Ciro ed Antonio supervissuti di guerra mondiale grazie a Nino Racco e Vincenzo Mercurio foto

Altra pietra miliare "andata in onda" al Teatro della Maruca: "La guerra di prima" di e con due bravvissimi artisti

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    di Simone Carozzo:

    “La guerra di prima”, illustre e degno ospite del Teatro della Maruca, è uno spettacolo che vuole ricordare la prima guerra mondiale, di cui quest’anno cade il centesimo anniversario della fine. Una guerra che sui libri di scuola, risulta vinta dall’Italia, ma che ha portato molti morti tra i nostri giovani soldati. Una guerra che per la prima volta ha messo, fianco a fianco, giovani provenienti dalla neonata Italia che spesso avevano difficoltà anche solo a comprendersi, visto che l’italiano lo conoscevano in pochi e lo scrivevano ancora in meno; giovani che comunque provavano a comunicare attraverso i molti dialetti d’origine.

    In scena vi sono due attori-soldato, il campano Fregoli Ciro e il calabrese Scicchitano Antonio, chiamati sul fronte per allietare le serate delle truppe, depresse dalla carneficina a cui stavano contribuendo ed assistendo. 

    I due sono molto diversi tra di loro, il primo è un attore professionista, sa leggere e scrivere,  reduce da diverse tournee, mentre il secondo ha avuto come pubblico solo i suoi compaesani che allieta nelle serate in osteria.

    Il calabrese cerca in tutti i modi di farsi amico il partenopeo, invitandolo dopo la fine della guerra, che tutti gli ufficiali promettono imminente, nel suo paese calabrese anche per farlo partecipare al presepe vivente che organizzano nella loro comunità. E l’attore professionista, orgoglioso della sua arte teatrale, che prova a trasmetterne i trucchi del mestiere al compagno.

    Nessuno dei due vuole partire per la prima linea, sapendo che molti di quelli che partono non torneranno più risucchiati dalle trincee del fronte. Ma arriva una missiva che impone che solo uno dei due deve rimanere ad intrattenere le truppe mentre l’altro deve andare a combattere, e quindi decidono di fare una gara di performance per  definire chi dovrà partire, facendo scegliere al pubblico il vincitore.

    Dire che sia uno spettacolo che rompe la 4^ parete, coinvolgendo il pubblico, sarebbe riduttivo; il corpo del pubblico, che diventa unico, non s’incarna solo nella vicinanza all’attore/interprete calabrese, che è poi in realtà esistito ed è pure parente dell’attore che lo interpreta e che è vissuto e cresciuto con il “vivo” ricordo del suo mancato ritorno dal fronte. Forse, infatti, è più giusto “riportare” l’emozione di assistere, grazie a Nino Racco e Vincenzo Mercurio ad una opera figlia, orgogliosa e fiera, della tradizione più autentica delle svariate “scuole” dell’interpretazione mediterranea: da quelle greche alla commedia dell’arte fino a giungere ad una sintesi ed a un miscuglio mediterraneo e meridionale mai sporcato da vittimismo ed eroicismi di maniera, spesso troppo meridionalisti. Ed è come se, al di la di chi sia tornato o meno, da chi sia superstite o sopravvivente (come noi contemporanei), Nino Racco e Vincenzo Mercurio siano riusciti a restituire dignità da SuperVissuti ad Antonio e Ciro pure impegnati nel becerume di ogni guerra.

    Emozionante di una emozione “irraccontabile” anche il momento, a fine spettacolo, in cui Vincenzo Mercurio ha estratto dalla sua valigia di scena una lettera autografa scritta da un parente di una delle persone del pubblico, cugina dell’attore.

    “La guerra di prima”

    due attori-soldato al fronte della Grande Guerra”

    di e con Nino Racco e Vincenzo Mercurio

    Produzione Teatro Proskenion

    Nino Racco: si forma come attore a Roma negli anni ottanta. Decisivo e l’incontro colmaestro Jerzy Grotowski che segnera fortemente la sua formazione. Fra il 1989 ed il 1990 fa rifluire la ricca esperienza professionale in una ricerca che lo condurra alle radici della teatralita meridionale: la riscoperta della figura del cantastorie. Nasce così lo spettacolo Storia di Salvatore Giuliano (1989) che conoscera migliaia di repliche. Seguiranno altri spettacoli neocantastoriali: La Baronessa di Carini (1998), La Leggenda di Cola Pesce (1999), ‘Ntricata Storia di Peppe Musolino (2001). Nel 2001 riceve il Paladino d’Oro (Siracusa) e il Premio Pippo Fava sezione-teatro (Palazzolo Acreide) “per il recupero e il rinnovamento dell’arte cantastoriale”. Attualmente il suo lavoro insiste ancora sull’incontro tra cantastorie e teatro, in particolare sull’uso teatrale del canto e della maschera. Negli ultimi anni e intensa l’attivita pedagogica come trasmettitore della sua lunga e riconosciuta esperienza alle nuove generazioni

    Vincenzo Mercurio: nato a Vico Equense l’11.11.1975 e dal 2000 si occupa di musica e teatro. Fa parte del Teatro Proskenion dal 2000. Partecipa alle produzione degli spettacoli, alle attivita di ricerca e agli incontri internazionali di teatro di “Linea Trasversale”. Partecipa e collabora all’organizzazione dell’Universita del Teatro Eurasiano diretta da Eugenio Barba. Dal 2014 dirige il Teatro Proskenion. Come attore e musicista e nello spettacolo “Pulcinella a Pezzi”, Inutile comm’ ‘a puisia”, “Frullato di Passioni” “La festa dell’Oblio”, Katabasis”, “Naples”, “Levate ‘a pistol down”, “Viviani dalla vita alle scene”, “Il gatto e la luna”, “La guerra di prima” prodotti dal Teatro Proskenion. Come regista per il Teatro Proskenion cura gli spettacoli “Rosetta Malaspina. Ovvero da un punto dell’eternita”, “Dalla vita alle scene” ispirata all’autobiografia di Raffaele Viviani con la Piccola Orchestra Vivianea di Campobasso, “Salsi Colui. Storie sepolte” con l’Ensamble Proskenion , e “Lo Specchio e il Silenzio” .Ha coordinato diversi progetti di teatro sociale e dal 2007 ha collaborato alle attivita dell’Osservatorio sulla ndrangheta con particolare attenzione alle attivita di sensibilizzazione e ricerca sui canti di malavita e sul business dei neomelodici e di come questi linguaggi criminali vengono utilizzati per creare consensi. Dal 2015 dirige il Teatro Proskenion.

    Diteca Sud è un progetto sostenuto dalla Regione Calabria con fondi PAC CALABRIA 2007/2013 – Iniziative Culturali 2016 – Azione 2 e gestito dalla Compagnia Officine Jonike delle Arti.

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