Le stanze del vescovo

"Cosa ha lasciato l'Arcivescovo Graziani?"

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    L’arcivescovo Graziani è prossimo alla pensione.  Non potendo rinunciare ai privilegi del famigerato Concordato, potrebbe lasciare un buon ricordo a Crotone se offrirebbe gratuitamente s’intende, qualche stanza negli immobili di proprietà della Curia e insegnanti, per contrastare gli abbandoni scolastici dei ragazzi appartenenti a famiglie bisognose, magari dando a qualcuna di queste pure un tetto. 
    Sarebbe una novità.

    Non ne gioverebbe il suo senso degli affari dimostrato con la realizzazione di un liceo a pagamento e in tante altre situazioni. Perfino la beneficenza è pagata più o meno indirettamente con i soldi dello Stato e con il volontariato di tanti cittadini. La scelta dell’arcivescovo ripagherebbe in parte  solo moralmente  tutti i benefici ricevuti dal Concordato che quest’anno compie novant’anni.

    La Chiesa con il Concordato –da abolire  soprattutto dopo la sentenza dei giudici europei contro l’esenzione dell’Ici – ha goduto e gode di privilegi ed esenzioni fiscali Ici,  Ires, Irap, Iva luce, gas, acqua rete fognaria  e le esenzioni doganali, i contributi alla scuola cattolica  e alle Università e all’editoria cattolica. Il privilegio di nominare (ma non di pagare) gli insegnanti di religione.  Ma non solo. Ci sono gli stipendi e le pensioni agli inutili cappellani negli ospedali, nella Polizia, nelle carceri, nelle Forze Armate. I contributi comunali per l’edilizia di culto, convenzioni per edifici comunali concessi ad associazioni cattoliche. E tante altre cose. Per tutto questo la stima sui costi annui dei cittadini italiani alla Chiesa vaticana ammonta a circa 7 miliardi di euro. E poi si parla di crisi economica. E morale.

     

    Rolando Belvedere
    Presidente   sezione crotonese Associazione del libero pensiero “Giordano Bruno”

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