Discariche abusive, un’indagine che nasce a Verona passando per Melissa, 19 denunce e 8 Aziende sequestrate

La gestione illecita dei rifiuti, non fa gola solo alla criminalità organizzata del sud, ma anche ad imprenditori con conseguenti rischi per la salute della popolazione”

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    riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Polizia Stradale di Verona

     

    La Polizia Stradale di Verona ha concluso una serie di accertamenti che nel giro di meno di due mesi hanno portato ad individuare e sequestrare (totalmente o parzialmente) 8 aziende, denunciare 19 persone ed elevare illeciti di natura amministrativa per oltre 300.000 euro, oltre all’ulteriore sequestro di mezzi pesanti, capannoni e terreni agricoli per un valore stimato di circa un milione di euro.

     

    Gli agenti della Sezione Polizia Stradale di Verona, partendo dal controllo di mezzi pesanti adibiti al trasporto di rifiuti speciali ed analizzando i flussi e la documentazione riguardante la movimentazione dei rifiuti nella Provincia di Verona, hanno dato il via ad una serie di indagini di Polizia Giudiziaria che, partite dalla seconda metà mese di settembre, hanno portato, ad oggi, ai seguenti risultati:

     

    ·         19 persone indagate

    ·         2 aziende sequestrate completamente

    ·         6 aziende sequestrate parzialmente

    ·         Sequestro di 2 capannoni adibito ad deposito illecito di rifiuti pericolosi

    ·         Sequestro di 4 depositi non autorizzati di rifiuti

    ·         35.000 tonnellate circa di rifiuti sequestrati in aree per un totale di circa 45000 metri quadrati di superficie

    ·         300000 euro di sanzioni amministrative

    ·         5 autocarri sequestrati

     

    Reati contestati:

    ·         art. 256 comma 1 Decreto Legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale): attività di gestione rifiuti priva dell’autorizzazione ambientale; trasporto di rifiuti senza autorizzazione;

    ·         art. 256 comma 2 Decreto Legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale): deposito incontrollato di rifiuti.

    ·         Art. 256 comma 3 Decreto Legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale): discarica di rifiuti non autorizzata;

    ·         Art. 256 comma 4 Decreto Legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale): violazione delle prescrizioni dell’autorizzazione;

    ·         Art. 674 Codice Penale contaminazione del suolo;

    ·         Art. 44 Decreto Presidente della Repubblica 380/2001: realizzazione di opere edilizie senza aver ottenuto il permesso a costruire (vecchia concessione edilizia) e cambio di destinazione d’uso di immobili o di terreni senza aver ottenuto la prescritta autorizzazione comunale;

     

    Le attività di indagine hanno preso il via, in particolare, analizzando i documenti di viaggio di alcune una ditte di autotrasporti, tra cui una con sede in provincia di Crotone, ma operante nella provincia di Verona.

    Sono scattati, quindi, una serie di appostamenti e pedinamenti di mezzi impiegati nel trasporto di rifiuti che hanno permesso di scoprire attività totalmente abusive ed altre operanti in violazione di leggi in materia di ambientale.

     

    Le 19 persone indagate sono tutte residenti nelle province di Verona e Milano e “dimostrano, laddove ce ne fosse ancora bisogno, che l’illecito guadagno dato dalla gestione illecita dei rifiuti, non fa gola solo alla criminalità organizzata del sud, ma anche ad imprenditori che agiscono senza alcuna remora per i gravissimi danni ambientali ed i conseguenti rischi per la salute della popolazione”, come sottolineato dal Dirigente la Sezione Polizia Stradale di Verona, Girolamo Lacquaniti.

     

    Gli accertamenti sulla pericolosità dei rifiuti sono stati svolti in collaborazione con personale del Servizio Ambientale del Dipartimento ARPAV di Verona che sta verificando i danni da inquinamento soprattutto relativamente all’illecito smaltimento di materiali contaminati da amianto e sostanze pericolose.

     

    Un ulteriore particolare è dato dal fatto che persino lo smaltimento dei rifiuti da attività di esumazione ed estumulazione delle salme, provenienti dai cimiteri, avveniva in modo illecito.

     

    “L’attività di indagine”, ha concluso il vicequestore della Polizia Lacquaniti, “proseguirà anche in altre zone della provincia di Verona, visto che gli elementi finora raccolti ci fanno presumere una diffusione particolarmente ampia di questo fenomeno criminale che, è giusto ricordarlo, produce ingenti guadagni illeciti, ma ancora più gravi danni per la salute di tutti i cittadini”.

     

    Il dettaglio dei risultati conseguiti è il seguente:

     

    ·         Sequestro di azienda sita nel comune di Ronco all’Adige (Vr),  attiva nella gestione dei rifiuti, anche pericolosi, completamente sconosciuta alle autorità competenti in quanto priva delle autorizzazioni provinciali. Nell’ambito dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro preventivo:

    o   Capannone con annesso portico per complessivi 4800 metri quadrati di superficie, adibito a deposito e gestione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi e di tutti i macchinari industriali utilizzati per la vagliatura, riduzione volumetrica e cernita dei rifiuti;

    o   capannone di circa 1500 metri quadrati di superficie con annesso piazzale di circa 2000 metri quadrati, adibito a deposito di rifiuti, in buona parte contaminato da fibre di cemento/amianto;

    o   Area sterrata di circa 10.000 metri quadrati adibita a deposito di rifiuti;

    o   3500 metri cubi di rifiuti di natura metallica e RAE, in buona parte pericolosi, corrispondenti a circa 5000 tonnellate di peso;

    o   2000 tonnellate di MPS, principalmente metalli preziosi quali rame, ottone, bronzo, nichel ed altro, derivanti dall’illecita attività di gestione rifiuti posta in essere dall’azienda;

    ·         Sequestro, nel territorio del comune di Ronco all’Adige (Vr) di azienda su lotto di circa 9000 metri quadrati di superficie, sul quale sono stati realizzati un capannone industriale di grandi dimensioni ed una palazzina uffici di due piani, operante come impianto di gestione rifiuti pericolosi e non pericolosi, principalmente di natura metallica (circa 3000 metri cubi), priva di collaudo, agibilità e di autorizzazione ambientale;

    ·         Sequestro di area di circa 4000 metri quadrati di superficie, sita nel territorio del comune di Ronco all’Adige, adibita a deposito rifiuti di varia natura (circa 1000 metri cubi), pericolosi e non pericolosi, tra cui rifiuti di natura cimiteriale derivanti dalle operazioni di esumazione ed estumulazione delle salme, gestita dall’azienda di cui al punto precedente, senza aver ottenuto alcuna autorizzazione;

    ·         Sequestro di 800 metri cubi di rifiuti pericolosi, corrispondenti a circa 1600 tonnellate di peso, costituiti da materiale da demolizione edili fortemente contaminati da amianto presso un’azienda di recupero rifiuti sita nel comune di Arcole (Vr);

    ·         Sequestro di area agricola di 4500 metri quadrati di superficie presso azienda operante nella gestione di rifiuti, sita nel territorio del comune di Sommacampagna Verona, adibita abusivamente a parcheggio e zona di stoccaggio in violazione del DPR 380/2001 (testo unico dell’edilizia) e del Testo Unico Ambientale in quanto priva dell’autorizzazione provinciale.

    ·         Sequestro di un’area di 5600 metri quadrati di superficie, dei rifiuti su di essa depositati per un quantitativo di 250 metri cubi corrispondenti a circa 450 tonnellate e di un impianto di depurazione chimico/fisico delle acque di dilavamento meteorico con relativo scarico, operato in un’azienda di gestione rifiuti sita nel territorio del comune di Villafranca Veronese. Tutte le opere sono state realizzate in assenza di collaudo e quindi prive di autorizzazioni edilizie e della Provincia.

    ·         Sequestro di area a destinazione agricola di 4000 metri quadrati di superficie, sita nel territorio del comune di Povegliano Veronese, adibita, in violazione della normativa edilizia ed ambientale, da un’azienda operante nel settore delle costruzioni a deposito non autorizzato di rifiuti da demolizione per un quantitativo di circa 7000 metri cubi corrispondenti a circa 12.000 tonnellate di peso.

    ·         Sequestro di area a destinazione agricola di 4000 metri quadrati di superficie, sita nel territorio del comune di Sona (Vr), adibita, in violazione della normativa edilizia ed ambientale, da un’azienda operante nel settore delle costruzioni a deposito non autorizzato di rifiuti da demolizione, lastre di fibrocemento contenenti amianto, rifiuti metallici anche di natura pericolosa per un quantitativo di circa 1500 metri cubi corrispondenti a circa 4.000 tonnellate di peso.

    ·         Sequestro di parte di un capannone e di circa 200 metri cubi di rifiuti di natura pericolosi all’interno un’azienda di gestione rifiuti sita nel territorio del comune di Castelnuovo del Garda, operante nel settore dei rifiuti di natura metallica, non autorizzata a trattare rifiuti pericolosi.

    ·         Sequestro di due capannoni di 600 metri quadrati di superficie cadauno, siti nel territorio del comune di Vigasio (Vr), adibiti a deposito illecito di rifiuti pericolosi tra cui decine di bancali di Ethernit in pessimo stato di conservazione. L’area sottoposta a sequestro, di circa 3000 metri quadrati di superficie, è risultata fortemente contaminata da amianto e da rifiuti pericolosi di vario genere;

    ·         Sequestro di n. 5 autocarri impiegati nel trasporto illecito di rifiuti;

    ·         250.000 Euro circa di sanzioni amministrative comminate ad un’azienda di autotrasporti con sede a Melissa (Kr), ,ma operante nella provincia di Verona, trasportante inerti e rifiuti di vario genere;

    ·         50.000 euro di sanzioni amministrative inerenti la violazione della normativa ambientale;

     

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