Arriva il Comitato che dice No alla variante megalatto 6 nuova statale 106

Esprime le proprie perplessità per l’esito dell’incontro, che ha dato di fatto il via libera al progetto di fattibilità

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    riceviamo e pubblichiamo:

    Il Gruppo “No alla variante megalatto 6 nuova statale 106”, alla luce del recente incontro presso la Regione Calabria tra l’AD di Anas Gianni Vittorio Armani e il gruppo proponente della variante, esprime le proprie perplessità per l’esito dell’incontro, che ha dato di fatto il via libera al progetto di fattibilità. Chi propone questa variante rischia di far perdere tempo e denaro pubblico in quanto si tratta di un progetto utopico e probabilmente irrealizzabile. Vogliamo ricordare che il progetto iniziale, ed al momento l’unico fattibile in quanto già approvato dal Cipe, ovvero quello che percorre la linea costiera, è stato avviato nel 2000 e soltanto oggi si inizia a parlare di finanziamenti approvati, anche se ancora non per tutta la fascia, come affermato dalla stessa Anas. Un nuovo progetto di fattibilità significherebbe accantonare il vecchio e ripartire da zero, rischiando di perdere vent’anni di attese e quasi certamente anche i finanziamenti già approvati. Perché rischiare per un progetto di dubbia fattibilità? E’ chiaro che il progetto presentato è utopico e avrebbe dei costi nettamente superiori rispetto all’originale, anche se qualcuno, mosso da interessi politici, vorrebbe far credere il contrario. Non prendiamoci in giro. E’ chiaro che si tratta di un percorso che per oltre metà del tragitto dovrà essere realizzato ex novo, mentre l’altra parte andrebbe a ripercorre il percorso delle ferrovie Calabro-Lucane, quindi si dovrebbe passare da un piccola ferrovia ad una strada a quattro corsie, e dunque anche in questo tracciato gran parte della strada andrebbe realizzata ex-novo. Inoltre, altro aspetto da non sottovalutare è questo tracciato andrebbe ad invadere, è deturpare, zone a protezione speciale (ZPS) e siti d’interesse comunitario (SIC), per questo ci saremmo aspettati anche l’intervento dell’assessore regionale all’ambiente, Antonietta Rizzo. Il progetto originale invece andrebbe a ripercorrere una strada già esistente, non ci sbilanciamo sui costi in quanto non ci compete ma non ci vuole tanto a capire quale dei due progetti sia più economico. Oltre a questo va aggiunto che il nuovo tracciato proposto porterebbe ad un taglio stradale di soli 12 chilometri, in quanto l’attuale distanza tra Crotone e lo svincolo di Simeri, ovvero il tratto di nuova 106 già esistente, è di 60 chilometri, mentre col nuovo tracciato scenderebbe a 48. A tal proposito c’è da sottolineare che lo stesso Armani ha ribadito che la 106 non deve essere intesa come strada a percorrenza rapida, la cosa importante è metterla in sicurezza. A cosa serve dunque questo tracciato? Andrebbe ad agevolare alcuni comuni del petilino ad oggi tagliati fuori da ogni collegamento, ma di certo non porterebbe benefici a nessuno in quanto, oltre ai dubbi già citati, verrebbero tagliati fuori i comuni ionici a maggiore intensità turistica (Isola e Cutro) oltre che all’aeroporto di Crotone. Certo è che il petilino meriterebbe strade percorribili ed in sicurezza, ma certamente non è questa la soluzione. Perché questa soluzione, ad oggi pura fantasia, a noi sembra tanto un gioco politico in vista delle prossime elezioni regionali. In qualche articolo abbiamo anche letto che “la maggioranza vince”, in quanto questo nuovo progetto avrebbe già l’ok di 37 comuni, ma ricordiamo che in questi casi dovrebbero esprimersi soltanto i comuni interessati direttamente dal passaggio del tracciato, come Cutro e Isola che già in passato hanno manifestato con delibere e uscite pubbliche la loro contrarietà alla variante.  A prescindere da ciò, però, se si continua questa battaglia ancora una volta a perdere sarà l’intera Calabria. Si è già perso troppo tempo e, soprattutto, troppe vite umane. Basta!

    Alla luce di quanto scritto sopra, nei prossimi giorni questo comitato chiederà un incontro ufficiale ai rappresentati della Regione Calabria nelle figure del presidente Mario Oliverio e degli assessori Roberto Musmanno e Antonella Rizzo, oltre che all’Anas.

    Comitato “No Alla Variante Megalotto 6 – 106 Ionica”

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