Se ne vanno! Con 60 milioni carezze! (precisazione) foto

"Se ne vanno i nonni, memoria storica del nostro Paese, patrimonio della intera umanità". (di Fulvio Marcellitti **)

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precisazione del 16/04/2020:

Riceviamo la seguente precisazione e richiesta di rettifica che, ovviamente, pubblichiamo scusandoci dell’errore indotto dalla buona fede di un autorevole interlocutore(*) che ci aveva girato l’intervento assicurandoci dell’autenticità della firma rivelatasi invece sbagliata. Ecco la precisazione e richiesta di rettifica con tanto di copia fotostatica della richiesta del dottor Bergher che ovviamente pubbichiamo:

Buongiorno. Sono l’autore del racconto sugli anziani “Se ne vanno” che avete pubblicato sulla vostra rivista. Le comunico che sono in contatto con il medico le cui generalità compaiono sul testo. Il dr. Begher e’ all’oscuro di tutta questa faccenda in quanto in pensione da diversi anni e privo di qualsiasi profilo social. È rimasto sconcertato che abbiano usato impropriamente le sue generalità per questa cosa e si è già rivolto alle autorità competenti, inviando lettere di smentita ad alcune testate giornalistiche. Durante la telefonata mi ha inoltre pregato, essendo privo di qualsiasi profilo social, qualora avessi rintracciato altri post a suo nome, di richiedere l’immediata cancellazione dal testo delle sue generalità. Potete trovare il testo integrale del brano sul mio profilo Facebook con tanto di nome e cognome. Grazie e buona giornata. Fulvio Marcellitti (**)

Riceviamo e Pubblichiamo(*):

“Se ne vanno.

Mesti, silenziosi, come magari è stata umile e silenziosa la loro vita, fatta di lavoro, di sacrifici.

Se ne va una generazione, quella che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le privazioni, tra la fuga in un rifugio antiaereo e la bramosa ricerca di qualcosa per sfamarsi.

Se ne vanno mani indurite dai calli, visi segnati da rughe profonde, memorie di giornate passate sotto il sole cocente o il freddo pungente.

Mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato ferro, in canottiera e cappello di carta di giornale. Se ne vanno quelli della Lambretta, della Fiat 500 o 600, dei primi frigoriferi, della televisione in bianco e nero.

Ci lasciano, avvolti in un lenzuolo, come Cristo nel sudario, quelli del boom economico che con il sudore hanno ricostruito questa nostra nazione, regalandoci quel benessere di cui abbiamo impunemente approfittato.

Se ne va l’esperienza, la comprensione, la pazienza, la resilienza, il rispetto, pregi oramai dimenticati.

Se ne vanno senza una carezza, senza che nessuno gli stringesse la mano, senza neanche un ultimo bacio.

Se ne vanno i nonni, memoria storica del nostro Paese, patrimonio della intera umanità.

L’Italia intera deve dirvi GRAZIE e accompagnarvi in quest’ultimo viaggio con 60 milioni di carezze”.

Fulvio Marcellitti (**)

e non Dott. Begher pneumologo Ospedale S. Maurizio di Bolzano come erroneamente riportato in origine

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