Discarica di Columbra, scrive l’Associazione ProPapanice

"Riteniamo che sia vergognoso che questa Amministrazione Comunale e la sua intera Assise Cittadina, non sia riuscita a prendere posizione"

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    Nel tardo pomeriggio del 16 settembre re 2019, si svolto a Crotone il Consiglio Comunale, con all’ordine del giorno la discussione sull’ennesimo ampliamento della discarica di Columbra, recentemente deliberato dalla Regione Calabria.
    Ebbene, l’Assise Comunale si è conclusa con una “pseudo contrarietà” all’ordinanza, ovvero è stata deliberato un documento che prevede l’istituzione di una Commissione interna che dovrà vigilare sulla corretta esecuzione dell’ordinanza emanata il 07.09.2019 dal Presidente della Regione Calabria.
    Appare un pretestuoso modo di voler tutelare da eventuali irregolarità, la fase esecutiva dell’ordinanza, ma che in realtà non potrà impedirne l’attuazione. E’ assurdo che il Governatore Mario Oliverio, abbia concesso l’abbancamento in sopraelevazione di ulteriore immondizia, proveniente da tutta la Regione, in quel di Columbra, in un bacino già saturo all’inverosimile, invaso che sta creando e creerà ancor di più problemi all’intera cittadinanza di Crotone, in special modo per le popolazioni immediatamente limitrofe alla discarica stessa, di Papanice, Poggio Pudano e Cutro.

    Riteniamo che sia vergognoso che questa Amministrazione Comunale e la sua intera Assise Cittadina, non sia riuscita a prendere posizione, per evitare di limitare i danni subiti, far sì, almeno, di stoppare l’imposizione della spazzatura proveniente da fuori Provincia, perché di vera e propria “imposizione si tratta”. Una classe politica incapace di far sue delle proposte sacrosante fatte dai cittadini, che suggerivano almeno di fare ricorso al TAR, per impugnare questa ordinanza regionale palesemente contraria agli interessi della città e della provincia tutta.

    Una ordinanza in deroga ed in spregio alle più sacrosante leggi previste dalla normativa nazionale ed europea ed al principio di cautela sancito dalla costituzione, che, vista l’alta concentrazione di siti inquinati in pochi km ed i numerosi decessi per patologie tumorali, dovrebbe essere rigettata da chiunque abbia un po’ di buon senso.

    Una classe politica incapace di ascoltare neanche l’accorato appello fatto dalla comunità di Papanice e dal suo Parroco, Don Pasquale Aceto, che è stato audito dai gruppi consiliari stessi. Una classe politica locale divisa, che non è stata capace neanche di proporre un documento unitario, condivisibile da tutti, maggioranza e opposizione, propositivo, che faccia gli interessi dei cittadini e non delle lobbies fortemente radicate su questo territorio, poteri forti che stanno distruggendo, senza punto di non ritorno, il tessuto socio economico e l’ambiente in questa nostra area. Siamo dunque destinati e lo continueremo ad essere ancora per chissà quanti lustri, ad essere il ricettacolo di immondizia della Regione.

     

     

    Associazione “ProPapanice”

    Il Presidente Pantaleone Nicoscia

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