E’ necessario fare innanzitutto chiarezza su chi sono i buoni e chi i cattivi

L'esigenza del Magistrato Catello Maresca nel presentare "Male capitale" (Giapeto editore)

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    E’ innegabile che Crotone Libera sia stata fra le pochissime, se non l’unica, a proporre, in questa campagna elettorale, iniziative specifiche sulla legalità, sulla legge Lazzati e, soprattutto, sull’innominabile e diffusa rete di comportamenti che legittimano “l’autorevole” presenza della ndrangheta sul nostro territorio.

    E’ altrettanto innegabile che ha compiuto questo sforzo dando spazio a figure come il giudice Romano De Grazia, e con chi fra i pochissimi, se non l’unico, testimone di giustizia crotonese che ha permesso la condanna di ndrnghetisti sul nostro territorio; il primo di questi appuntamenti fu il 29 aprile scorso, proprio con la collaborazione del Centro Studi Lazzati e Clarissa Castrello in un appuntamento che colpì così tanto Linda Monte da indurla a raccontarcelo così in C’è chi dice no alle vessazioni di ndrangheta!” (cliccaci sopra per rileggerlo).

    Sempre con le stesse collaborazioni, l’altro ieri, Crotone Libera è tornata sul luogo del delitto… E’ riuscita a portare in un caldissimo primo pomeriggio un nutritissimo di concittadini a confrontarsi su come si possa andare oltre il semplice arginare i fenomeni di malaffare ed il “sommo maleficio” che ci assalgono e non solo attraverso le mafie.

    L’autorevole ausilio scelto in questa occasione è stato quello della presentazione del libro “Male capitale” (Giapeto editore) assieme al suo autore il magistrato Catello Maresca, sostituto procuratore della Repubblica alla DDA di Napoli, impegnato, soprattutto a contrastare l’azione dei Casalesi in quel territorio.

    Abbiamo assistito e partecipato ad un dibattito vivo ed estremamente interessante, così come accade sempre quando a parlare è chi la lotta, per davvero, contro la criminalità ed il diffusissimo senso di miseria etica.

    …i capiclan si affannano per raccogliere soldi e accumulare capitali, sottraendoli alla brava gente che, ignara dell’inganno, crede loro e li rappresenta come benefattori. E quindi loro continuano a rubare -sempre di più- costruendosi grandi case lussuose, investendo in floride attività d’impresa. Sempre più ricco e sfarzoso, sempre più kitsch. Fino a che intervengono la polizia ed i pubblici ministeri…”

    In questo stralcio del libro c’è molto del messaggio che Catello Maresca ci ha spiegato di aver voluto veicolare: mettere chiarezza, con l’ausilio di moltissime ed esplicite foto, e cercare di aiutarci a capire chi sta da una parte e chi dall’altra, innanzitutto; raccontare che ci stanno i “buoni” e cercare di comprendere che solo attraverso azioni concrete li si può aiutare a non far disperdere i risultati che riescono a conseguire che, molto spesso, sono rilevantissimi.

    Ci piace lasciarvi al comunicato dell’Avvocato Meo e dell’associazione che meritoriamente ci ha permesso di leggere un libro che vi consigliamo e a partecipare ad un appuntamento davvero interessante:

    A dispetto di altri, CROTONE LIBERA continua a stare dalla parte dei cittadini onesti…in prima linea, come sempre, facendosi promotrice di un convegno con la straordinaria partecipazione del Magistrato della DDA Catello Maresca ed il Giudice Romano De Grazia, già Presidente Onorario della Suprema Corte di Cassazione.

    I BOSS IN CARCERE… MA IL MALE RESTA. LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI NON FUNZIONA!

    Utilizzando un efficace linguaggio, a metà strada tra la cronaca giornalistica ed il romanzo, il PM Catello Maresca, che da dieci anni indaga sul clan dei Casalesi, ci introduce e descrive il “Male Capitale” che permea e divora, come un cancro, il tessuto sociale, politico, economico ed etico della nostra nazione. Il libro, nato anche per dare una risposta alla curiosità del figlio di dodici anni, sul lavoro del padre e sui rischi che comporta, descrive le dinamiche criminali della camorra e le sue collusioni con la politica e l’imprenditoria.

    Il “Male Capitale” è il frutto della violenza fisica e psicologica, fondata su falsi valori, che produce povertà e sopraffazione e che sta in antitesi con il “Bene capitale” di una prassi politica ed economica virtuosa. Un Bene Capitale che produce altro bene, altra ricchezza.

    Per arginare e lottare efficacemente contro le mafie non basta la legge sulla confisca dei beni. Le varie aziende, sottratte alla camorra e alla ndrangheta, sono, nella maggioranza dei casi, come le “vacche sacre dell’India” che nessuno osa toccare. Restano abbandonate, improduttive e non si riesce ad immetterle in un progetto di rilancio economico virtuoso.

    Il “Male Capitale” va quindi affrontato alla radice, occorre non farlo avvicinare alla politica, una legge sul voto di scambio (La legge Lazzati), più incisiva e non indebolita da risibili emendamenti, potrebbe essere una strada giusta.

    La mafia è inganno, mistificazione, un potere costruito su falsi valori, su un lusso volgare e ingannevole, simbolo di una grandezza inesistente ed inutile che da troppo tempo permea la cultura, la politica e la società italiana.

    Liberiamoci da questa cultura del nulla che tiene in scacco non solo l’economia del sud e dell’Italia tutta ma anche la nostra voglia di cambiare, di lottare: senza legalità non ci sarà mai libertà!”

    Ufficio stampa Crotone Libera

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