Piuma e Torromino: No dei crotonesi anche verso chi amministra la città

Il comunicato dei due consiglieri comunali di Le Tre Elle

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    Riceviamo e pubblichiamo

    Sculco più Pd, poco più del 30%.

    Non soltanto NO a Renzi e al partito democratico quindi, ma un NO convinto e palese anche al leader che ha vinto a man bassa le ultime amministrative.

    È questo il dato inconfutabile che emerge prepotente dopo il 4 dicembre, che non sfugge neanche a due neofiti della politica come noi, e che una cosa l’hanno capita: l’appeal e il credito di questa “super e innovativa” amministrazione comunale, stanno via via scemando.

    Appare molto chiaro infatti, che il forte e risoluto NO, “urlato” e poi impresso nero su bianco dai crotonesi, non è soltanto un voto contro la riforma della Costituzione, ma anche e soprattutto una sonora bocciatura nei confronti di chi ci governa, e non da oggi, e verso una amministrazione che è ancora “la Prossima”, visto e considerato che quella che occupa le stanze del palazzo comunale la stiamo ancora aspettando, e non sta certo brillando per concretezza, innovazione, progettualita e programmazione.

    Se poi vogliamo far passare il semplice ordinario per straordinario, allora vuol dire che ci siamo sbagliati, e che non abbiamo capito niente…

    Intanto Crotone continua ad essere una città povera, in tutti i suoi contesti socio-economici.

    Crotone è ricordata solo e purtroppo per i suoi record negativi.

    Crotone è sporca e inquinata.

    Crotone ha solo il mare, ma non è ancora una città turistica.

    Crotone sta morendo perché non riesce più a creare occupazione e un futuro ai nostri figli.

     Ecco perché pensiamo che i crotonesi, “approfittando” del referendum, abbiano lanciato un messaggio politico forte e diretto.

    Un messaggio che sa tanto di protesta, di rottura col passato, che sa di piena e consapevole presa di coscienza, che sa di libertà.

    Ha perso il SI, ha vinto il NO.

    Ha perso però anche la vecchia politica, insieme ai politicanti di professione, che oggi molto probabilmente, si sentiranno un po’ più umani, e vulnerabili.

     Ha vinto la voglia di riscatto, la voglia di democrazia, e il bisogno di rinnovamento. Quello vero.

    “Usi, abusi e soprusi”, di chi ne ha fatto il proprio Dna politico, possono e devono scomparire, per sempre.

     E se il vento politico è quello che soffia forte da un po’ di mesi a questa parte, presto anche Crotone rialzera la testa, e ricomincerà a camminare da sola.

     A risalire la china con coloro i quali vivono del proprio lavoro, delle proprie attività, che hanno dato prova di non aver mai perseguito  interessi personali con la politica clientelare, e che non sono portatori di reconditi interessi particolari…

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