Il Comitato di cittadini Crotone nuova 106 adesso scrive ad Anas, Mit e Governatore della Calabria

Lettera aperta sulla variante al Megalotto 6

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    riceviamo e pubblichiamo:

    Due minuti, tre gallerie, 4 chilometri e 148 milioni. Sembra il titolo di un film, ma è pura realtà.

    Diciamo subito che parliamo di strade, di fame di strade e di risposte sbagliate.

    Cosa esce dunque dal cappello magico dell’Anas per un territorio isolato come quello della calabrese Crotone? Viene fuori una strana strada a 2 corsie di 9 chilometri che, con la modica cifra di 148 milioni di euro – due gallerie e quattro viadotti –   collegherebbe solo la parte nord alla parte sud della città, che è già ben connessa.

    Ma se esistono già due strade che assolvono allo stesso compito, qual è la differenza o la necessità di costruire questa ulteriore arteria?

    Sulla scheda di presentazione Anas c’è scritto, nero su bianco, che per percorrere l’attuale tracciato della statale 106, nel territorio crotonese, da Poggio Pudano a Passovecchio, si impiegano 4 minuti e 50 secondi, con la variante milionaria si impiegherebbero invece 2 minuti e 40 secondi.

    Con un risparmio di tempo di ben due minuti e 10 secondi! Manco fossimo a Maranello!

    Viene in mente quel bel quadro di Salvador Dalì “Gli orologi molli”, che può dare la misura di quanto il tempo sia una dimensione che si allarga e si restringe senza pietà. Non c’è infatti una definizione univoca della categoria del tempo. Con due minuti magari si può salvare l’umanità intera alla modica cifra di 148 milioni di euro.

    Ad altri, l’onere di comprendere le mille sfaccettature opache che si annidano dietro questa “proposta” di variante, perché a noi interessa soltanto evidenziarne l’inutilità, palese ed incontrovertibile.

    Non c’è una logica in tutto ciò. Per noi crotonesi è inammissibile spendere 148 milioni di euro per risparmiare due minuti di tempo. E’ inammissibile costruire una nuova strada a due corsie per ridurre il percorso di un chilometro. E’ inammissibile che si proponga oggi un infrastruttura ideata 40 anni, quando si prevedeva il raddoppio della Montedison, poi fallito e con una zona industriale oggi quasi dismessa.

    E’ inammissibile fare un’altra strada a due corsie per aggirare l’area industriale, quando il Consorzio industriale l’ha già costruita 5 anni fa, in contrada Vela.

    E’ inammissibile fare un’altra strada statale a due corsie che passa dai quartieri periferici del centro urbano, mentre persino noi cittadini con il nostro comitato abbiamo proposto di declassare ad urbano questo tratto di statale, in quanto intorno ad essa sono nati quartieri popolosi come san Giorgio e Poggio Pudano e una miriade di attività commerciali.

    E allora perché l’Anas dovrebbe intervenire su una strada che non è più nei fatti una statale?

    L’Anas dirà che, considerato che era stata prevista dal Prg di Crotone del 2001, allora la strada ha una valenza sociale. Ma si può capire che si tratta di un Prg superato, vecchio di 20 anni,  non  più adeguato alle esigenze attuali e proprio per questo si sta realizzando un nuovo Piano Strutturale Comunale.

    Tutto questo per risparmiare due minuti di tempo.

    A parte Dalì, potremmo scomodare Einstein o altri filosofi e scienziati che offrono una concezione così dilatata e opinabile del Tempo, così ben supportata da questa proposta.  

    Eppure, tutto considerato, a noi comuni automobilisti spesso pendolari, non top manager né ricchi industriali (ce ne sono a queste latitudini?) questi due minuti continuano ad apparire così miseri.

    Ben poca cosa in confronto al tempo che perdiamo ogni giorno sulla statale 106, unica carreggiata, due corsie, direzione Catanzaro.

    Ci riferiamo alla cosiddetta “strada della morte”, perché costellata da pesanti incidenti con gravi perdite in termini di vite umane, che attraversa ad oggi centri popolosi come Botricello e Sellia. 

    D’estate occorrono ore per arrivare da Crotone a Catanzaro, dove sono ubicati i maggiori servizi sanitari, culturali e direzionali.  

    Non è difficile dover attendere per il passaggio di interi branchi di pecore.

    Il nostro Comitato di cittadini sta da mesi, invece, promuovendo la progettazione di un tratto della 106 di  45 chilometri in totale, senza gallerie e senza sprechi tra i due capoluoghi di regione di Crotone e Catanzaro.

    La nostra proposta è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Crotone lo scorso anno, da altri 35 Comuni e dai due Consigli Provinciali di Crotone e di Catanzaro. Si tratta di una strada che interessa due città  importanti, l’una, Crotone, capoluogo di Provincia e l’altra, Catanzaro,  capoluogo di Regione. Con un bacino d’utenza di oltre 500.000 abitanti (delle Province di Crotone, Catanzaro e Cosenza), è condivisa da tutti gli Enti, dalle due Province interessate e moltissimi comuni ed è appoggiata da una petizione che ha raccolto migliaia di adesioni.  Si avrebbe una riduzione del flusso di traffico da 18.000 al secondo, allo svincolo di Isola Capo Rizzuto, a 5.000 dopo l’intervento, con drastica diminuzione degli incidenti gravi e meno gravi.

    Il tracciato seguirebbe in parte la variante al Megalotto 6 di  Anas e congiungerebbe Crotone a Catanzaro, bypassando tutti i centri urbani e spostando un po’ più a monte il tracciato.

    Il percorso della superstrada proposta, secondo una felice intuizione dell’ingegnere crotonese Antonio Bevilacqua, è studiato tutto in piano e, per questo, i tempi di realizzazione ed i costi non sarebbero enormi, più o meno il triplo della cifra che si vorrebbe destinare al progetto che contestiamo, ma questa sì, darebbe la svolta.

    Il tratto si snoderebbero, nella parte crotonese, sull’ antica linea  ferrata della Calabro-lucana, oggi dismessa, e si presenta quindi già  con un sottofondo già ben costipato e con minori costi di espropri.

    I tempi attuali di percorrenza sulla statale non sono quantificabili, perché dipende da cosa si trova sulla 106 a due corsie, greggi di pecore, file di auto che vanno al mare con gli ombrelloni, tir o mezzi pesanti, camper, auto-articolati, compreso le ruspe, i trattori e, non è da escludere, aratri o mezzi similari.  

    La variante consentirebbe di poter differenziare il traffico, quello leggero e turistico della costa, da quello pesante e di lunga percorrenza,  e si potrebbe raggiungere Catanzaro in mezz’ora, l’aeroporto internazionale di Lamezia o la stazione in 45 minuti.

    Abbiamo inutilmente e da molti mesi cercato di contattare il governatore della Calabria, Mario Oliverio.

    Chiediamo allora attraverso una lettera aperta un incontro ad Anas, alla Regione Calabria e al Ministero per le infrastrutture e trasporti.

    Con il proposito di ricollocare le risorse sulla variante dell’Anas al Megalotto 6, come riproposta  dalle due Province, una superstrada, con quattro corsie e spartitraffico centrale con percorrenza di 110 km/h, per connettere  in sicurezza  Crotone a Catanzaro.

    Grazie,

    Distinti saluti

    Comitato Crotone Nuova 106 Adesso

     

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