Al Museo di Pitagora Domenico Frontera presenta Khaos e Limite foto

Il pubblico del Museo di Pitagora ha partecipato al dibattito con domande e osservazioni estremamente interessanti che hanno stimolato ed entusiasmato l’autore.

Nella serata di martedì 15 ottobre, nella suggestiva cornice del Museo di Pitagora di Crotone, il poeta e saggista Domenico Frontera ha presentato la sua prima raccolta di poesie dal titolo Khaos e Limite edita da Emersioni (Castelvecchi editore).

Il libro è stato pubblicato nella collana “Il volo di Esterina” curata dal critico letterario Giuseppe Cerbino, il quale ha partecipato alla presentazione con interventi puntuali e illuminanti, offrendo al pubblico interessanti spunti di riflessione sulle liriche raccolte nel testo.

La platea, nonostante tutte le difficoltà del periodo che stiamo attraversando, era quella delle grandi occasioni.

Straordinario il numero degli spettatori presenti al Museo di Pitagora, un numero che difficilmente si riesce a raggiungere in un evento dedicato alla poesia.

Del resto l’opera prima di Domenico Frontera, per la ricchezza e la bellezza dei suoi versi, meritava una tale affluenza di pubblico.

A beneficio di chi non ha potuto raggiungere il Museo e i Giardini di Pitagora, l’evento è stato trasmesso anche in diretta radiofonica sulle frequenze di radio studio 97,  una emittente che conferma la sua attenzione per gli eventi culturali che vengono organizzati in città.

Nonostante sia al suo esordio editoriale, l’autore di Khaos e Limite non è affatto un esordiente della scrittura poetica.

Il rapporto tra Frontera e la poesia ha radici profonde, perché la poesia (quella autentica) nasce da una vera e propria vocazione, una vocazione che il poeta crotonese ha certamente dimostrato di possedere e di saper seguire.

I versi di Khaos e Limite sono ricchi di riferimenti alla teologia, alla filosofia e alla mitologia classica, materie che costituiscono i pilastri della formazione culturale dell’autore, il quale nel corso della presentazione è intervenuto affrontando con rara sensibilità le fondamentali tematiche trattate nel suo libro.

Temi come Il rapporto tra l’uomo e il sacro, la memoria, la solitudine dell’uomo contemporaneo e l’amore, un sentimento che nei versi del poeta viene sempre espresso con sublime delicatezza e con un certo pudore, senza mai cadere nella banalità.

I componimenti raccolti nel testo di Domenico Frontera sono colti, ricercati, e richiedono al lettore un certo sforzo di interpretazione e di approfondimento, ma non rappresentano una poesia accessibile solo a “pochi eletti”.

La bellezza musicale dei versi di Khaos e Limite può essere apprezzata da lettori di ogni estrazione culturale, purché siano in possesso dei fondamentali requisiti della sensibilità e della curiosità.

Il pubblico del Museo di Pitagora ha partecipato al dibattito con domande e osservazioni estremamente interessanti che hanno stimolato ed entusiasmato l’autore.

Gli appassionati lettori hanno continuato a conversare con Domenico Frontera anche dopo la fine della presentazione, ciò costituisce un segnale significativo che testimonia il successo della manifestazione.

La poesia, dunque, è ancora capace di suscitare forti emozioni e di accendere l’entusiasmo dei lettori crotonesi.

Questo è un pensiero che, specie di questi tempi, non può che rincuorarci. In questo momento storico così difficile in cui la bellezza sembra assumere una importanza tristemente marginale nella società in cui viviamo, Domenico Frontera, attraverso le liriche di Khaos e Limite, ci fa riscoprire la bellezza della poesia.