Le chiavi ritrovate

"… Il raduno per i partecipanti è previsto alle ore 19.00 in piazza Duomo. L'assessorato alla Cultura, dopo la Sala Margherita, restituisce alla città un altro sito di importante valore culturale che richiama la storia e l'identità millenaria della città di Crotone".

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Nulla da obiettare – anche se il termine raduno è bruttino. Nulla da dire ovviamente su chi raccoglie un lascito culturale senza colpo ferire. La cosa di inaudita sfacciataggine è decidere chi deve aprire e chiudere non il portone di casa propria ma un bene pubblico. Fermo restando che il sito in questione, venuto a galla grazie all’impegno di un comitato di storiche associazioni, comprende anche il garage annesso al sito e dunque di pertinenza il tutto della direzione del Museo archeologico. Mi domando se l’operazione – come sempre priva di trasparenza – sia solo un provino ad uso di una sola associazione per vedere come funziona?  Se così fosse mi domando cosa ne pensa il dott. Aversa. Così il sito è visitabile una volta a settimana ad uffici bancari chiusi e con gente radunata per la scoperta. È accettabile tutto questo? L’affidamento – tolto il presunto provino – deve essere frutto di un bando pubblico, con criterio chiaro rispetto alle competenze che la materia richiede, con biglietteria come al Museo, con orari mattutini e pomeridiane. Questa è legalità. Quanto alla restituzione del sito insieme alla sala Margherita, ricordo che non ha restituito nulla, la gentile assessora ha solo scoperto qualcosa e che dovrebbe spiegare cosa intende dire quando scrive della identità millenaria della città di Crotone, visto che è la prima a negare il valore dell’antica Kroton, tanto da rimodulare, cosa non si sa ancora! Senza azzardare paragoni, ma i comportamenti di questi qua mi ricordano i conquistatori alla scoperta di un mondo, di popoli già esistenti, salvo poi, come la storia racconta, depredarli. A tal proposito, dal momento che si è finalmente aperto il sito e la sala Margherita, riusciranno i nostri ad aprire, espugnare la fortezza castello di Carlo V? Spero di si, anche se i meritevoli affidatari e custodi del bene non si sono visti a battagliare insieme alle atre associazioni, forse perché intenti a pensare ai protocolli fai da te? A proposito, resterebbe da affidare al momento opportuno, anche il nascente teatro Scaramuzza. Non mi dilungo su tanto altro, provo solo compassione per la pochezza politica di chi non amministra un oratorio, ma una città dalla storia “millenaria” come scrive la nostra affidante.

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