Conclusa l’edizione 2022 delle Camminate dell’antica Sila foto

Unanime è stata la soddisfazione di tutti gli escursionisti. Oltre al contatto con la natura, attraverso la pratica di una attività ecosostenibile e ad impatto zero,le Camminate avevano l’obiettivo di ribadire l’importanza del camminare a passo lento come attività motoria adatta a tutti

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    riceviamo e pubblichiamo:

    Si è conclusa sabato 16 luglio l’edizione 2022 delle Camminate dell’antica Sila, organizzata dall’ASD Calabriando di Catanzaro, che ha avuto il patrocinio della Presidenza della Regione Calabria, della Presidenza del Consiglio della Regione Calabria, del Parco Nazionale della Sila, dei Comuni di Aprigliano, Parenti, San Giovanni in Fiore e Taverna; e la collaborazione del Centro Internazionale Studi Gioachimiti di San Giovanni in Fiore;della Direzione della Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro; dell’Associazione Amici con il Cuore di Catanzaro; della Farmacia Pivano di Salerno; dell’azienda Medical di Sellia Marina. Il cammino, articolato in cinque tappe consecutive, si è sviluppato su sentieri di montagna della Sila calabrese, toccando alcune tra le località meno note ma più suggestive del grande massiccio montuoso,nelle province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Tra i punti toccati dai camminatori: Agnara, Camarda, Saliano, Orsara, Acqua delle Tiglie, Guglielmo, Melobuono, Poverella, Barracchella, Righitano; i laghetti Lenzano e Gisbarro; i centri storici di Parenti e San Giovanni in Fiore;i villaggi di Palumbo, Racise e Mancuso; e poi Bocca di Piazza e Spineto; e le cime più belle, come monte Botte Donato (la più alta della Sila con i suoi 1925 metri), Cozzo Petrone, Monte Coppo, il Timpone del Tesauro; senza dimenticare la cascata Cannavina, il lago Savuto, la curva dei tedeschi, i castelli Quintieri e Cimino; e tanti altri luoghi poco noti, quasi disabitati e abbandonati, ma bellissimi e ricchi di storia. Muniti di zaino e bastoncini da trekking, a “passo lento” per godersi la natura rigogliosa e ricca nella quale erano immersi, i quaranta escursionisti hanno potuto godere non solo dell’aria più salubre d’Europa, ma anche dello spettacolo di panorami unici dalle cime e di sentieri che si articolano nei boschi più belli, il tutto unito a momenti culturali di spessore.

    A San Giovanni in Fiore (Cs), patria del grande abate Gioacchino da Fiore,il gruppo è stato accolto come da tradizione dal prof. Riccardo Succurro, Presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, che ha fatto una breve e intensa lezione sulla teologia di Gioacchino espressa nell’architettura della grande Abbazia florense. A Parenti la sindaca Donatella Deposito ha accolto caldamente i partecipanti insieme alla Presidente della Pro Loco Federica Lucia e agli altri ragazzi dell’associazione, che hanno raccontato con amore la storia del paese, proponendo anche la visita guidataalla bella chiesa matrice nel giorno della festa patronale. A Saliano, piccola frazione di Rogliano di circa 100 abitanti, il presidente del Centro Sociale Saliano Francesco Minardi ci ha raccontato la storia del borgo e distribuito copie di una pubblicazione sulla località, mentre il forno locale ha offerto frese calde al passaggio dei camminatori, all’insegna della tipica e proverbiale accoglienza calabrese. Ad Orsara, altra minuscola frazione del comune di Marzi, il signor Pino Scalzo, vestito da “brigante buono” con tanto di fucile e cappello alla calabrese, ha illustrato la storia dei posti di cui è innamorato, posti caratterizzati in passato dalla presenza di briganti che si opponevano ai piemontesi.Anche qui i camminatori hanno potuto godere di prodotti locali offerti loro con amicizia. Altre storie di montagna sono state raccontate dall’ultraottantenne Michele Belcastro, autore di un famoso libro sulla Sila in cui scrive i suoi ricordi, come quelli legati alla curva dei tedeschi, così detta per un mitragliamento aereo alleato che avvenne nel 1943 e procurò la morte di 5 soldati tedeschi (l’associazione ha messo una targa in loco per ricordare che, anche sui monti silenziosi e pacifici della Sila, la guerra fece la sua triste comparsa). Ai fattori culturale e motorio si è unita la componente enogastronomica, per cui i camminatori hanno potuto godere di prodotti a km zero presso Spineto Sapori e nei luoghi attraversati.

    L’iniziativa ha visto anche i saluti del vicesindaco di Aprigliano Andrea Muto e del sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino; le autorità hanno ricevuto alcuni oggetti artistici fatti con carta riciclata dai detenuti della Casa Circondariale “Ugo Caridi” del quartiere Siano di Catanzaro, grazie al progetto di laboratorio di riciclo promosso dalla Direttrice Dottoressa Angela Paravati e portato avanti dai responsabili dell’Associazione Amici con il Cuore di Catanzaro, che gestisce attività laboratoriali nel penitenziario. L’associazione Amici con il Cuore di Antonietta Mannarino ha anche fornito ai partecipanti un biscotto energetico per camminatori, chiamato Bigiotto, a forma di piede e a base di miele. L’iniziativa è stata all’insegna del plastic free in quanto l’AsdCalabriando aderisce da tempo alla campagna del Ministero dell’Ambiente, vietando l’utilizzo di plastica monouso nelle sue iniziative e promuovendo la raccolta di rifiuti di plastica di piccola taglia trovati sui sentieri, grazie all’opera del responsabile Francesco Nappa. Unanime è stata la soddisfazione di tutti gli escursionisti. Oltre al contatto con la natura, attraverso la pratica di una attività ecosostenibile e ad impatto zero,le Camminate avevano l’obiettivo di ribadire l’importanza del camminare a passo lento come attività motoria adatta a tutti, al fine di prevenire gli effetti negativi dell’ipocinesi. Per questo i partecipanti hanno contribuito allo sviluppo di una attività scientifica di raccolta dati, che prosegue il monitoraggio effettuato nella scorsa edizione da Andrea Ferragina della facoltà di Scienze Motorie dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, mediante la somministrazione periodica di test e questionari validati scientificamente. Lo studio è servito a monitorare e registrare,prima durante e dopo i cinque giorni di cammino, la percezione personale della fatica e gli effetti dell’attività fisica in ambiente naturale, in altura, su un campione di soggetti ultrasessantenni. (Gilda Russo Presidente Calabriando)

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