Francesca Pesce candidata alle Europee

In una lettera alla stampa, l'avvocato spiega la sua candidatura alle prossime elezioni europee con "La Sinistra"

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    Ho accettato la proposta di candidarmi alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, l’ho fatto con la consapevolezza che i venti che soffiano in Europa sono più pericolosi delle dietrologie.

    Una consapevolezza che impone la responsabilità di schierarsi a chi, come me, negli anni ha lottato senza costruire percorsi personali, ma nella convinzione che il benessere individuale si costruisce solo attraverso il benessere collettivo.

    Oggi questa sfida parte con una consapevolezza in più: serve il Sud per cambiare l’Europa.

    Dalla Calabria, terra di disastri ambientali, discariche, scempi paesaggistici, diritto alla salute e diritto alla mobilità devastati e negati per far spazio agli interessi privati, dove il lavoro – quando c’è – è sfruttamento e ricatto, dove le emergenze sociali si traducono in politiche repressive da parte del Governo; è da qui che partiamo, con il nostro bagaglio di lotte per il territorio, per costruire un’Europa diversa da quella della finanza, dell’austerity e del pareggio di bilancio.

    Un’Europa che parli alle persone delle persone, che faccia scelte energetiche, produttive ed economiche capaci di imporre un cambio di passo ai Paesi del mondo, per salvare quel pianeta che ci ospita e che troppo presto rischia di non sopravvivere a noi. Secondo l’IPCC – International Planel Climate Charge dell’ONU – il nostro pianeta non resisterà ancora a lungo se non saremo capaci nei prossimi dieci anni di  mettere in pratica un programma di riconversione ecologica, un programma che produca investimenti nelle filiere industriali, nei trasporti, nelle fonti rinnovabili.

    Da qui deve partire il progetto di un’Europa unita che sia capace di tenere insieme le grandi capitali ed i piccoli borghi, spostando il baricentro delle politiche europee verso il sud Europa, verso le nostre terre di confine, dimenticate ed abbandonate a politiche assistenzialiste che nulla costruiscono ed a prenditori che rubano futuro e dignità.

    Non siamo numeri di un mercato globale, non cediamo diritti fondamentali alle regole della finanza e siamo convinti che da soli nessuno si salva. L’egoismo nazionalista è frutto di una visione gretta e retrograda che non può produrre altro che odio reciproco e diffidenza, sopraffazioni individualistiche dove il più forte mangia il più debole.

    A questa visione dobbiamo opporre la nostra idea di Europa e di SUD, bocciando chi fino ad ora ha oscurato con vile propaganda i bisogni delle persone, di quella porzione di popolo europeo che fatica a rivendicare diritti e dignità.

    Per cambiare l’Europa serve cambiare passo; per farlo serve coraggio, non solo un voto ma un impegno di tutte e tutti per noi.

     

    Avv. Francesca Pesce

    Candidata al Parlamento europeo con la lista “La Sinistra”

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