Leto&Bilotta Guitti che fanno ridere per davvero!

Grande prima alla Maruca per Vincenzo Leto e Nicodemo Bilotta

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    di Procolo Guida (foto di Simone Carozzo)

    Riderete anche stasera! Ci avevano promesso Vincenzo Leto e Nicodemo Bilotta presentando il loro spettacolo come una galoppata tra la contaminazione e la destrutturazione del teatro.

    Quello che rimane al termine della visione di questo vero e proprio tuffo in una serie di linguaggi “diversi” è soprattutto il sottotitolo scelto e dunque esplicitato, con conseguente aggravante del dolo: Atti osceni in Luogo Pubblico.

    Secondo la legge, l’oscenità di un atto è rilevante se compiuto in luogo diverso da quello privato, in un luogo pubblico, una strada o una piazza, o aperto al pubblico, un cinema, un teatro, un circolo o qualsiasi altro posto dove l’ingresso è possibile a determinate condizioni, ad esempio pagando il biglietto…

    Secondo la legge del senso comune, quello usato (e oggi davvero abusato) anche dalla stragrande maggioranza dei teatranti, l’oscenità è oltrepassare i linguaggi adoperati e tuffarsi nell’inverosimile, nuotare nel torbido; senza nemmeno avere l’obbiettivo di pescare qualcosa. E proprio in questo Leto&Bilotta si cimentano.

    Ed ecco allora che cabaret, avanspettacolo, vaudeville, pochade diventano solo luoghi franchi per poter esplorare, liberamente, la paura di Gaber o improbabili esperienze personali e professionali; quelle degli attori tanto quelle degli spettatori e del teatro stesso (inteso come luogo, e mai nessun luogo come il Teatro della Maruca avrebbe dato sapore diverso dall’autentico, per questa prima).

    E’ così (quasi) tutto (e quasi subito) diventa un gioco che deve far vivere la lama di un rasoio antico e sempre levigato, il filo più alto del circo con sopra due pagliacci che non si risparmiano nel cadere e ballarci su, ricadere e ruzzolarsi assieme ad ogni singolo spettatore, da quello più giovane ed imberbe a quella più stanca della propria esistenza: tutti, alla fine, stanchi solo del fatto che sia finito il momento del ridere sani e di gusto.

    Sapevamo, noi abbastanza altri davvero poco, di che levatura di attore ed autore sia Vincenzo Leto; sapevamo anche di rischiare di rimanere parzialmente delusi dalle altissime aspettative; ebbene abbiamo trovato un attore ed autore che anche nelle complicatissime vesti di anfitrione, maestro e mentore è riuscito ad innalzarsi senza sovrastare, ad inchinarsi e spalleggiare a toccare senza trafiggere; superbo!

    Eravamo curiosi sul Bilotta perchè funambolo ed esordiente, un solo aspetto dovrebbe bastare per riempire una critica: ha personalità ed educazione, davvero incredibile quanta capacità abbia nell’assecondare l’evidente talento ad una seppur ancora acerba tecnica; palindromo umano, che per un attore esordiente è certezza della pena, nel proseguirla questa stramaledetta quanto affascinante carriera!

    Basterebbe tutto ciò per ringraziare ed invitare ed augurare repliche in ogni villaggio, parrocchia o strada degna o vogliosa di memoria di se, ma è importante sottolineare quanto Vincenzo Leto usi e si faccia usare dal suo allievo in un gioco che da dignità al Nicodemo Bilotta che diventa così attore, aiuto regista e capo comico; come se quella lama di rasoio fosse quella del nonno di Nicodemo, ed il filo fosse stato annodato dai discepoli di Pitagora.

    E’ importante sottolinearlo anche perché nella serie di colpi di scena a cui è chiamata a partecipare il pubblico, i due (ora) colleghi spiegano e rivendicano l’esperienza del collettivo Guitti senza Carrozzone.

    Un collettivo che da 4 anni circa, porta a Roccabernarda (e dintorni) il teatro, la cultura e la voglia sana ed educata di stare assieme; e quanto questo spettacolo serva a finanziare anche l’idea che non esiste e non può esistere alcuna correlazione fra dilettantismo, dialettale ed operatori culturali.

    Finquando nella politica come nella serie sterminata di finanziamenti che la scuola (con la s minuscola) non si vedrà un briciolo del coraggio e dell’ostinazione mostrati dai Guitti e da questo spettacolo per come è stato allestito e presentato, a far ridere sarà l’avanspettacolo delle cronache dei prefetti con la mazzetta da 700 euro.

    Finquando potranno esistere cartelloni improbabili ed improvvisati colmi di autoreferenziali (e pure ripetuti) titoli, a ridere sarà sempre e solo la gente che sa ridere di soli portafogli colmi.

    Vincenzo Leto, Nicodemo Bilotta e tutte le produzioni a firma Guitti senza Carrozzone saranno sempre pronti a farci ridere o piangere per davvero, lasciando l’osceno a chi ci è abituato!

    clicca qua per vedere l’intera fotogallery a cura di Simone Carozzo

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