Ciufer: la speranza per una ferrovia efficiente, stazione di buon senso!

Le proposte del professor Gattuso semplici ed efficaci per fermare lo smantellamento dello stato sociale ed economico del sud

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    Che la comunità calabrese, e purtroppo più in generale quella meridionale, stia subendo ormai da tempo, con sempre meno reazione, l’impoverimento dei servizi di trasporto ferroviario, in particolare lungo tutto il corridoio ionico è sotto gli occhi di tutti.

    Che Domenico Gattuso abbia, da tempo, il merito di trasferire questo concetto con numeri, cifre e controproposte è stato evidente alle centinaia di persone che sono intervenute sabato alla Lega Navale per la presentazione della oramai costituita Associazione Krotonese Ferrovia Jonica.

    Il Professore Ordinario di Ingegneria dei Trasporti presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, attivo sostenitore dei Trasporti Equo-Sostenibili, impegnato per la difesa e il rilancio delle ferrovie regionali (con la creazione e presidenza di CIUFER qui linkata), aveva infatti già convinto con la forza della competenza tante associazioni che, con il coordinamento appassionato della “Dante Alighieri”, sono pure riuscite a coinvolgere, a loro volta, i sindaci di Crotone e Melissa, presenti ed intervenuti in sala, ed altre rappresentanze di comuni della nostra provincia.

    Ne è venuta fuori una giornata di studio ed approfondimento davvero utile, se non indispensabile, per riuscire a comprendere quanto sia urgente organizzarsi per dare voce ad un dissenso consapevole ed operativo. Certo, nell’analizzare e cercare di descrivere la parte passionale di questa giornata, fortissima era la tentazione di aggrapparsi ai testi di “I treni a vapore” o di “Agapito Malteni il ferroviere” di Fossati e Rino Gaetano. Ma la prosa ragionata e competente ci ha suggerito di attenerci alle tantissime “notizie certe” sciorinate con rigida quanto succosa accademia sempre più latitante in questo disgraziato paese.

    Così ci piace tentare di ripercorrere, dopo l’energica ed appassionata premessa di Anna Cantafora sulle modalità di adesione che vede già la presenza attiva in questa neonata creatura ancora in evoluzione di molte associazioni crotonesi, come e perchè il Prof. Gattuso ha subito dichiarato di voler sconvolgere la scaletta dell’intervento suffragato da slide che illustrano le 46 pagine di documento che saranno consegnate a Ministero e Regione Calabria.

    Lo fa subito consapevole che spiegare perchè ci si è dovuti/voluti dotare di strumenti associativi operativi e strumentali alla battaglia non è affatto secondario; lo fa con il doppio merito di confrontarsi con gli intervenuti con l’ausilio di Ginetta Rotondo alla presidenza dell’incontro assieme alla Cantafora.

    Questa Giunta Regionale non è certo un alleato delle popolazioni che subiscono da decenni lo smantellamento della ferrovia calabrese. Quando hanno capito che avevano al tavolo delle trattative interlocutori che sapevano come presentare punti di debolezza per proporre soluzioni alternative, si sono inventati un regolamento che ci escludesse. Oggi a Crotone, così come stiamo mettendo a punto in altre parti della fascia Jonica, celebriamo la nascita di una associazione che risponde ai criteri che hanno dettato in Regione per poterci risedere ai tavoli della commissione tecnica regionale”.

    Dunque, prima di passare al report redatto durante anni di impegno e coinvolgimento dei territori, il Professore ha tenuto a precisare quanto strategico ed importante  sia la presenza di Sindaci e Comuni e che aderiscano e spingano verso una forma partecipata e consapevole di una battaglia per la riforma della strategia distruttiva della strada ferrata.

    Sia Ugo Pugliese che Gino Murgi hanno salutato questo metodo e questa impostazione assicurando sostegno e partecipazione.

    La strategia FS in atto sembra da almeno una decina di anni mirata ad impoverire i servizi, con la conseguenza di disaffezionare i viaggiatori e giustificare poi dei tagli in rapporto alla domanda decrescente di mobilità.” Ha dunque proseguito Domenico Gattuso: “Si chiudono le stazioni e si lasciano al degrado; si utilizzano treni vecchi, sporchi, soggetti a frequenti guasti; si squalificano i servizi (corse soppresse senza preavviso, mancanza di coordinamento, ritardi, ecc.); si vessano i viaggiatori (assenza di informazioni, multe pesanti, zero assistenza); si riduce perfino la manutenzione ordinaria dell’infrastruttura e dei veicoli, determinando rischi crescenti in termini di sicurezza per viaggiatori e ferrovieri.”

    E’ evidente quanto non vi sia necessità di rischiare di strumentalizzare la recente tragedia in Puglia per il docente: “Si sta assistendo ad azioni volte a rompere l’unità della rete: cancellati i servizi ferroviari fra Sibari e Metaponto, si è nei fatti interrotta la relazione diretta con la Puglia; sulla linea Catanzaro-Lamezia si è ridotta l’offerta di trasporto a servizi minimi, e dopo il ripristino del ponte crollato a Marcellinara, la ripresa del servizio ferroviario si è attestata su standard modestissimi.”

    Si è minata l’infrastruttura sulla linea ferroviaria Reggio Calabria – Taranto descrive con foto e cifre Gattuso: “l’operazione non è completamente riuscita per la pronta mobilitazione delle nostre associazioni, di tanti sindaci, e della popolazione ionica. Così come era previsto nei programmi di RFI, si è iniziato a cancellare numerose stazioni mediante anche la soppressione dei binari di precedenza ed incrocio e relativi apparati di segnalamento, impedendo di effettuare manovre tipiche (incroci tra treni in senso opposto, precedenze tra un treno più veloce che “supera” uno più lento, ecc.), riducendo così la potenzialità di linea e determinando un prevedibile allungamento dei tempi di viaggio.”

    La descrizione di fatti, cifre ed atti concreti suffragati da foto e dichiarazioni ufficiali fanno comprendere quanto simili azioni abbiano reso il trasporto ferroviario assolutamente ed assurdamente perdente nei confronti dei mezzi su gomma, autobus ed autoveicoli privati. Il problema non è però dichiarare guerra alle ditte che pure percepiscono fondi regionali cospicui, ma far comprendere che continuare in questo disegno diabolico significa solo diminuire quantità e qualità dei servizi oltre che depauperare il traffico su ferro: “Negli ultimi tre anni la nostra Regione ha perso oltre 700 posti di lavoro nel comparto ferroviario, sull’altare di un falso efficientismo, non rimpiazzati in altri settori. La Calabria è la Regione più povera d’Italia, con metà della sua popolazione sotto la soglia della povertà; la fascia ionica calabrese è ancora più povera e vi risiedono comunque oltre 1 milione di abitanti. Per ragioni diverse, a questa terra meravigliosa è stato impedito di esprimere le potenzialità latenti in settori fondamentali dell’economia come quelli agricolo, culturale e turistico. La comunità locale non vuole accettare un ulteriore suo impoverimento; si sta perciò mobilitando e non soltanto per la salvaguardia della ferrovia ionica, ma per un suo rilancio in chiave innovativa.”

    E da qui il rilancio dell’idea più affascinante quanto a portata di mano della Ferrovia della Magna Grecia: dopo aver fatto comprendere con esempi esaustivi ed efficaci quanto questo governo nazionale, e non solo con la Tav, sia attento solo alle ragioni dell’ammodernamento, spesso antieconomico, di tratte al nord, Gattuso ci presenta la linea che congiungerebbe Taranto a Siracusa possa rappresentare un vero rilancio del buon senso ancor prima che delle tante economie e filosofie culturali di scala a disposizione di questa faccia del sud.

    Abbiamo organizzato decine di manifestazioni negli ultimi due anni, con partecipazione crescente di cittadini, associazioni, rappresentanze sociali, amministratori pubblici, e avviato una petizione popolare (clicca qua per andare a firmare) che ha già raccolto migliaia di firme cartacee e on-line; nella petizione rivolta al Presidente della Regione Calabria ed al Ministro dei Trasporti, sono individuati 10 obiettivi di fondo che sono oggetto di rivendicazione collettiva da oltre 3 anni. Adesso grazie a questa mobilitazione consapevole a Crotone supereremo di tanto le ben 53 associazioni ed i 48 i sindaci, e le rappresentanze di categoria, che hanno già dato formale adesione alla petizione. Vincere si può se passiamo ad una fase operativa successiva che non vedrà solo una grande manifestazione su base regionale che stiamo preparando per settembre. La campagna di mobilitazione in atto può e deve arrivare sul tavolo nazionale del Ministero e costringere la Regione ad investire subito di più e meglio!”

    Corposa, competente ed efficace la piattaforma presentata: attento, partecipato ed ordinato l’ascolto di rappresentanti istituzionali, associativi e di tantissimi cittadini comuni. Certo nulla ancora farebbe presagire cambiamenti concreti nelle disgraziate strategie di regione e Ministero; però possiamo altrettanto certamente sostenere che questa determinazione e questa costante opera di sensibilizzazione su di un tema così strategico (e con queste quasi inedite modalità), può costituire un primo bagliore di speranza nell’inizio di una reale e concreta pressione sociale. E non sarebbe certo male sperare di iniziare a spazzare via le troppo generiche quanto ipocrite denunce di vessazioni subite dal mezzogiorno solo sbandierate nell’ecumenica e genuflessa informazione che poi, gira l’angolo, e si fa finanziare altrettanto pericolose attività associative ed operazioni anticulturali atte a riempire le tasche dei soliti noti! Partecipate, iscrivetevi ed arricchite Ciufer, isola di treni a vapore e ferrovieri alla ricerca di arcipelaghi; dove Agapito trova compagni di viaggio che, di stazione in stazione, e di porta in porta e di pioggia in pioggia…, non vuole rassegnarsi al… cuore che gli piangeva quando la sua gente andarsene vedeva! 

    Procolo Guida

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