Tra albe di luna, tramonti ed arcobaleni da irridere foto
Chiusa la festa, Maria illuminerà di mietitura l'inizio del secondo cinquecentenario
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di Procolo Guida
Lo abbiamo detto in Solo in attesa dei fuochi, che il sacro fuoco non c’è! (clicca qua per rileggere) Lo dobbiamo purtroppo ribadire: la cronaca di questa festa di Maria a 500 anni dalla “riscoperta” del quadro della vergine nera di Capocolonna è stata scarna come le nostre coscienze dell’oggi; che è pure molto peggio di scarno.
Pochi incontri ed approfondimenti religiosi e culturali; pochissime omelie degne di nota; quasi nessun afflato. Non fosse stato per lo storico gemellaggio con la vergine di Czestochowa per cui il Maestro Michele Affidato ha organizzato e promosso incontri, preghiere, benedizioni e pure un momento sportivo culminato con gli incontri di calcio fra le nazionali amputati di Polonia ed Italia, avremmo dovuto raccontare, filmare e registrare l’approssimato al nulla.
Ed il vuoto è sempre il torto maggiore; soprattutto quando ci sono solo i social a riempirlo.
Anche ieri sera durante “la scesa” ed i conseguenti fuochi d’artificio, i segnali di maggiore attenzione e trasporto li abbiamo registrati da chi è stato costretto a casa o da fuori sede.
La fede, ed in specifico quella verso Maria, è da sempre uno strumento eccezionale di identificazione collettiva che provoca ascetismo ben più globale ed universale di quello religioso; un canale di modulazione di frequenze dell’anima, colorato, pacifico ed irridente nei confronti del manzoniano “Pace, che il mondo irride, Ma che rapir non può”.
Qualche giorno fa questa città è stata baciata da un arcobaleno eccezionale; una ruota di bellezza rara, completa, fluorescente.
photo Roberto Carta