Dati sempre più “incoraggianti”! foto

L’incremento regionale è pari a 1.96%, superiore a quello Crotonese (0.88%) ed inferiore a quello Nazionale (2.29%).

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    Eccoci come ogni giorno a cercare di comporre qualche deduzione con grafici e numeri con il consueto appuntamento che riusciamo a dedurre dal lavoro, riferito ai dati di ieri, estrapolato col contributo di una componente crotonese di una equipe di studio statistico del fenomeno che fa da supporto a ipotesi non solo prettamente sanitarie.

    Ci risiamo, dopo le polemiche “provocate” anche dall’Asp di Crotone (clicca e rileggi Le letterine inutili in tempo di servizi essenziali!).

    Eccoci sempre a sottolineare che, nel tentare, ciò che scriviamo è fondamentale leggerlo sotto una ottica generale. E sotto questa ottica si può iniziare a dedurre che continua il trend in diminuzione dei nuovi casi giornalieri (2,29%).

    Scende anche, dai dati di ieri, il numero degli infetti (3039) mentre si mantiene il crescita l’incremento giornaliero dei guariti (6.81%), sempre superiore ai deceduti (3.66%) e soprattutto dei nuovi Casi (2.29%).

    Scende sempre molto ripidamente il rapporto tra i casi ospedalizzati rispetto ai casi totali ed ai casi attuali, mentre continua a crescere il rapporto dei dimessi maggiormente rispetto ai deceduti.

    Resta costante il rapporto tra ricoveri in rianimazione ed ordinari (12%), Quindi il numero di tamponi effettuati non muta il trend di diminuzione di nuovi casi trovati.

    Per quanto riguarda Crotone, il trend dei nuovi casi continua la sua discesa (0.88%) ma ancora non trova un punto di stabilità. Le uniche curve che tendono verso il basso o almeno alla stabilità sono quelle degli ospedalizzati e ricoverati in terapia intensiva. Per terminare, l’incremento regionale è pari a 1.96%, superiore a quello Crotonese (0.88%) ed inferiore a quello Nazionale (2.29%).

    Dati sempre più “incoraggianti” a proseguire, certo, nelle restrizioni e nello studiare forme di adeguamento sociale, economico e politico alla momentanea convivenza con questa “bestia” che pare affrontabile solo attraverso terapie e comportamenti, visto che di vaccini ed immunizzazioni ancora non si può proprio parlare.

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