Sculco e Pugliese a Carfizzi per la Festa dei Lavoratori organizzata da CGIL, CISL E UIL

Il comunicato del candidato sindaco de La Prossima Crotone Ugo Pugliese e del consigliere regionale di Calabria in Rete Flora Sculco

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    Riceviamo e pubblichiamo

    “La drammatica emergenza calabrese è soprattutto l’assenza di lavoro. Dove non c’è lavoro tutto diventa più difficile e complicato, persino lo stesso contrasto alla criminalità organizzata. Se la disoccupazione nel Mezzogiorno e nelle aree come il Crotonese diventa sempre più pungente, è segno che gli strumenti adottati per fermare l’emorragia di lavoro e creare nuove opportunità in questa parte del Paese vanno meglio calibrati. Chiudere gli occhi di fronte al dramma sociale della disoccupazione che affligge le aree più svantaggiate del Mezzogiorno sarebbe un errore politico imperdonabile.  La sigla apposta a Reggio dal premier Matteo Renzi e dal presidente Mario Oliverio al ‘Patto per la Calabria’, che nei mesi scorsi ci ha visti protagonisti con iniziative in Consiglio regionale, convegni, dibattiti e il coinvolgimento propositivo delle istanze più rappresentative della società civile, va nella direzione giusta. Ma ora dalle parole occorre passare ai fatti.  Il sindacato, che rappresenta un pilastro irrinunciabile della nostra democrazia, fa bene a denunciare lo stato di abbandono di realtà del Mezzogiorno in cui l’emigrazione costituisce l’unico modo che hanno i nostri giovani per scampare all’inattività e alla rassegnazione. Ribadire, assieme a Cgil, Cisl e Uil, l’urgenza che lo Stato si faccia carico dei problemi della Calabria con serietà e puntualità, e farlo il Primo Maggio a Carfizzi in un’area come il Crotonese simbolo delle disattenzioni dei governi che si sono succeduti nei decenni scorsi alla guida del Paese, è molto importante. Le istituzioni nazionali hanno il dovere di aprire gli occhi sulle emergenze sociali di territori che hanno urgenza di colmare il deficit infrastrutturale e diventare attrattivi per gli investimenti pubblici e privati. Qui, più che altrove, c’è il rischio che ad un’intera generazione non sia data alcuna possibilità di lavorare e sia destinata ad una precarietà spaventosa con tutte le deplorevoli conseguenze che è facile immaginare. Tutti noi, a partire dalle istituzioni locali, alle quali è richiesto un approccio moderno ed efficace alle problematiche del lavoro, siamo chiamati a fare di più e meglio”.  

     

     

     

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