L’intesa artistica tra Giancarlo Giannini e Vincenzo Cipriani genera un capolavoro al Teatro Apollo

Primo appuntamento della Stagione Concertistica 2016 organizzata dall'Associazione Beethoven e il Parco Scientifico di Crotone

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    Un leggio, la  voce vibrante di Giancarlo Giannini, il pianoforte di Vincenzo Cipriani accompagnato dagli archi dell’Orchestra “O. Stillo”: così, rendendo superfluo qualsiasi effetto scenografico,  giovedì 17 novembre si è alzato il sipario del Teatro Apollo sulla Stagione Concertistica 2016, frutto della collaborazione tra l’Associazione Beethoven Acam e il Parco Scientifico di Crotone, che durante la conferenza stampa di presentazione annunciarono appunto una contaminazione tra musica e teatro dal 17 novembre al 21 dicembre.

    Quale miglior modo, dunque, per esordire: non un semplice concerto né tantomeno uno spettacolo teatrale bensì uno sguardo d’intesa tra massimi rappresentanti della musica classica e della recitazione che hanno generato un capolavoro artistico.

    L’icona del cinema, e non solo, italiano è giunto sul palco del Teatro Apollo gremito di attenti astanti, portando con sé un bagaglio colmo di arte poetica. Salinas, Garcia Lorca, Shakespeare,  Dante, Neruda, Blake, D’Annunzio, Petrarca, Prevert, Leopardi, Pasolini: solo alcuni dei poeti immortali i cui versi Giannini ha decantato magistralmente intonando un inno al sentimento amorevole nei confronti della bellezza femminea.

    Un viaggio sensoriale, con soste panoramiche in differenti luoghi e secoli della poesia internazionale, durante il quale gli spettatori-passeggeri si sono lasciati sfiorare l’anima dall’emozione profusa dalla cultura. Proprio quella cultura da tempo contraddistinta dalla crisi che, come ha affermato il Maestro Giannini, bisogna saper cogliere come occasione per reagire e attuare il cambiamento.

    “Tutto il male viene per giovare” ha affermato Giannini,  con un’interpretazione personale del noto motto, evidenziando così il valore catartico della crisi. “L’uomo deve riscoprire, e tramandare in particolare ai giovani, la bellezza dello stato di solitudine che stimola il pensiero, la creatività” ha poi concluso. Certamente, durante la serata, ogni singolo astante si è estraniato dai problemi della quotidianità e, cullato dalla sua nobile interpretazione accompagnata dalle melodie del Maestro Cipriani coi dieci elementi dell’orchestra calabrese, si è perso nei meandri dell’arte per poi ritrovare se stesso. Pronto a godersi la prossima sosta del viaggio, venerdì  25 novembre, sempre al Teatro Apollo, con Silvia D’Amico.

    Gabriella Cantafio

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    Foto di Simone Carozzo

     

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