ComunicAzione TAMARRA!

Pensate ci si riferisca solo alla comunicAzione dei social? No, no di certo!

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    di Procolo Guida

    Nell’era covid-19 la comunicAzione è divenuta, anche se non soprattutto ob torto collo, antefatto, tesi ed antitesi del lavoro agile, di quello smartwarking che pure è stato oggetto delle prime misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica.

    Antefatto di una assoluta mancanza di contenuti reali di questa realtà per pochissimi, prima dell’arrivo della bestia; tesi di sistematici “fraintendimenti” su cosa realmente si potesse e dovesse fare col computer ed i telefonini da casa; antitesi di “pareri” scientifici ed economici anche dei più esperti sulla faccia della terra.

    Si diceva prima… …ecco l’era globale, tutto verrà spazzato dalla democrazia digitale: la comunicazione “comprata” e “corrotta” dalle multinazionali dovrà soccombere sotto l’ascia di blog ed inviati anche dai fronti di guerra… uauauh!

    Poi in Italia ha vinto Grillo e le stelle che brillano solo sotto i cieli che dimenticano anche i MA scritti alla Siae; si è vinto alla faccia di segreti di stato da stanare, Tav ed Ilva; ma anche sulla pelle di Giulio Regeni che è relegato alle iniziative dei suoi genitori, su quella di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin per cui si ha qualche “cenno” solo se Mogadiscio torna a far parlare di se. Della sanità in Calabria ne facciamo parlare più a Giletti di Report, ed a Crotone nessuno MAI, parla di una squadra di pallone vincente che è l’unica fra i professionisti a non pagare il canone di uno stadio di proprietà del Comune, con una convenzione pure sottoscritta; ah ma contro Crotone c’è la congiura… …anche del Commissario Prefettizio, ora e forse nemmanco se ci da i buoni spesa.

    Si perchè siamo in era di comunicAzione tamarra al potere; comunicAzione cialtrona e giubilare, tanto più e meglio se urla; pensate ci si riferisca solo alla comunicAzione dei social? No, no di certo! C’è una comunicazione così tamarra da impolpare ogni tre minuti di insulse pubblicità trasmissioni che hanno pure l’etichetta di approfondimenti, basta che parlano dei prodotti e non dei produttori; c’è poi una comunicazione istituzionale così tamarra in Calabria da far sembrare del tutto normale presentare, in piena emergenza, www.rcovid19.it come unico centro di gravità permanente dell’attendibilità su informazioni e servizi in Calabria. Si, un nuovo sito attivo(?), da ieri, dedicato dalla nuova ed efficace Regione Calabria ad informazioni e servizi per cittadini e organi d’informazione su come gestire la Fase 2 dell’emergenza Covid19 (citiamo testualmente dal comunicato roboante). Peccato che la Regione stessa ha già due portali istituzionali (Regione e Consiglio, oltre a quello della Protezione civile, dell’Arpacal e di tutti i maledetti e tamarrissimi enti di propagazione di clientelismo elettorale).

    Ma non è l’unica novità messa in campo dalla Regione, contestualmente a questa tamarrata: “attende solo il rilascio la nuova App “RCovid19”, che consentirà ai cittadini calabresi di ricevere notifiche sul cellulare sulle ultime disposizioni regionali e nazionali in materia di Corona Virus, notizie e aggiornamenti. Sui social, le medesime informazioni vengono veicolate dalla Pagina Facebook della Protezione Civile regionale, seguita da oltre 72.000 calabresi” (sempre per citare i tamarri ufficiali).

    Citano, dunque, una fonte divenuta autorevole anche per i numeri, per sostituirla con un nuovo portale che prima che traferisca solo la metà dei 72.000 calabresi verso se stesso, passeranno almeno altre decine di tamarrissime nomine di “giornalisti” e “webmaster” di noiautri.

    E gli sbandieratori di italianità, calabresità e crotonesità più o meno iscritti ad albi, tribunali e gruppi watsapp? Continueranno a scrivere di Spirlì e Feltri, badando sempre di evitare di occuparsi dei Vrenna e di tutti gli altri cognomi “scomodi” che non gli danno nemmeno piatti di lenticchie, tanto per loro contano solo like e clic!

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