Protesta dell’Alcmeone, la replica della dirigente scolastica alla Giungata: Noi chiediamo spazi non aule

L'Alcmeone risponde al silenzio fragoroso dell'amministrazione comunale indicendo un Consiglio di Istituto, venerdì 5 febbraio, in Piazza della Resistenza

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    Il freddo non ha fatto desistere alunni e docenti dell’Istituto Comprensivo “Alcmeone” che,  giovedì 4 febbraio, sono scesi nuovamente in Piazza della Resistenza per richiedere i locali del piano terra del plesso ex Università.

    Una protesta pacifica che si protrae da ben otto giorni ma non ha registrato la presenza di alcun rappresentante dell’amministrazione comunale. Solo oggi, poche ore prima dell’avvio di canti corali e letture animate dei più piccoli, è giunto il comunicato stampa dell’Assessore alla Pubblica Istruzione, Antonella Giungata, nel quale dichiara “le scuole dell’obbligo (primaria di primo e secondo grado) presenti sul territorio della città di Crotone sono sufficienti a soddisfare le richieste di iscrizione che vengono annualmente avanzate dall’utenza”.

    Secondo l’Assessore Giungata “la zona di Tufolo-Farina, che ha registrato negli ultimi anni un forte incremento nei residenti, è sufficientemente coperta da tre istituti comprensivi, Don Milani, Alcmeone e M.G. Cutuli”: ed è quasi come se non comprendesse il reale movente della protesta indetta dall’Alcmeone.

    “L’anno scorso sono stata a Reggio Emilia per un convegno internazionale sulla scuola al quale è intervenuto anche il sindaco che ha dichiarato «per noi la scuola di Reggio Emilia è un patrimonio della città», attestando come attorno alla scuola ruoti anche l’economia cittadina. E invece qui neppure comprendono la nostra richiesta. Noi chiediamo spazi non aule. I nostri amministratori sono rimasti alle lezioni tradizionali, alle aule che ospitano tot alunni. Non si rendono conto che ormai la scuola è lontana mille miglia” afferma la dirigente scolastica, Eugenia Garritani, sconcertata da cotanta mancanza di sensibilità civica, ancor di più perché quanto affermato giunge da un assessore che è anche una giovane insegnante e dovrebbe essere predisposta a modelli di scuola innovativa.

    “Addirittura l’Alcmeone potrebbe rappresentare un modello di didattica avanzata da sperimentare nella città di Crotone. Con pochi altri istituti scolastici calabresi, siamo riusciti a promuovere con successo laboratori disciplinari per la scuola dell’infanzia, primaria e media” aggiunge la Garritani amareggiata per la mancata volontà di confrontarsi,  per l’incapacità di ascoltare.

    Frattanto, in Piazza della Resistenza, i più piccoli intonano filastrocche sul diritto di ogni bambino ad avere una scuola di qualità, le docenti esprimono col canto la necessità di spazi in cui lavorare in armonia, con la partecipazione attiva della dirigente ben lieta di dare libera espressione a un esempio di buona scuola.

    “Noto con rammarico che la nostra protesta, però, non è un problema condiviso ma un peso di cui scrollarsi. Tutto si riduce a una mera suddivisione di aule quando in realtà la scuola richiede nuovi spazi, lavora per gruppi, necessita di certificare competenze” continua la Garritani ribadendo che l’edificio in questione fu costruito proprio per accogliere l’utenza scolastica di un quartiere in fase di sviluppo e ora sarebbe giusto riconsegnarlo agli studenti che già vivono negli spazi del primo piano.

    “Il potere deve essere al servizio dei cittadini, non chiuso nelle stanze dei palazzi. Uscite dalle vostre commissioni e venite a vedere cosa proponiamo” conclude la dirigente scolastica dell’Alcmeone soffermandosi anche sulla proposta di gestire la biblioteca ragazzi, lanciata durante il collegio docenti di martedì 2 febbraio.

    “Una proposta che potrebbe rappresentare una collaborazione innovativa tra due istituzioni che portano avanti un progetto comune” e invece come risposta ha ricevuto un silenzio fragoroso. Ma l’indifferenza dell’amministrazione comunale non spegne l’entusiasmo dell’Alcmeone che domani, venerdì 5 febbraio, sarà nuovamente in Piazza della Resistenza per un Consiglio di Istituto aperto alla cittadinanza. E agli amministratori.

    Gabriella Cantafio

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