo Staglianò

    Editore: 

    CSA Editrice

    Anno edizione: 2016

    Pagine: 88 p.

     

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