Misure di prevenzione Casa Circondariale di Crotone

Interventi preventivi sull'emergenza epidemiologica "Coronavirus" per i detenuti di Crotone

1)Predisposizione misure preventive pretriage all’esterno della casa Circondariale;

2)Richiesta ASP Direzione casa circondariale incontro formativo COVID 19 prevenzione purtroppo rinviato oggi per motivi precauzionali;

3)Richiesta predisposizione misure  come in  nota Ministero della Giustizia  d’intesa con il Ministero della Salute;

4)Autodichiarazione scritta all’ingresso della casa Circondariale;

5) Monitoraggio continuo.

In osservanza della nota del Ministero della Giustizia – DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA- UFFICIO DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO dello scorso 25 febbraio 2020, nonchè delle disposizioni del DPCM dell’8 marzo 2020, recante misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale, si rende noto ai detenuti  ed alle famiglie delle persone recluse presso il carcere di Crotone quanto segue.

Sono state predisposte all’ingresso della Casa circondariale tutte le misure di pretriage per monitorare ingressi, previste dalle disposizioni vigenti.

Non vi sono al momento casi di contagio che interessano la popolazione detenuta o soggetti esterni.

Il Garante comunale è in contatto la dirigenza ASP di Crotone e con la Prefettura per il monitoraggio della situazione in corso.

Per la giornata di venerdì 13 marzo c.a. era stato predisposto un incontro di prevenzione da COVID-19 con i dirigenti ASP Crotone all’interno della casa circondariale, tuttavia le ultime notizie circa ulteriori contagi in città, hanno indotto il Garante ad annullare momentaneamente l’incontro.

Il Garante ha chiesto alla Direzione del carcere l’attivazione di procedure di sanificazione ed igienizzazione degli ambienti, in osservanza delle disposizioni vigenti in materia, specie in casi eccezionali come quello che stiamo vivendo.

Il Garante si è attivato per monitorare i provvedimenti emessi dalla magistratura di Sorveglianza nell’ottica dell’alleggerimento di eventuale sovraffollamento.

Il Garante comunale dei diritti dei detenuti di Crotone, Federico Ferraro, si associa all’appello del Garante Regionale Agostino Siviglia, inviato al Commissario Cotticelli, ai vertici

dell’Amministrazione penitenziaria ed al Dirigente del Dipartimento salute della Regione Calabria per sollecitare, anche nella nostra regione, l’istituzione dell’Osservatorio regionale permanente per la sanità penitenziaria.

Gli Osservatori Regionali di sanità penitenziaria si occupano di definire periodicamente un piano operativo di indirizzi istituzionali ritenuti strategici per la tutela della salute dei detenuti e delle persone sottoposte a provvedimenti penali, delegandone, in genere, la concreta programmazione, l’attivazione degli interventi necessari, nonchè  il monitoraggio e la valutazione dei risultati ad un apposito tavolo operativo.

L’Osservatorio, quale struttura permanente di monitoraggio, prevenzione, contenimento e risoluzione delle problematiche ed emergenze sanitarie penitenziarie è oramai uno strumento indispensabile che permetterebbe un immediato intervento di tutti coloro che interagiscono con il sistema penitenziario calabrese: dalle Autorità di pubblica sicurezza alle Forze dell’Ordine, dalla Magistratura di Sorveglianza all’U.E.P.E, con la figura chiava dell’Autorità di garanzia per le persone sottoposte a restrizioni della libertà personale.

Il Garante desidera ringraziare i detenuti di Crotone per l’alto senso di responsabilità dimostrato sinora.

Occorre affrontare il periodo che stiamo vivendo con nervi saldi e soprattutto facendo fronte comune.

Gli episodi di violenza che si sono registrati in alcuni istituti penitenziari italiani non sono accettabili in nessun modo. Stiamo lavorando tutti all’ottenimento di interventi che possano salvaguardare i diritti delle persone  che in questo momento sono recluse.

C’è una grande sinergia costruttiva con l’Amministrazione penitenziaria, il personale di Polizia e il personale sanitario.

Tali misure di monitoraggio continue si sono rese necessarie poichè, come noto, in luoghi chiusi come le carceri, il virus ha in un primo momento più basse possibilità di entrare, ma, una volta dentro, ha elevate probabilità di proliferare.