Lampanaro e tutti i quartieri popolari non devono esplodere più! foto

Anzichè affannarsi sulle ragioni dell'esplosione del singolo appartamento (che saranno accertate dagli inquirenti) sarebbe utile intervenire sul disagio sociale

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    Lo avevamo già scritto ieri in “Non è stato gas o caldaia ad uccidere: reali motivi dell’esplosione nella palazzina a Lampanaro in via di accertamento” (cliccaci sopra per rileggerlo). 

    Dobbiamo subito ripeterlo in questo altro report: la trepida attesa è innanzitutto rispetto alla salute di Noemi, la piccola di 4 anni che ha subito le peggiori conseguenze; il mistero sulle cause che hanno determinato l’esplosione deve passare dunque in secondo ordine anche perché gli inquirenti, più che correttamente abbottonati, hanno avviato subito approfondite indagini per individuare le possibili cause che hanno determinato la morte di Rita Murgeri, di 55 anni, nonna dei piccoli, ed il suo compagno Saverio Romano, 43enne nativo di Isola Capo Rizzuto.

    Ci ha tenuto a ribadirlo anche il Procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, al termine del sopralluogo svolto ieri, insieme al sostituto Alessandro Riello: “c’è la polizia scientifica che sta facendo i rilievi insieme ai Vigili del Fuoco e stiamo verificando le modalità dell’esplosione”.

    Molto più utile e corretto è dunque concentrarsi innanzitutto sulla gara di solidarietà che ha avviato la parrocchia di San Paolo ed il parroco don Simone Scaramuzzino. Il pensiero è stato infatti rivolto alle bambine di 7 e 10 anni che, dopo lo shock subito, non hanno altro diritto, al momento, di attendere il ritorno di mamma e sorellina nelle condizioni meno complicate possibili.

    A tal proposito è da segnalare che a parte le condizioni comunque gravi della madre, è la piccola Noemi ad essere ancora in pericolo di vita a Bari al polo d’eccellenza per grandi ustionati, anche se pare ci siano lievi ma importantissimi segnali positivi.

    Più che giustificato il riservo assoluto dunque su varie ipotesi completamente diverse che erano iniziate a trapelare e che vedrebbero possibili coinvolgimenti del piano cottura o addirittura ordigni utili a pesca di frodo. Rimangono comunque illazioni al momento anche perché i rilievi  sono ancora al vaglio incrociato che è supportato anche a Roma dal Servizio di polizia scientifica centrale che, dallo scorso anno, è confluito nella Direzione Centrale Anticrimine in via Tuscolana.

    Sarebbe più importante indagare ed intervenire sulle complicate situazioni dei quartieri popolari della città come Lampanaro che è pure “sorretto” da un comitato attivo e da una identità territoriale che gode pure della nota attività sociale della parrocchia sin da quando era retta dall’attuale Vescovo di Matera don Pino Caiazzo che proprio da la iniziò un’azione di sensibilizzazione sugli inquinamenti “subiti” proprio da Lampanaro… L’esplosione sociale (già in atto da tempo) delle zone sociali più dimenticate è molto più pericolosa di ciò che è tragicamente accaduto l’altra sera.

    Ma questa è una storia che merita, anche per il rispetto a chi sta soffrendo ora, un altro commento a parte ed ancora più seriamente, politiche d’intervento pratiche che sarebbero pure a portata di mano.

    Qui di seguito, il comunicato originale dei Vigili del Fuoco che ovviamente sono supporto fondamentale anche per il perfezionamento dell’attività investigativa.

    Anche tutte le foto di questo articolo sono state inviate dal Centro Documentazione Video dei VV.FF.

     

    Esplosione in appartamento Crotone

    La scorsa notte del 7 maggio 2018, intorno alle 22:00 una serie di telefonate allertavano la sala operativa dei Vigili del Fuoco del Comando di Crotone per una forte esplosione.

    Immediatamente partivano 2 squadre con autopompa serbatoio, autoscala e funzionari a seguito, all’arrivo sul posto, nel quartiere di Lampanaro la situazione si presentava alquanto critica, non vi erano più pareti all’appartamento posto al piano 3° di uno dei palazzi  di un popoloso quartiere all’ingresso sud di Crotone.

    L’onda d’urto dell’esplosione aveva buttato giù tutte le pareti dello stesso appartamento scaraventando a centinaia di metro infissi, vetri e parti di muratura, facendo danni a vetture del quartiere parcheggiate nelle vicinanze del palazzo.

    All’ingresso dei Vigili del Fuoco nello stabile vi erano ancora 2 persone delle sette presenti durante l’esplosione, mentre le altre in condizioni critiche erano state già soccorse e portate in ospedale, tra queste tre bambini.

    Tra e macerie e pareti in stato precario di stabilità i Vigili del Fuoco aiutati da agenti di Polizia riuscivano a trasportare all’esterno l’uomo S.R. di 43 anni gravemente ferito poi deceduto in ospedale, mentre la donna R.M. 54 anni restava senza vita dopo lo scoppio all’interno della casa per essere trasportata all’esterno dopo i dovuti rilievi.

    Le squadre dei Vigili del Fuoco hanno lavorato per tutta la notte per la messa in sicurezza dell’appartamento e per le valutazioni di stabilità dello stesso e di quelli vicini.

    Sul posto durante l’intervento oltre ai Vigili del Fuoco vi erano sanitari  del 118, Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani. 

    Per le  cause dello scoppio al momento ci sono indagini in corso.

    Comando Provinciale Vigili del Fuoco Crotone

    CDV
    Centro Documentazione Video

     

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