Alla riscoperta dell’Archeologia

Terminate le Giornate Europee dell’Archeologia, abbiamo tirato le somme chiacchierando con l’archeologa Chiara Capparelli e con Antonio Scerra del G.A.K.

Una due giorni all’insegna dell’Archeologia, che ha coinvolto bambini, giovani ed adulti, è quella che si è svolta il 18 e 19 Giugno scorsi, nel corso delle “Giornate Europee dell’Archeologia”. Tanti i momenti che si sono alternati all’interno dei due musei di Crotone. Queste giornate sono organizzate dall’Inrap (Institut national de recherches archéologiques préventives), che da anni coinvolge tutte le realtà europee dell’archeologia con varie attività. Per Crotone questo è stato il terzo anno di partecipazione. Il primo anno, una sorta di prova zero, ha visto una staffetta archeologica ed un laboratorio di ceramica, con, anche, un contest ed una mostra fotografica sulla “storia del Lacinio”. A causa della pandemia, il secondo anno (lo scorso) si è dovuto organizzare tutto a distanza, proponendo attività per bambini (giochi e quiz) sui social. Finalmente quest’anno, si è invece potuto ampliare l’offerta, proponendo due giornate intense e ricche di novità. Laboratori di ceramica, condotti con l’ausilio di vasi e frammenti custoditi all’interno dei depositi, simulazioni di scavi e ricognizioni, attività di restauro e visite guidate, i “musei” hanno proposto una vasta gamma esperienziale. Due le caratteristiche importanti messe in campo dai diversi attori: la prima è stata lo spirito di collaborazione e la cooperazione. Tutti hanno remato uniti in questo obbiettivo autofinanziato. Il secondo elemento è stata la cura del dettaglio, per offrire qualcosa che potesse soddisfare e stimolare il pubblico; rispondendo alle istanze e alle esigenze di tutti.
Tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilità e alla fiducia del direttore dei musei, Gregorio Aversa, ma soprattutto grazie all’impegno dell’archeologa Chiara Capparelli, che con questa idea si è spesa per la promozione e valorizzazione del patrimonio storico archeologico, inteso non solo come reperto in se, ma contestualizzandolo in una cornice più ampia. Il successo di tutta l’iniziativa, va però diviso anche con Il Gruppo Archeologico Krotoniate (GAK), e con una serie di figure che a vario titolo si sono impegnate per poter offrire la migliore esperienza possibile ai partecipanti: Marianna De Matteis, Ilaria Scavelli, i tirocinanti in carica al museo, il personale del museo, la Scuola Guardia Krotoniate, Lino Mungari. Questi solo alcuni dei protagonisti di questa due giorni. Il G.A.K., poi, che non è nuovo a questo genere di iniziative legate alla divulgazione della cultura archeologica, ha fatto partire questa collaborazione, nata e sviluppatasi quest’anno con le lezioni di archeologia nell’ambito del progetto “Biblioteca Casa di Quartiere”, grazie alla lungimiranza di Vincenzo Fabiani, che da anni tenta di dare una nuova veste al gruppo, per risponde all’esigenza di rivolgersi ad un pubblico giovane. Anche in questo caso decisiva è la collaborazione di amanti di questa disciplina come Antonio Mancini, Colette Fischer, Giuseppe Celsi e Antonio Scerra.
Scopo di tutto questo è stata, e sarà in futuro, la volontà di rendere il “Museo” sempre più vivo, promuovendo una nuova rinascita culturale e rendendo allo stesso tempo più fruibile la figura dell’archeologo, che troppo spesso rimane avvolta nel mondo dei tecnicismi.

Proiettare entusiasmo nel contesto dei musei – ci ha raccontato Chiara Capparelli – questo bisogna fare. Impressionare oggi liceali e universitari è difficili, quindi bisogna cercare di parlare ai bambini e agli adulti. Il laboratorio è andato bene ha aggiunto l’archeologa – non si aspettavano che avremmo usato reperti veri; questa è stata una sorpresa per chi ha partecipato. Hanno potuto capire le differenze che esiste tra un tipo di vaso e l’altro, toccandolo, osservandolo; la ceramica non è unica, ma esistono tante differenze”.

Ma le iniziative pensate dalla Capparelli non finiscono qui. Molte le idee che speriamo si possano concretizzare in un periodo come quello estivo che, potenzialmente, potrebbe attirare sempre più “curiosi” ed appassionati della materia.