Stele Ebraica: scrive Roque Pugliese

Riceviamo e pubblichiamo le parole del delegato per la Giornata Europea della Cultura Ebraica-Calabria, che torna su quanto scritto da Rolando Belvedere.

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Sugli articoli della Stele Ebraica del Museo Archeologico Nazionale di Crotone, apparsi in vari quotidiani, è doveroso precisare che la visita al museo è stata chiesta per evidenziarne i luoghi in cui è conservata.

L’intento del lavoro, senza finalità di lucro, è quello di dare visibilità e valorizzare i luoghi per un ideale percorso a tematica ebraica regionale, favorendo in questo visioni diverse: la storia è un intreccio nello scambio interculturale.

L’obiettivo è di evidenziare quello che di bello e positivo una località offre.

In Calabria i musei, gli antiquarium ed i parchi archeologici sono tra le ricchezze più grandi.

Questo percorso è per visitatori e turisti provenienti anche da fuori regione che potrebbero non conoscere i luoghi d’interesse culturale e paesaggistico.

Nulla di nuovo su cui gli storici hanno tracciato sulla Stele e riportato anche dagli Organi competenti di settore.

Tutto in sintonia con gli ambiti istituzionali.

Nulla di nuovo se non quello di ricordare le meraviglie che custodisce la Calabria e nulla al di là di quello storicamente studiato e catalogato dagli esperti.

I reperti ebraici sono pochissimi e molto conosciuti quindi nell’ambito.

Il Museo di Crotone custodisce preziosi reperti  di bellezza e diversità unica.

Per quest’opportunità data si ringraziano il Segretariato Regionale per la Calabria e il Polo museale della Calabria del MiBACT per aver permesso di realizzare il percorso, con la loro supervisione e competenza.

Quindi molto lontano da creare polemiche, sensazionalismi mediatici e/o scoop , assolutamente non voluti o cercati.

È distante quindi la volontà di enfatizzare notizie ma di ammirare

Musei che, a mio parere, avrebbero bisogno di più risorse a fronte dell’inestimabile ricchezza dei reperti che custodiscono.

Tuttavia si comprende ( personalmente) che il linguaggio e l’approccio comunicativo giornalistico segue degli standard diversi e lontani dal linguaggio rigoroso storico o scientifico, per cui una difformità nella comunicazione può essere  non adeguata pur essendo scritta in buona fede, come reputo.

Questa difformità di linguaggio, storico e giornalistico, potrebbe essere anche considerata, se si guarda all’esigenza di pubblicare per informare a ridosso di una mole di notizie.

L’autore è portato a ridurre spazio, omettendo o amplificando involontariamente e senza poter riportare i giusti approfondimenti.

L’errore umano ci può essere, esiste, e la tempestiva correzione degli esperti può rimettere tutto nella normalità.

Detto questo, un’incomprensione comunicativa in buona fede sul giornalista con esperienza, Rolando Belvedere, potrebbe essere considerata.

Ma guardando solo al bene della situazione, adesso tutti conoscono perfettamente la storia della Stele Ebraica di Strongoli e quella di Crotone e considerando la piena e calda stagione estiva trascorsa con le mascherine per il Covid non è notizia da poco!

Roque Pugliese
Delegato per la Giornata Europea della Cultura Ebraica-Calabria

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