Arrestato in Grecia l’autore della sanguinosa rapina ai danni dell’orafo Colosimo

Fu il reclutatore degli esecutori materiali della rapina

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    In data 20 maggio u.s., con volo di bandiera, scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia -Divisione Interpol-, giungeva presso lo scalo aereo di Fiumicino (RM) il cittadino romeno ANTONIE ALEXANDRU Dragos, nato in Romania nel 1988, al quale la Polizia di Frontiera del medesimo aeroporto notificava il provvedimento restrittivo della libertà personale.

    Il predetto era stato arrestato in Grecia in quanto destinatario di un M.A.E., mandato di arresto europeo, a seguito di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Catanzaro il 10.06.2013, poiché ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata e tentato omicidio, in concorso, in danno del grossista di preziosi di Crotone COLOSIMO Luciano.

    I fatti contestati risalgono al 16 giugno 2012, allorquando due malviventi, identificati successivamente in GEANCA Gheorghe e CIOVICA Mihai, entrambi di nazionalità romena ed imputati nel medesimo procedimento penale, indossando divise da finanzieri, si introducevano all’interno degli uffici della gioielleria e, mentre il CIOVICA minacciava tre presenti, il GEANCA, dopo aver selvaggiamente aggredito e malmenato il titolare, riducendolo in fin di vita, riusciva ad impossessarsi di circa 40 Kg di oro.

    I malviventi si davano a precipitosa fuga con la refurtiva a bordo di un’auto,  guidata da altro complice che li attendeva in una via limitrofa all’attività commerciale.

    Dalle immediate indagini avviate, è stato possibile verificare che l’autovettura, di proprietà di una persona risultata estranea ai fatti, era in realtà utilizzata al momento da tale MUSACCHIO  Antonio, classe 1978 residente a Cotronei (KR).

    A seguito di ininterrotte ricerche, il predetto MUSACCHIO veniva rintracciato dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Crotone alle successive ore 14,00, in Cotronei.

    Accompagnato in Questura, lo stesso indicava il luogo ove era stata nascosta la predetta autovettura, che veniva rinvenuta in un garage nella sua disponibilità, ubicato nel medesimo centro, e posta sotto sequestro.

    Sulla scorta degli elementi di reità raccolti e dai quali emergeva un grave quadro probatorio a suo carico, il MUSACCHIO veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto poiché gravemente indiziato di rapina in concorso aggravata in danno di COLOSIMO Luciano.

    Il FERMATO, dopo le formalità di rito, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Crotone a disposizione della competente A.G..

    Dall’attenta analisi delle conversazioni ambientali registrate ed inerenti i colloqui intrattenuti in carcere dal MUSACCHIO Antonio, emergeva come questi, anche con l’aiuto di alcuni familiari, abbia cercato di recuperare, per meglio occultare, parte della refurtiva da lui sottratta all’insaputa dei suoi complici, oltre alla parte al medesimo spettante, quale provento dell’azione delittuosa.

    Sarà proprio questo insistente tentativo di “recupero dell’oro” da parte del MUSACCHIO Antonio a rivelare e mettere in evidenza il ruolo di organizzatore e ideatore della rapina  del noto pregiudicato  BARILARI Annibale, classe 1972, sospettato di tenere occultato il “ricco bottino”, al quale veniva notificata in data 11.06.2013, ordinanza applicativa della Custodia Cautelare in Carcere.

    Le attività tecniche ed info-investigative sono state riccamente integrate dalle risultanze delle analisi dei tabulati telefonici delle utenze utilizzate dai malviventi nei giorni antecedenti e successivi alla rapina.

    Quest’ultima attività consentiva, infatti, di identificare i cittadini stranieri CIOVICA Mihai  e GEANCA Gheorghe, nonché di comprovare la presenza, all’atto, del crimine, in Crotone sia dei predetti che di MUSACCHIO Antonio e MACCARRONE Pasquale, quest’ultimo poi morto suicida in carcere, dove è stato ristretto in quanto anch’egli attinto da Ordinanza di Custodia Cautelare.

    Le incessanti indagini e ricerche esperite dagli uomini della Squadra Mobile hanno, inoltre, consentito di individuare in provincia di Taranto ed in particolare nel Comune di Massafra, importanti elementi di reità a carico degli indagati CIOVICA Mihai  e GEANCA Gheorghe, i quali sono stati riconosciuti ed identificati anche grazie alle testimonianze di vittime di altra rapina, commessa dagli stessi, in concorso con altri, in danno di altra gioielleria in San Giovanni in Fiore, in data 12.09.2012.

    Tale evento, per modalità di esecuzione nonché per la brutalità con il quale veniva eseguito, apparve subito riconducibile agli stessi rapinatori che avevano “operato” all’oreficeria COLOSIMO.  

    Fra i partecipanti alla rapina perpetrata in San Giovanni in Fiore vennero, infatti, riconosciuti anche il CIOVICA Mihai  e GEANCA Gheorghe; ancor più significativi sono stati i dati investigativi che hanno dimostrato come, anche gli organizzatori di quell’efferato crimine, siano stati gli stessi della omologa rapina di Crotone, atteso che l’autovettura Fiat Punto utilizzata nella rapina di San Giovanni in Fiore era anch’essa nella disponibilità ed in uso al MUSACCHIO Antonio.

    A seguito di incessanti attività investigative, si riusciva, altresì, a trarre in arresto, in esecuzione di due distinti mandati di arresto europeo, i cittadini rumeni CIOVICA Mihai e GEANCA Gheorghe, il primo rintracciato in Francia ed il secondo nel paese di origine.

    Il CIOVICA, peraltro, estradato in Italia, veniva processato per il reato a lui ascritto e condannato dal Tribunale di Crotone in data 21 aprile 2016, alla pena di anni 9 di reclusione; il GEANCA, invece, si trova ancora recluso in Romania per altri fatti, in attesa di essere consegnato alle autorità italiane.      

    Quanto ad ANTONIE ALEXANDRU DRAGOS, abitante in Crotone nel 2012 e conosciuto con il nome di Alex, è emerso come lo stesso, anche sulla scorta delle dichiarazioni di un noto collaboratore di giustizia, abbia rivestito il ruolo di “reclutatore” degli esecutori materiali della rapina di COLOSIMO.

    L’analisi dei tabulati telefonici di ANTONIE ALEXANDRU Dragos nel periodo dal 10 al 18 giugno 2012, arco temporale immediatamente antecedente e successivo alla rapina, dimostrano l’esistenza di reiterati contatti con il GEANCA ed il CIOVICA.

    Ultimate le incombenze di rito, ANTONIE ALEXANDRU Dragos è stato veniva presso la casa circondariale di Rebibbia (RM).

     

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