Pensiero…

Pubblichiamo "un pensiero" di Alessandra Angotti su quello che stiamo vivendo.

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Così, dapprima si strinsero alle loro stupide abitudini.

Si fecero selfie in mezzo al nulla e mascherine personalizzate.

Le gare su chi faceva vita più fashion cedettero il passo alle sfide challenge, alle dirette dei flash mob, alle dichiarazioni di solidarietà, alle dimostrazioni di una illusa intellettualità e cultura generale…dalla politica alla medicina…

E passarono i giorni, e la noia prese il sopravvento sulle abitudini.

Sui balconi avevano già fatto ogni cosa, non c’erano più novità da postare…complotti, insegnamenti, battute, foto di pranzo, cene, pizze e pasta…tutto fatto…le home dei vari social venivano scarrellate con delusione, la TV continuava a parlare, ma la si ascoltava x poco più di 5 minuti e poi andava a vuoto.

Ai giorni si aggiunsero giorni, poi altri giorni.

Infine la noia si confuse, e divenne paura, sconforto, angoscia, rassegnazione…e nuove abitudini. Non interessava più a nessuno fotografare il nulla, e quel nulla divenne tutto.

E la gente si accettò per ciò che era, e si cucinò per piacere e necessità di cibarsi, i lavori di casa o del proprio orticello eclissarono completamente gli esercizi di fitness fatti in cam e seguiti dalla preparazione delle ciambelle con lo zucchero.

E il troppo tempo diventò comunque troppo poco, per perderlo sui social.

Nessuno sapeva più niente di nessuno.

La razionalità di un cervello ripulito si vergognò del protagonismo insensato di un epoca da #ciaopoveri.

E venne il tempo di tornare fuori…e le persone non seppero più farlo.

Ed ogni passo in strada era come attraversare un ponte mobile sul burrone più profondo, e guardarsi negli occhi divenne nuovamente emozione.

A. Angotti

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