Perchè siamo stati commissariati?

Lettere di Mario Galea, a Nicola Zingaretti, segretario nazionale del PD

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    Egregio Segretario Zingaretti,  non riusciamo, a tutt’oggi, a capacitarci per quanto è fin qui accaduto, una falsa conduzione politica della vicenda del commissariamento della federazione provinciale di Crotone e di Cosenza.
    Forse, veniamo commissariati su suggerimento di qualcuno che fa parte della struttura politica di Mario Oliverio?
    Sono 18 mesi che il Partito regionale è commissariato. Un commissario, inviato in Calabria, per indire il congresso regionale e dare organismi democraticamente eletti, invece, ognuno ha recitato una parte. Nessuna discussione, donne e uomini capillarmente diffusi sul territorio calabrese mai ascoltati.
    Sei tu l’ideatore?
    Prima di adottare misure così drastiche e così dirompenti, che possono compromettere irreversibilmente un bene così prezioso come l’unità del nostro Partito sul territorio calabrese, bisognava tentare il tutto per tutto e puntare unicamente sul dialogo, per arrivare ad una soluzione ragionevole e condivisa, e non traumatica e autoritaria, come quella di fare propria l’autocandidatura di un Callipo, la cui ultima vicenda, diciamo così pubblica e politica, non brilla certo per coerenza e limpidezza.
    È del tutto legittimo, caro Segretario, domandarsi come un Partito democratico di nome e di fatto come il Pd possa, al giorno d’oggi, mortificare la coscienza civile e politica dei propri esponenti con metodi autoritari e stalinisti, volti a deprivarli della libertà d’opinione e della propria autonomia politica! Risulta altresì legittimo domandarsi a quali perfidi e disinformati “consigliori” tu ti sia affidato, per adottare comportamenti e misure così inusitatamente duri e irrispettosi del senso della misura e dell’equilibrio!
    Veniamo commissariati perché diciamo la verità, siamo liberi e non abbiamo padroni?
    Non si capisce perché non si sia voluto sottoporre la candidatura Oliverio al vaglio di uno strumento così efficace e democratico, come quello delle Primarie, che risulta oltretutto contemplato nello Statuto del PD, per accertare il consenso popolare o meno di detta scelta.
    Forse, caro segretario, hai pensato che Oliverio potesse controllare il Partito? Sarebbe bastata una semplice moratoria e lasciare aperte le primarie alla società civile.
    Il Governatore uscente si è fatto legittimamente forte del buon operato svolto nel corso del suo mandato, della popolarità che è riuscito a conquistarsi sul campo e del fatto che fino all’ultimo il Partito romano non è riuscito ad anteporgli un candidato giovane e credibile, che fosse vera espressione delle fila del partito e non del vago e incerto mondo imprenditoriale o accademico, non sempre affidabile dal punto di vista della lealtà politica.

    A dimostrazione del proprio alto senso di responsabilità e pur godendo di un fronte di consenso alquanto ampio, Oliverio si è detto comunque disposto a fare un passo indietro, a condizione che anche tu, nella tua autorevole qualità di Segretario nazionale, induca Callipo a fare la stessa cosa e a trovare così una figura alternativa all’uno e all’altro.
    Il rischio a cui si sta esponendo il nostro Partito è troppo grosso per essere sottovalutato, come cinicamente si sta facendo. Personalmente, da semplice Presidente di un’assemblea del mio partito, non posso che sperare nel rinsavimento dell’ultimo momento, così che si eviti, da un lato, la sconfitta alle ormai prossime elezioni e la conseguente consegna della nostra Regione nelle mani di politici irresponsabili e sprovveduti in ogni senso e, dall’altro, la dissoluzione definitiva del nostro Partito.

     

     

    F.to Mario Galea
    Presidente Assemblea Provinciale PD Crotone

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