Distanti ma uniti

Sabato 30 maggio, manifestazione regionale Cosenza, Piazza XI settembre, alle ore 17:00

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Il mondo della cultura e dello spettacolo scende in piazza.

In ogni regione, nello stesso momento.

Siamo attori, tecnici, scenografi, costumisti, registi, facchini, danzatori, musicisti, organizzatori, promoter, attrezzisti, cantanti, performer.

Chiediamo di essere finalmente ascoltati, perché solo le lavoratrici e i lavoratori conoscono a fondo le condizioni reali del loro lavoro.

Chiediamo di essere convocati ai tavoli dove si decide del nostro futuro.

La ripresa prevista per il 15 giugno non è realizzabile se non nei pochissimi casi di grandi realtà finanziate e garantite, che potranno permettersi il distanziamento e le pratiche di sanificazione previste dai protocolli, mentre tutti gli altri, migliaia di lavoratrici e lavoratori, si troveranno senza alcuna possibilità di poter riprendere la loro attività, fino al reale superamento dell’emergenza sanitaria.

Eppure sono le tante piccole realtà a costituire quella rete capillare che attraversa il paese fino alle periferie più dimenticate, e ricostruisce il senso di comunità, educa alla bellezza, risveglia le coscienze.

L’emergenza ci ha unito e ci ha reso consapevoli della necessità di un ripensamento radicale del ruolo e del significato che la cultura nelle sue molteplici espressioni assume nel nostro paese, e di una riforma profonda delle logiche che guidano le politiche culturali sia a livello nazionale che a livello regionale.

Chiediamo misure immediate che ci consentano la sussistenza fino alla ripresa piena del settore.

Chiediamo una riforma dell’intero sistema culturale, che renda la cultura democratica e accessibile per tutti, che dia dignità e valorizzi le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori.

Approdi. Lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo Calabria

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