La Dante Alighieri di Crotone ospita una delegazione lituana nell’ambito del programma Erasmus Plus foto

Con le note dell’inno lituano, omaggio agli ospiti provenienti dalla Lituania, martedì 26 luglio, si è aperta la Giornata di Formazione dedicata all’importanza della lingua come parte dell’identità culturale.

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L’incontro con la delegazione lituana, composta da manager, insegnanti e pedagogisti, partecipanti al Programma Erasmus-Plus “Integration and socialization of migrants into education” organizzato dall’Associazione Itaka Training, si è tenuto presso la sede della Dante Alighieri di Crotone che ha promosso l’evento.
Obiettivo della visita, la condivisione delle conoscenze ed esperienze per acquisire strategie e metodologie innovative utili ad accogliere e favorire l’inclusione dei minori rifugiati o migranti all’interno delle comunità scolastiche. I delegati lituani sono stati accolti dalla presidente della Dante Alighieri, prof.ssa Antonella Cosentino, e dal gruppo di Docenti di L2 volontari che hanno partecipato attivamente alla realizzazione dell’evento.

Oltre al workshop, tappa d’obbligo una visita in città per Crotone, in particolare nel centro storico. Visita molto apprezzata dagli ospiti.
Nella sede dell’Associazione si è poi dato inizio dei lavori, avviati dalla presidente Cosentino, che ha ricordato come per la Dante Alighieri la diffusione della lingua e della cultura italiana siano gli obiettivi fondamentali della sua missione. Ma ha anche ricordato che è la lingua lo strumento principale per realizzare inclusione e favorire una società di simili. Tesi sostenuta già negli anni ‘60 da Don Milani in “Lettera a una professoressa” e oggi particolarmente cara al presidente nazionale della Dante Alighieri, Andrea Riccardi, che considera la lingua italiana condizione fondamentale per realizzare un Umanesimo inclusivo. Ad introdurre il tema del workshop è stata la professoressa Eleonora Stellatelli, che ha evidenziato il valore e l’importanza della lingua madre, come lingua del cuore, delle emozioni e degli affetti, di conseguenza l’importanza dell’insegnamento della didattica della lingua italiana L2 rivolta agli stranieri. In qualità di docente di italiano, ha sollecitato gli ospiti a riflettere sulla propria lingua con la collaborazione di Valeria De Marco che ha avuto il compito di illustrare il valore della lingua, citando le parole di Aharon Appelfeld: «La lingua madre è come il latte materno. Un uomo che ne viene privato è malato per tutta la vita.
La lingua materna non la parli, scorre perciò è un patrimonio da proteggere. Da qui il significato della “Giornata mondiale della lingua madre” del 21 febbraio dichiarata dall’UNESCO con l’obiettivo di preservare la diversità culturale e linguistica in quanto fonte e sostegno della tolleranza e del rispetto reciproco. Dopo alcuni esercizi di ice-breaking, il gruppo ha iniziato a partecipare alla attività pratiche, proposte dalle dott.sse Teresa Lamanna specializzanda in L2 e Camila Costa, pedagogista di origine brasiliana, anche lei socia della SDA. Entrambe si sono proposte come Learning facilitator coinvolgendo gli ospiti lituani nelle diverse attività pratiche. Gli ospiti hanno interagito in lingua italiana, attraverso la tecnica del “Total Phisique Response”, su indicazioni di Caterina Franzè, insegnante della scuola primaria e specializzanda in L2, che ha sollecitato i partecipanti a compiere delle azioni pur non conoscendo la lingua italiana; la stessa inoltre ha fatto comprendere la differenza tra conoscenza e competenza linguistica, tra integrazione e inclusione. Sull’efficacia delle strategie e delle tecniche e sulle modalità per facilitare l’interazione e sviluppare percorsi di integrazione tra gli studenti nelle classi plurilingue, la presentazione della psicoterapeuta Lucia Lucente, dal titolo: “se nessuno mi chiama, chi sono io!”, una straordinaria riflessione sull’identità del migrante in viaggio, i rischi e i pericoli degli eventi post traumatici. Cause che, come ha spiegato la Lucente, ostacolano l’apprendimento e il processo di inclusione dei minori stranieri, compromettendo il successo del percorso educativo nelle comunità scolastiche locali. Lusinghieri i feedback ricevuti dagli ospiti che hanno apprezzato la creatività dei lavori, l’accoglienza, ma anche i contenuti e le pratiche laboratoriali nonché il rispetto ricevuto, l’attenzione loro dedicata e in particolare il clima affettuoso. Nell’accomiatarsi il gruppo ha salutato il team della Dante con parole particolarmente toccanti di gratitudine in lituano e in italiano.

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