Crotone con lo sguardo verso oriente anche attraverso i Dervisci Rotanti

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    Scoprire il fascino unico dei dervisci rotanti in una città come Crotone, che da sempre guarda verso Oriente, è un’esperienza davvero particolare. L’anima turca, che caratterizza numerosi angoli del centro storico, in un affollato auditorium dell’ Istituto Pertini, ha trovato il suo naturale sbocco in questa straordinaria musica. Il gruppo Galata Mevlevi ensemble, che deriva appunto dell’omonimo ordine turco, ha espresso tutta la particolarità e la forza mistica di questa musica che da secoli si propone come simbolo di uno spiritualismo molto profondo.

    Lo spettacolo di ieri è da inserire nel ricco programma del Festival dell’Aurora organizzato da Fondazione Odyssea e Fabbrica delle Arti; un evento unico e molto particolare:

    • la prima parte della serata ha visto i membri della formazione impegnati in una riproposizione dei brani tradizionali le cui tessiture emergevano di volta in volta attraverso i fraseggi del nay (il celebre flauto verticale) oppure dalle percussioni dei kudum.

    Grazie ad una sorta di rivisitazione voluta a suo tempo dal leader Sheik Nail Kesova, che dal suo monastero ha rivisto alcuni brani liturgici in collaborazione con artisti asiatici e occidentali, la musica del gruppo ha saputo porsi come una sorta di raffinata avanguardia di una tradizione secolare.

    • la parte più ammaliante è stata sicuramente la seconda quando in scena i dervisci hanno avviato il loro straordinario rituale diretto proprio dall’anziano Nail Kesova. La continua rotazione dei protagonisti al centro della scena, con le ampie e candide tuniche che si alzavano sul palco, ha incantato il pubblico impressionato da questo rito mistico (il derviscio quando ruota ha infatti una mano rivolta verso l’alto per attingere energia dal divino, ed una verso il basso per trasmetterla alla terra) che nonostante risalga a settecento anni fa continua a suscitare forti emozioni.

    Non c’è da stupirsi, quindi, se questi dervisci rotanti siano stati dichiarati  Patrimonio dell’Unesco, i dervisci rotanti rappresentano il simbolo del misticismo orientale, che prende origine nel tredicesimo secolo. Vestiti di una tunica bianca come un sudario, un copricapo che richiama le pietre tombali dei paesi musulmani, le braccia aperte verso il cielo, lo sguardo rivolto al cuore, diversi uomini danzano piroettando e girando intorno al loro maestro.

    Uno spettacolo intenso, emotivamente e spiritualmente, che cattura il pubblico lasciandolo senza fiato.

     

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