La Regione Calabria consente l’ampliamento della discarica

La Regione Calabria deve annullare l’ampliamento in sopraelevazione della discarica di Columbra, perché essere presi per i fondelli è grave quanto continuare a utilizzare Crotone come la discarica di tutta la Calabria.

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Cambiano i governi, cambiano le maggioranze politiche, cambiano giunte e presidenti ma in Calabria una certezza rimane: la patria della spazzatura deve essere Crotone.

Ancora una volta siamo in piena emergenza, non quella sanitaria, sociale ed economica legata alla diffusione del coronavirus, evento straordinario che si è già manifestato in tutta la sua drammaticità, ma quella ciclica, un appuntamento fisso, che chiamarla ancora emergenza stride fortemente con il significato del termine.

Si tratta della diretta conseguenza dell’incapacità politico-istituzionale di definire ed attuare un piano di gestione efficace ed efficiente, dal punto di vista ambientale ed economico, della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e dell’assoluta carenza di qualsiasi forma d’incentivo, di promozione e di investimento nella direzione della raccolta differenziata, della cultura della sostenibilità ambientale, del riciclo e del riuso.

Dopo i recenti proclami tesi a segnare un cambio di passo, un nuovo modo di affrontare “l’emergenza”, la Regione Calabria di fatto consente l’ennesimo ampliamento della discarica di Crotone e, sebbene sia stato precisato da una nota dell’ente che  “Il dispositivo emesso dagli uffici regionali sui conferimenti nella discarica di Crotone non ha nulla a che fare con l’ordinanza emessa nei giorni scorsi ma riguarda una vecchia ordinanza del settembre 2019 che autorizzava il sovralzo della discarica di Sovreco per 120.000 tonnellate”, in sostanza continueremo a vedere una marea di rifiuti invadere la nostra città, già profondamente segnata dalle numerose criticità ambientali che la caratterizzano.

La Regione Calabria deve annullare l’ampliamento in sopraelevazione della discarica di Columbra, perché essere presi per i fondelli è grave quanto continuare a utilizzare Crotone come la discarica di tutta la Calabria.

Perché Cosenza e Reggio Calabria, così come prevede la legge, non vogliono da decenni smaltire nella propria provincia i rifiuti prodotti? Forse è questo il motivo della giravolta della Santelli?

Non dobbiamo dimenticare (e come potremmo!), infatti, che da anni questa città attende la bonifica di una vasta area del territorio, l’ex sito industriale, con la prospettiva di mutare radicalmente l’attuale assetto economico-ambientale passando dall’inquinamento e dalla depressione economica al rilancio del turismo, dei servizi, dell’economia legata all’utilizzo consapevole e sostenibile delle risorse ambientali e del patrimonio storico, artistico e culturale di cui dispone e che, per certi aspetti, non ha eguali.

E’ necessario, dunque, che il progetto di bonifica sia modificato per far si che ci sia una bonifica reale del nostro territorio che si traduca in una reale opportunità di sviluppo per la nostra comunità e per questo riteniamo fondamentale un impegno serio e concreto del Governo in tal senso, per restituire ai cittadini crotonesi, ai nostri numerosi giovani, una speranza di cambiamento e di crescita.

Nessuno di noi da solo uscirà da questa situazione, ed è per questo motivo che chiediamo alle forze autenticamente democratiche di fare fronte comune per affrontare insieme e possibilmente risolvere il problema dei rifiuti e della bonifica a Crotone.

 

Rosanna Carvelli
Leonardo Torchia
Annamaria Galdieri
Paolo Sesti
Alessandra Basso
Maddalena Autiero
Francesca Pesce
Giuseppe Buscema
Vincenzo Medici
Paolo Guerriera
Fabio Riganello
Filippo Sestito

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