Il governo PentaLegato che strumenti darà al SUD ed a Crotone in specifico?

E' sufficiente che Di Maio sentenzi: «Certo che ci vuole un po’ di tempo, stiamo scrivendo la storia...» ???

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    Una delle maggioranze più sofferte della storia del post voto della Repubblica sta partorendo il governo più a destra di sempre, bagnato da mille dichiarazioni e commenti. Fra i più caustici c’è stato quello di uno dei “beniamini” più convinti del grillinismo italiota: «Comunque vada sarà un pastrocchio» questo il giudizio di Marco Travaglio, direttore de il Fatto Quotidiano.

    Ma con la buona pace degli scettici, oggi dovrebbe essere la giornata della definitiva fumata bianca per il governo PentaLegato, ma lo (studiato?) stallo sul nome del candidato premier fa passare in secondo piano la sostanza: saranno semplici enunciazioni i 22 punti del programma?

    Continuano a passare gli argomenti più gettonati: flat tax, la revisione della legge Fornero, l’immigrazione, addirittura l’ennesima frittata sui contenimenti alle spese inutili ed i conseguenti comportamenti ed emolumenti dei parlamentari. Con le annesse e connesse “rassicurazioni” dei vari vecchi e nuovi dei cinque stelle che si affannano a ribadire la bontà dell’imminente(??) reddito di cittadinanza (l’ultima, in ordine di tempo, è quella dell’onorevole Laura Castelli).

    Al netto di una serie di considerazioni economiche e sociali che tralasciamo volutamente, ci pare urgente “porgere” un quesito:

    Ma che fine ha fatto (e farà) il tema della valorizzazione e tutela dei beni culturali, pure tanto caro alla neo Senatrice Margherita Corrado?

    E’ anche vero che già dal programma elettorale degli stessi 5stelle (clicca qua per scaricarlo) era “posizionato” in seconda pagina ed era “relegato” a sotto punto dell’ancora più generico “VALORIZZAZIONE E TUTELA DEL MADE IN ITALY” .

    Ma è altrettanto lapalissiano che era (ed ovviamente rimane) interessante che la semplice enunciazione/idea della “creazione di un Ministero del Turismo separato da quello dei Beni Culturali potesse significare una importante opportunità soprattutto per il sud e la Calabria in specifico.

    La nostra regione, ed il territorio crotonese ancora peggio, marca un evidente e progressivo sfregio del patrimonio storico archeologico; sopravvive su di un vergognoso sperpero di risorse economiche spese che ammontano a meno del 30% rispetto a quelle che si potevano e dovevano attrarre; non si cura di una assoluta assenza di un programma strategico di medio e lungo periodo che sta invece “baciando” di opportunità la Basilicata (giusto per fare un esempio che doveva, e potrebbe ancora, significare più di un semplice modello da “copiare”).

    Alla Senatrice Corrado che ha più che giustamente fatto una campagna elettorale su questi temi che sono gli stessi su cui “ha guadagnato” la stessa candidatura (e non solo per i fatti di Capocolonna) ci pare corretto “porgere” anche un ragionamento.

    A maggior ragione che proprio la sua azione civile ha contribuito alla nascita ed allo sviluppo di una inedita coscienza collettiva che sta cominciando a maturare (ancora troppo lentamente); il ragionamento che proponiamo ha a che vedere con un concetto a lei forse “troppo automatico”:  quanto UTILE, oltre che affascinate, è la bellezza.

    Ma è ancora più strategico, oltre che utile ed urgente, cercare di comprendere che il ruolo della politica è proprio quello di indirizzare il naturale sdegno nei confronti del barbaro “uso” ed abuso dei beni culturali ed archeologici verso concrete e complesse azioni di rilancio che non possono ridursi a singole specificità su progetti, luoghi e/o edifici. Così come di questa stessa strategia può e deve “cibarsi” un’autorevole proseguimento della richiesta di informazioni e controllo di Antica Kroton. Ma ancora prima che affannarsi su altrettanto bugiardi primati di battaglie che hanno solo partorito “parzialissime” e “minutissime” riparazioni a danni ancora evidenti, ci permettiamo di consigliare alla “nostra” deputazione tutta, quasi completamente pentastellata, di misurarsi con una missione a portata di mano: disegnare concretamente l’unica prognosi possibile del futuro di questa martoriata terra che può fondersi solo attraverso la messa a capitale sociale dei suoi beni storici, archeologici e naturalistici.

    Questa ambizione, spero che lo rammentiate al Vostro Orgoglio pentastellato, non può prescindere da una immediata “rivendicazione” interna a questo intricato processo di formazione del governo attuale. Non può e non deve sottostare alla supina e pappagallesca ripetizione della nuova narrazione che già stiamo già subendo dai vertici del Movimento, tanto meno da ciò che, più praticamente, si è già preparata la Lega di Salvini a “servire”  su di un piano più specificatamente amministrativo a cui è già preparata.

    Evitare di leggere ed interpretare questa “urgenza” equivarrebbe a “replicare” quell’inaudito scaldo della poltrona romana che abbiamo contestato a Dorina Bianchi ed alle sue “propaggini”.

    Con il pericolo imminente di una aggravante generazionale di inaudita potenza distruttrice che è pure superiore a quell’involuzione genetica arrivata dal “senatorismo” squisitamente crotoniate: passare dal già terribile sonotuttieguali al siamotuttieguali.

    Questo passaggio determinerebbe l’irreversibilità di quel processo già bello che in atto che santifica ogni singolo comportamento barbaro e delinquenziale; ogni singola azione di forza che lucra e porta vantaggio, passerebbe dunque dalla giustificazione dell’opportunità alla mercificazione dei propri figli!

    Queste considerazioni le reputavamo urgenti anche per l’assoluto silenzio dell’Onorevole Barbuto e della Senatrice Corrado su questi giorni di trattativa Di Maio/Salvini che non capiamo perchè non dovrebbero riguardare i calabresi e nemmeno le decine di migliaia di loro elettori del 4 marzo scorso.

    Procolo GUIDA

     

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