Targa d’Onore del “Premio Alda Merini” per Domenico Frontera

Il suo “Ti ho cercata” premiato per la IX edizione dell’evento internazionale di poesia.

In tempi come questi, dove si susseguono una serie di notizie negative una dietro l’altra, il Premio Alda Merini, rappresenta per il territorio calabrese, una boccata di positività non indifferente. “La bellezza salverà il mondo” affermava il principe Myskin, ne “L’Idiota” di Dostoevskij e questa bellezza, pensiamo, possa e debba arrivare soprattutto dalla poesia, forse messa troppo in secondo piano rispetto ad altri generi letterari. Ed è proprio la poesia che forse potrebbe dare il la a quel processo di rinascita di cui forse oggi abbiamo particolarmente bisogno; un esercizio quello poetico che spinge, il lettore, verso la meraviglia e la ricerca del “bello”.

Il Premio Alda Merini, giunto alla sua IX edizione, nel corso del tempo ha visto la partecipazione di poeti di varie nazionalità e seppur sia diventato difficile organizzare questo evento, l’Accademia dei Bronzi non si è mai arresa, neppure in questo periodo di pandemia.
Tanti i partecipanti quest’anno, ma su tutti, ci piace evidenziare in particolare, un figlio della nostra terra: Domenico Frontera, che è stato premiato con la targa d’onore per il suo componimento “Ti ho cercata”. Alla sua prima partecipazione al concorso, Frontera, non si aspettava che la giuria, composta da G. Battista Scalise, Mario Donato Cosco, Antonio Montuoro, Mauro e da Vincenzo Ursini, premiasse con questo riconoscimento il suo lavoro: “ho inviato il componimento e la risposta è arrivata all’improvviso in maniera del tutto inaspettata
“Ti ho cercata” ha fatto breccia nel cuore e nella mente della giuria e può, al contempo, trasformarsi in un forte segnale di speranza, per un territorio, come quello di Crotone, che negli ultimi giorni è stato messo a dura prova non solo dall’emergenza sanitaria, ma anche dal nubifragio che ci ha coinvolti meno di due settimane fa:

è nonostante tutto un segnale di forza non da parte mia, ma da parte della collettività, perché io faccio parte della collettività; io sono un prodotto della mia città e sono onorato di rappresentare tutte le forze positive del territorio.

 

Ti ho cercata
nel regno delle ombre
e cantato di te
l’armonia della contesa

incanto di ogni nome.
Come sciamano
negl’inferi di Psiche
ho risalito le nostre contraddizioni.

Ti ho persa perché
desideravo in te l’eterno
perché questo tempo indefinito
non appartiene.

Euridice

l’amore è solo un abbraccio
sull’orlo dell’abisso.